Troppo in fretta, troppo facile. Così almeno sembrava. Il 2-2 tra Rapid Vienna e Ajax è il risultato più sorprendente dell’andata del terzo turno preliminare dell’Uefa Champions League 2015-16. Non perché gli austriaci non fossero in grado, nel proprio stadio, di strappare un pari agli olandesi, ma perché sotto di due reti alla fine del primo tempo e poi con un uomo in meno nella mezz’ora finale, nessuno era pronto a concedere più una chance ai padroni di casa. E invece i ragazzi di Barisic hanno compiuto l’impresa, onorando al meglio la memoria del grande Ernst Happel, al quale è intitolato il Prater di Vienna: più importante allenatore austriaco di sempre, ex ct dell’Olanda finalista al mondiale d’Argentina 1978 ma soprattutto ex tecnico del Feyenoord campione d’Europa 1970, storico rivale del club di Amsterdam.
Grazie alla doppietta di Davy Klaassen nel primo tempo, gli ospiti sembravano già sicuri del passaggio del turno. Troppo morbidi e inconcludenti i padroni di casa per incutere timore alla formazione di Frank De Boer. Ma l’eccesso di sicurezza e superiorità ha giocato un brutto scherzo all’Ajax che entra negli spogliatoi e sembra non riuscirne più. In avvio di ripresa Kainz dimezza lo svantaggio e rianima il Rapid che, nonostante l’espulsione al 59′ di Stefan Schwab per una dura entrata su Riedewald, trova addirittura il 2-2 al 76′ con Beric, Risultato che non compromette le chances degli olandesi ma tiene aperta un’eliminatoria che sembrava chiusa.
Va ancora meglio all’altra formazione austriaca in campo: il Salisburgo supera 2-0 il Malmoe, vicecampione d’Europa 1979, grazie alle reti di Ulmer e Hinteregger. Svedesi quasi fuori. Vittoria esterna per il Basilea che ritorna dalla Polonia con un 3-1 ai danni del Lech Poznan che “assicura” i playoff agli svizzeri, al termine di una partita più equilibrata di quanto dica il punteggio finale. In vantaggio con Lang, il Basilea viene raggiunto sull’1-1 grazie a un colpo di testa di Thomalla che riporta il match in parità. Nella ripresa i padroni di casa restano in dieci per fallo di Kedziora su Bjarnasson, che viene punita con rosso e rigore. Gashi sbaglia dal dischetto ma il Basilea fa comunque valere la superiorità numerica, trovando con Janko e Calla due reti che chiudono il discorso qualificazione. Un gol di Boyata a otto minuto dalla fine assicura al Celtic l’1-0 sul Qarabag. Successo di misura che non dà garanzie ai bianconeri di Ronnie Delia in vista del ritorno in Azerbaijan. Reti inviolate tra Hjk e Astana; un gol per parte tra Steaua Bucarest e Partizan Belgrado, nella sfida tra due nobili decadute del calcio dell’est europeo.
Nell’anteprima del martedì nessun gol nella sfida di cartello tra il Fenerbahce di Robin Van Persie e lo Shakhtar Donetsk, due squadre attrezzate per poter addirittura puntare agli ottavi di finale. Pochi mesi dopo i quarti di finale persi contro la Juventus, il Monaco ritorna in Champions con un definitivo 3-1 esterno in casa degli svizzeri dello Young Boys. Tutto accade tra il 64′ e il 75′: Kurzawa porta avanti i monegaschi, che raddoppiano con Carrillo e triplicano con Pasalic dopo che Nuzzolo aveva provvisoriamente dimezzato lo svantaggio per i padroni di casa. Lo Sparta Praga risponde due volte al Cska Mosca e lascia la Russia con un prezioso 2-2. Apoel, Viktoria Plzen e Panathinaikos si aggiudicano per 2-1 i confronti con Midtjylland, Maccabi e Club Brugge. Una rete ciascuno tra Videoton e Bate Borisov, mentre i campioni d’Albania dello Skenderbeu vincono 2-0 in casa del Milsami Orhei, grazie alla doppietta di Hamdi Salihi. LECHAMPIONS EUROPA
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