Niente da fare per la Juventus, è il Barcellona la squadra campione d’Europa 2015. Terzo successo stagionale per i blaugrana, che conquistano così la quarta Champions negli ultimi dieci anni. La quinta della sua storia.
La Juve esce sconfitta ma non ridimensionata. Anzi a Berlino si è avuta la conferma di un salto di qualità arrivato anche a livello internazionale per la squadra di Allegri, allenatore che ha confermato di saper preparare le partite come pochi: raramente Messi è stato reso così inoffensivo in sfide di questa importanza.
La finale inizia con un pressing alto della Juventus, che va chiudere sui difensori avversari sono al limite dell’area catalana. Atteggiamento che sorprende il Barca, non abituato a essere pressato così alto. Ma al 4′, al primo attacco catalano, Jordi Alba sulla sinistra serve Neymar, che aspetta il taglio di Iniesta dentro l’area, il capitano blaugrana arriva puntuale dal suo binario sulla sinistra e mette al centro di esterno destro un pallone facile facile, a 6-7 metri dalla porta, che Rakitic mette dentro. All’11’ è una prodezza di Buffon a negare il raddoppio al Barca: gran riflesso del portiere della nazionale che, preso in contropiede, col corpo che va verso destra ma riesce ad allungare il braccio sulla sinistra e schiaffeggiare una palla di Dani Alves che sembrava destinata in rete.
Il Barcellona controlla ma crea poco. La Juve tiene ma in avanti fa il solletico: le uniche sortite bianconere si chiudono coi tiri dalla distanza di Marchisio e Pogba. La prima frazione termina con tre acuti catalani: due occasioni per Suarez e una serpentina di Messi, che slalomeggia per 30 metri ma finisce fuori dal campo prima di riuscire a tirare in porta. Folgorante guizzo della pulce vanificato dalla chiusura finale di Bonucci, a conferma che la difesa dei campioni d’Italia non è quella del Bilbao o delle vittime abituali del fuoriclasse argentino.
A inizio ripresa il Barcellona accelera e Buffon è ancora una volta bravissimo a deviare un esterno basso di Suarez sul primo palo. E dal nulla al 55’ arriva l’1-1: Tevez impegna Ter Stegen che si supera per deviare la girata dell’argentino ma la palla finisce sui piedi di Morata che butta dentro a porta vuota. Parità. Cambiano i tecnici, i giocatori (alcuni), ma il Barcellona conferma il suo limite principale: incapacità, contro le difese più avvedute, di tradurre in occasioni da gol il controllo palla. E al 63′ è Tevez, indisturbato, a mangiarsi il possibile 2-1 juventino sparando alto dal limite. Inerzia della gara completamente cambiata.
Al 67’ l’arbitro non concede ai bianconeri un rigore per trattenuta di Dani Alves su Pogba. Neanche il tempo di rivedere il replay .che arriva il 2-1 di Suarez, pronto a mettere dentro una respinta di Buffon su tiro di Messi. Quasi una replica a squadre invertite dell’azione del pari bianconero.
La sfida cambia nuovamente padrone. Al 70’ è il guardalinee a richiamare l’arbitro per far annullare il 3-1 di Neymar – tocco di mano, involontario ma decisivo. Al 78′, visti i protagonisti, una sostituzione che avrà uno spazio nella storia del Barca, con Xavi mandato in campo al posto di Iniesta: ultimi 12 minuti con la maglia blaugrana per il regista che giocherà con l’Al Sadd le prossime due stagioni, dopo una carriera spesa per intero coi catalani. All’88’ Ter Stegen nega il 2-2 a Marchisio, che prova a sospendere l’ex portiere del Borussia Moenchengldbach dalla distanza. Niente da fare per i campioni d’Italia, dopo il quarto scudetto consecutivo e la decima coppa Italia della sua storia non arriva il terzo trionfo stagionale. C’è spazio ancora però per il Barca: al sesto minuto di recupero in contropiede arriva il 3-1 di Neymar.
Punteggio fin troppo pesante per la Juventus, che ha saputo annullare Messi, non crollare sotto la pressione avversaria nel primo tempo, fare partita pari per larghi tratti della ripresa. Il triplette va però con merito al Barcellona, che conquista la sua quinta Coppa Campioni e si aggiunge a Auckland City e America, gli altri campioni continentali già qualificati al Mondiale per club 2015.
Si chiude con Platini che 30 anni dopo l’Heysel non può dare la coppa alla sua ex squadra (alla sesta finale persa), ma a Xavi che non poteva chiudere meglio la sua storia di 776 partite e 25 trofei col Barca. LECHAMPIONS EUROPA
UEFA Champions League 2014-15 – Finale / Berlino, Olympiastadion
JUVENTUS-BARCELLONA 1-3 (0-1)
Juventus: Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Barzagli, Evra (Coman 89′); Marchisio, Pirlo, Pogba; Vidal (Pereyra 79′), Tévez, Morata (Llorente 85′). Allenatore: Massimiliano Allegri
Barcellona: Ter Stegen; Alves, Piqué, Mascherano, Alba; Rakitić (Mathieu 90′), Iniesta (Xavi 78′), Messi, Suárez, (Pedro 90′), Neymar. Allenatore: Luis Enrique
Arbitro: Cüneyt Çakır (Turchia)
Reti: Morata 55′; Rakitic 4′, Suarez 68′, Neymar 96′
Ammoniti: Vidal, Pogba; Suarez
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