Karagounnis segna il gol partita per il Panathinaikos
Karagounnis segna il gol partita per il Panathinaikos

La partita più importante si giocava ad Atene. Un derby storico che metteva di fronte il Panathinaikos e l’Anorthosis. In palio il passaggio agli ottavi di finale. Un traguardo prestigioso per entrambe, ma addirittura storico per i ciprioti che difficilmente riusciranno ad avere un’altra occasione così.
La partita è stata decisa da due episodi. All’ultimo minuto del primo tempo uno strappo ha messo fuori gioco l’ex di Perugia e Roma Traianos Dellas, punto di riferimento per tutti i campagni. Poi al 69′ un errore difensivo di Bardon al limite dell’area ha messo l’ex interista Karagounis in condizione di concludere: tiro non irresistibile ma Nagy si fa sfuggire la palla tra le mani. Una papera madornale, che punisce l’Anorthosis e il suo portiere, ottimo sino a quel momento. Tempestivo e sicuro nelle uscite alte, vero padrone dell’area di rigore: una presenza che aveva dato sicurezza ai tre difensori centrali di Ketsbaia. Poi il disastro che costa ai ciprioti – grazie alla sconfitta dell’Inter a Brema – anche il passaggio in Uefa. Peccato, per loro l’avventura europea finisce prima di natale.

Avanti a gonfie vele il Liverpool di Benitez che vince 3-1 in Olanda contro un sempre più deludente Psv Eindhoven. Gli olandesi passati in vantaggio con Lazovic al 36′, si sono fatti raggiungere sull’1-1 nei minuti di recupero. Stevens e i suoi hanno contestato l’arbitro perché ha fatto battere il calcio di punizione da cui è nato il gol di Babel quasi venti secondi dopo la fine del secondo minuto di recupero concesso. Nella ripresa i baby-reds hanno raddoppiato con Riera (bel tiro dalla distanza favorito da una mezza dormita di Isaksson) e chiuso il bottino col primo gol ufficiale di David N’Gog. Esordio internazionale anche per tre ragazzi della famosa “academy” del Liverpool: Stephen Darby entrato al posto di Arbeloa al 70′, Jay Spearing al 77′ per Riera e Martin Kelly al posto di Jamie Carragher all’81’. Un evento per un settore giovanile famoso per sfornare talenti in quantità (gli ultimi sono stati proprio Owen, Gerrard e Carragher), ma che aveva faticato parecchio a ottenere spazio in prima squadra dopo l’arrivo in panchina di Houllier prima e Benitez poi. A Eindhoven si è visto qualcosa di nuovo. Alle spalle del Liverpool passa l’Atletico Madrid che chiude con uno 0-0 a Marsiglia che dà ai francesi l’accesso in coppa Uefa. E’ l’unica soddisfazione per la squadra di Gerets che ha confermato di avere limiti offensivi preoccupanti a questi livelli. Per loro nessuna chance pure in Uefa.

Nel gruppo A il Cluj ci ha provato a spaventare il Chelsea, agguantando i blues sull’1-1 con Koné, dopo che Kalou al 40′ aveva portato in vantaggio i suoi. Ma Didier Drogba al 71′, sei minuti dopo il suo ingresso in campo al posto di Kalou, chiudeva alla perfezione una bellissima azione di contropiede dei padroni di casa: Mikel lancia Joe Cole che prolunga con un mezzo pallonetto per il centravanti ivoriano che appena entrato in area controlla con la punta del piede per segnare di controbalzo. Bellissimo. I londinesi chiudono secondi, un punto dietro la Roma. Scolari alla vigilia aveva detto: «Se non passiamo il turno mi dimetto e scappo in Brasile». Può restare.

Tutto già definito o quasi nel gruppo C. Il Barcellona era sicuro di chiudere in vetta, lo Sporting di arrivare secondo, e lo Shakthar di andare in Uefa. Così è stato anche se le riserve blaugrana hanno perso al Camp Nou 3-2 contro la squadra di Lucescu, chiudendo la serie di 20 partite utili consecutive tra tutte le competizioni. Sabato arriva il Real Madrid di Ramos e la testa di tutti era già lì. Allo Sporting è bastato un gol di Yannick Djaló al 19′ per avere la meglio del Basilea che chiude con un solo punto. Per i ragazzi di Christian Gross la stagione europea si chiude qui e vista la forza della squadra è già un miracolo aver raggiunto la fase a gironi. ECL

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