Chelsea vs Bayern: Didier Drogba e Mario Gomez

Chelsea vs Bayern: Didier Drogba e Mario GomezE’ la finale di Champions ma sembra Europa League: Bayern e Chelsea arrivano all’appuntamento più importante della stagione con la certezza che anche in caso di successo nessuna delle due verrà considerata la squadra più forte d’Europa.

DELUSIONI. L’epilogo dell’Uefa Champions League 2011-12 mette di fronte due squadre bruscamente ridimensionate dalla deludente corsa al titolo nazionale: secondi i bavaresi, sesti i londinesi. I blues, dopo i successi ai supplementari sul Napoli negli ottavi e sul Barcellona campione uscente in semifinale, sono considerati dei miracolati. Ma non c’è nessun rischio che il Bayern li prenda sottogamba: il 5-2 rimediato una settimana fa nella finale di Coppa di Germania contro il Borussia Dortmund ha tolto ai bavaresi sicurezza e convinzione. In finale si affrontano due squadre piene di dubbi e paure. E’ innegabile che l’entusiasmo e la fiducia di Lahm e compagni, derivati dal successo sul Real Madrid in semifinale e dal poter giocare la finale sul terreno amico dell’Allianz Arena, siano stati mitigati dalla batosta subita col Borussia. La sfida di Berlino offriva ai bavaresi l’occasione di una rivincita sui campioni di Germania, che poche settimane prima li avevano sconfitti nel confronto diretto decisivo per la conquista della Bundesliga 2011-12. Ma se la sconfitta di misura rimediata in campionato a Dortmund aveva lasciato nel Bayern la sensazione di frustrazione per un esito sfortunato, la finale di Coppa ha tolto ogni dubbio sui meriti e la superiorità dei gialloneri (5 vittorie a zero nelle ultime ciqnue sfide col Bayern). I bavaresi dovranno migliorare per evitare che i ragazzi di Klopp conquistino l’anno prossimo il terzo titolo consecutivo. I primi acquisti sono quelli di Shaqiri (dal Basilea) e dell’ottimo centrale difensivo Dante (dal Borussia Moenchengladbach). Non saranno gli ultimi. La delusione e le critiche per i due secondi posti alle spalle del Dortmund saranno cancellate solo in caso di vittoria sul Chelsea, altrimenti in casa Bayern ci sarà un redde rationem.

APPUNTAMENTO CON LA STORIA. In 90 minuti Heynckes  e i suoi non si giocano solo il titolo di campioni d’Europa ma pure la conferma e un posto nella storia del club. Da vedere se come eroi o sciagure. Nella storia della Coppa Campioni solo tre squadre hanno avuto il vantaggio del fattore campo in finale: il Real Madrid nel 1957 (2-0 alla Fiorentina), l’Inter nel 1965 (1-0 al Benfica) e la Roma nel 1984 (sconfitta 4-2 ai rigori dal Liverpool). Per il tecnico tedesco, che ha già vinto il trofeo nel 1998 alla guida del Real Madrid, giocare in casa “rappresenta un vantaggio ma leggero, perché parliamo di squadre molto esperte. Piuttosto è eccitante la prospettiva, in caso di successo, di poter festeggiare davanti ai nostri tifosi”. Prospettiva non remota: nelle ultime 14 gare giocate all’Allianz Arena i bavaresi ne hanno vinte 13 e pareggiata una.

PANCHINE GIREVOLI. Dal canto suo il Chelsea arriva alla seconda finale di Champions della sua storia in condizioni molto simili alla prima, persa quattro anni fa a Mosca contro il Manchester United ai rigori. Anche allora in panchina un tecnico con le ore contate. Avram Grant era subentrato subentrato a stagione in corso a Jose Mourinho, una soluzione-ponte-interna verso un allenatore di maggiore appeal. Le analogie con l’avvicendamento tra Villas Boas e Di Matteo sono parecchie. A  cominciare dal fatto che in tutti e due i casi, i traghettatori hanno ottenuti risultati superiori alle attese del club: una finale di Champions per Grant, una FA Cup vinta e una Champions da vincere per Di Matteo. L’ottimo lavoro del tecnico italiano è stato riconosciuto anche da Heynckes: “Mi ha molto impressionato l’atteggiamento di Di Matteo a bordo campo. Sembra sempre molto rilassaoto e in controllo. Il che denota come lui e la squadra siano uniti nel raggiungere lo stesso obiettivo. Col suo arrivo è evidente che è cambiata l’atmosfera. E anche la tattica. Il Chelsea ha diversi sistemi di gioco adesso. Contro il Benfica hanno giocato in modo molto diverso che contro il Barcellona. E’ chiaro che mi aspetto che cambino ancora contro di noi. Giocano molto meglio di qualche mese fa e saranno degli avversari molto difficili per noi”. Nonostante l’apprezzamento pressoché universale e gli ottimi risultati ottenuti in questi tre mesi, Roberto Di Matteo sa bene che Roman Abramovich sta pensando di affidare la panchina del Chelsea a qualcun altro: sfumato Pep Guardiola, il nome più caldo è quello di Fabio Capello. “La finale di Champions non cambierà nulla per quanto riguarda la mia permanenza al Chelsea. Credo che in ogni caso l’incarico definitivo verrà dato ad altri”.

