Nessun gol tra Wydad e Esperance Tunisi nella finale di andata della CAF Champions League 2011. Soprattutto tanta tensione e pochissimo spettacolo. A Casablanca le cose migliori le hanno fatte vedere i tifosi marocchini, che hanno riempito lo stadio Mohamed V ben oltre la sua capacità. Gli spettatori assiepati anche nel parapetto che delimita curve e tribune e nelle vie di fuga sono uno spettacolo che in Europa, da quando le tragedie dell’Heysel e di Hillsbourough hanno imposto misure di sicurezze più severe, non si vede più da oltre vent’anni. E questo sembra essere anche il gap tattico che temporalmente separa, almeno a livello di club, il calcio africano da quello del Vecchio continente. E anche rispetto alle migliori formazioni del calcio asiatico il divario è evidente. La finale di andata della Champions africana si è giocata poco più di ventiquattr’ore dopo quella che a Jeonju ha laureato l’Al Sadd campione d’Asia: i confronti tecnici e tattici sono tutti sfavorevoli alle formazioni africane.
L’Africa, ultima a scegliere chi la rappresenterà al prossimo Mondiale per club che si terrà a Tokyo dall’8 al 18 dicembre, dovrà fare i conti anche con l’ingombrante eredità del secondo posto conquistato lo scorso anno dal Mazembe. I congolesi erano stati capaci di eliminare in semifinale i campioni del Sud America dell’Internacional. Exploit quasi impossibile da ripetere quest’anno. I primi noventa minuti tra Wydad e Esparance hanno visto le due squadre prevalere un tempo ciascuna. Nella prima frazione il Wydad fa la partita ma trova il modo di insidiare la porta tunisina solo alla mezzora, quando Ben Chérifia si produce in quattro grandi parate nel giro di un minuto: in particolare splendide quelle su Berrabah e Ondama al 32′. E’ il momento migliore per i biancorossi di casa, che nella ripresa si rintanano nella propria trequarti, lasciando iniziativa e campo all’Esperance. I tunisini, per l’occasione costretti a rinunciare alla tradizionale maglia a strisce verticali giallorosse per un elegante ma anonimo grigio, rivelano la propria superiorità tecnica e individuale, ma al possesso di palla non fanno corrispondere la consueta pericolosità offensiva. I giocatori dell’Esperance continuano ad imbottigliarsi per vie centrali, arrivando a concludere appena tre volte con Ndjenj al 63′, Mouelhi al 64′ e Chemmam all’88’.
Nel match di ritorno sabato prossimo a Rades il tema tattico non dovrebbe differire da quello dei secondi 45 minuti di Casablanca: Esperance in avanti e Wydad chiuso in difesa e pronto a ripartire. Muterà certamente il risultato, perché al termine della gara sapremo chi succederà al Mazembe, vincitore delle ultime due CAF Champions League e squalificato in questa edizione dopo aver eliminato il Wydad negli ottavi, avendo utilizzato un giocatore non tesserabile sia contro i marocchini che nel turno precedente contro il Simba campione di Tanzania. Favorito, e non solo per il fattore campo, l’Esperance che potrà così metter fine alla sequenza sfavorevole che dopo il successo nel 1994, lo ha visto sempre sconfitto nelle tre finali raggiunte nel 1999, 2000 e 2010. ECL AFRICA
CAF Champions League 2011 – Finale di andata / Casablanca, stadio Mohamed V
WYDAD-ESPERANCE 0-0
Wydad Casablanca: Nadir Lmayaghri, Lemcen, Amrani (Metkari 88’), Rabeh, Msassi, Berrabah, Lakhal (Keddioui 77’), Adjeddou, Nemcen, Fettah (Zeidoun 66’), Ondama. Allenatore: Michel Decastel
Esperance Tunisi: Ben Chérifia, Coulibaly, Walid Hichri, Yaya Banana, Khalil Chemmam, Khaled Korbi, Majdi Traoui, Mouelhi, Youssef Msakni (Oussama Darragi 83’), Bouazzi (Afful 93’), Yannick Ndjenj (Mohamed Ali Slama 94’). Allenatore: Nabil Maaloul
Arbitro: Alioum Neant (Camerun)
Ammoniti: Fettah, Adjeddou; Bouazzi, Coulibaly
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