Sette coppe Campioni in campo. Il gotha del calcio continentale. “Si affrontano due club con una grande storia da difendere. E questo aggiunge pressione”. Così Alex Ferguson presenta Bayern Monaco-Manchester United. Gli risponde Van Gaal: “In Europa loro sono il top, noi dobbiamo raggiungerlo”.
All’Allianz Arena di Monaco – città che fa parte della storia del Manchester United, perché qui persero la vita i “Busby babes” nel disastro aereo del 6 febbraio 1958 – si affrontano due giganti del calcio europeo, squadre che da cinquant’anni lasciano tracce di sé nell’albo d’oro della Coppa Campioni. Nel 1968 era il Manchester United dei tre Palloni d’oro Denis Law, Bobby Charlton e George Best. A metà degli anni Settanta, mentre lo United del dopo Busby conosceva l’onta della retrocessione, il Bayern di Beckenbauer e Gerd Muller succedeva all’Ajax di Cruyff conquistando tre volte di seguito il titolo di campione d’Europa. I destini delle due si incrociano nuovamente al massimo livello nella finale del 1999, dove i bavaresi capitanati da Lothar Matthaus arrivano allo scadere della partita in vantaggio, per poi subire in due minuti i gol di Teddy Sheringham e Ole Gunnar Solskjaer, entrati a partita in corso. Un finale memorabile che il Bayern ha vendicato in parte conquistando nel 2001 la quarta Coppa in finale contro il Valencia, dopo aver eliminato nei quarti proprio lo United.
La finale del 1999 non è solo la sfida più famosa tra le due squadre, è anche l’unica che ha visto i red devils prevalere. Un dato che ha sorpreso anche Ferguson: “Effettivamente non pensavo che la finale di Barcellona fosse l’unica nostra vittoria contro il Bayern nelle coppe europee. Li rispettiamo, giochiamo contro la storia, ma dobbiamo cambiare questa statistica”. I precedenti con lo United incoraggiano il Bayern, così come quelli contro le squadre inglesi, incapaci di vincere a Monaco tranne che nella coppa Uefa 1993-94 col Norwich e sempre eliminate dalle formazioni allenate da Van Gaal.
L’allenatore olandese ha ridimensionato la sconfitta interna subita nell’ultima di campionato contro lo Stoccarda e ha cercato di sminuire l’importanza di Robben, entrato nella ripresa e uscito prima della fine per infortunio. “Arijen giocherà solo se al 100%. Non è il caso di rischiarlo. All’80% non ci serve”. Solo pretattica, l’allenatore olandese sa bene che la sua squadra non può prescindere dal connazionale dalle gambe di cristallo, in questa fase della stagione ancor più decisivo di Frank Ribery. E’ facile pronosticare una gara di grande orgoglio e determinazione da parte del Bayern ma non si vede come la qualificazione possa sfuggire dalle mani del Manchester United, che arriva a Monaco con una striscia di sei vittorie di fila nelle ultime sei uscite e un’imbattibilità europea che dura da 17 partite. Van Gaal vede invece (cos’altro potrebbe dire?) buone possibilità per i suoi: “Dobbiamo dare il meglio perché affrontiamo grandi avversari. Una squadra con grande disciplina tattica e con grandi individualità come Wayne Rooney. Ma nessun giocatore mi ha mai fatto paura. Siamo forti e l’abbiamo dimostrato contro Juventus e Fiorentina ma non siamo forse ancora al top in Europa. Però in una partita siamo in grado di giocare alla pari anche contro il meglio e lo United lo è. Questo è uno stimolo ulteriore per me e i miei ragazzi”. L’abbondanza è l’unico problema per Ferguson che inizialmente potrebbe lasciare in panchina Giggs, Neville e Berbatov, autore di una doppietta nel 4-0 di campionato contro il Bolton. ECL
Champions League 2009-10 – Andata Quarti di finale / Monaco di Baviera, Allianz Arena
Possibili formazioni
BAYERN MONACO: Butt, Lahm, Van Buyten, Badstuber, Contento; Robben, Van Bommel, Tymoschuk, Ribery; Gomez, Olic. Allenatore: Van Gaal
MANCHESTER UNITED: Van der Sar, Rafael, Ferdinand, Vidic, Evra; Fletcher, Scholes; Valencia, Park, Nani; Rooney. Allenatore: Ferguson
Arbitro: De Bleeckere (Belgio)
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