ESPERIENZA. Una situazione di precarietà deleteria che può essere ben gestita solo da una squadra solida e piena di giocatori esperti come Drogba, Lampard e Cech. Protagonisti anche della finale di quattro anni fa. Chi invece mancherà, per squalifica, è John Terry e forse non è un male visto l’errore maldestro sul penalty decisivo che a Mosca avrebbe dato la coppa ai blues. In realtà l’assenza del capitano al centro della difesa peserà parecchio, così come quella di Ramires a centrocampo. Il cursore brasiliano è stato il giocatore chiave nel successo contro il Barcellona: uno splendido gol al Camp Nou in un momento chiave e 180 minuti che hanno confermato che nessun altro giocatore nella rosa dei blues è così bravo nelle due fasi. A questo punto il dubbio per il tecnico italiano è se giocare col rombo a centrocampo o con un 4-2-3-1, con Mikel e Lampard in mediana. A Di Matteo mancheranno anche altre due pedine importanti: Raul Meireles a centrocampo e, soprattutto, Branislav Ivanović in difesa. La squalifica del difensore slavo rende pressoché obbligata la composizione della linea difensiva dei blues: Bosingwa, Cahill, David Luiz e Ashley Cole.

RATTOPPI. Anche il Bayern paga pegno ai cartellini rimediati in semifinale, con il trio formato da Holger Badstuber, David Alaba e Luiz Gustavo fuori per squalifica. Assenze che rischiano di pesare parecchio, perché colpiscono il Bayern nella fase difensiva, quella più delicata per i bavaresi. Se in attacco Heynckes ha la tranquillità di poter puntare sul trio Robben-Gomez-Ribery, in difesa le cose cambiano. Per l’assenza di Luiz Gustavo si può ripetere quanto detto per Ramires: con Tymoschuck si privilegia la copertura, con l’arretramento di Toni Kroos in mediana (e il ritorno di Muller da titolare dietro le punte) la spinta offensiva. La sostituzione del 25enne centrocampista brasiliano è la scelta più delicata per Heynckes perché si intreccia con quelle di Badstuber al centro della difesa e di Alaba sulla fascia. Il posto del laterale sinistro verrà preso da capitan Lahm, che a destra dovrebbe lasciare spazio al ritorno dell’ex genoano Rafinha. Più incerta la scelta su chi schierare nel ruolo di centrale: Van Buyten (fuori per infortunio dal 20 gennaio), Contento e Tymoshchuk hanno caratteristiche diverse e nessuno ha mai completamente soddisfatto Heynckes e le paure crescono sapendo che il Chelsea ha in squadra giocatori come Drogba e Torres ideali per punire giocatori lenti e incapaci di giocare d’anticipo. Per la tenuta del cuore della difesa bavarese sarà fondamentale la prestazione di Jerome Boateng, unico giocatore del Bayern ad aver giocato tutte le partite del torneo dall’inizio alla fine (1110 minuti). Sarà lui a doversi prendere cura di Drogba che proverà, al terzo tentativo, a vincere per la prima volta una coppa europea: nel 2004 con la maglia del Marsiglia perse la coppa Uefa contro Valencia, quattro anni più tardi arrivò la sconfitta con lo United e adesso, dopo un altro quadriennio, arriva il Bayern. Non sarà facile per l’ivoriano, all’ultima gara con la maglia del Chelsea, rompere il sortilegio: “Non penso al passato. Le finali hanno senso e si giocano solo per la vittoria”. L’unico percedente tra le due squadre è la doppia sfida dei quarti di finale della Champions League 2004-05: 4-2 inglese a Londra, 3-2 tedesco a Monaco. Per il Bayern è arrivato il momento di vendicare quell’eliminazione. ECL EUROPA 

UEFA Champions League 2011-12 – Finale / Monaco di Baviera, Allianz Arena – sabato 19 maggio 2012, ore 20.45

BAYERN MONACO-CHELSEA

Possibili formazioni

Bayern: Neuer, Rafinha, Contento, Boateng, Lahm; Tymoshchuk, Schweinsteiger; Robben, Kroos, Ribery; Gomez. Allenatore: Jupp Heynckes
Chelsea: Cech, Bosingwa, Cahill, David Luiz, Cole; Mikel, Lampard; Sturridge, Mata, Malouda (Kalou); Drogba. Allenatore: Roberto Di Matteo

Arbitro: Pedro Proença (Portogallo)

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