

E siamo a sei. Chelsea e Real Madrid raggiungono Barcellona, Atletico Madrid, Psg e Bayern nei quarti dell’Uefa Champions League 2013-14. Domani le due sfide che completeranno il quadro delle otto protagoniste del prossimo turno di Champions: Manchester United-Olympiakos e Borussia Dortmund-Zenit. Moyes e i campioni d’Inghilterra sono chiamati a recuperare il 2-0 subito in Grecia: aver perso 0-3 col Liverpool in campionato non è incoraggiante per i red devils. Il Borussia invece potrà gestire due gol di vantaggio su uno Zenit che dopo l’esonero di Luciano Spalletti ha deciso di affidare la sua panchina all’ex tecnico del Tottenham Andre Villas Boas. C’erano e ci sono più motivi di interesse nelle partite, in verità non eccelse, rispetto a quelle odierne.
Difficile immaginare due ottavi di finale con meno pathos. Al Bernabeu il Real ospitava lo Schalke: dopo aver vinto a Gelsenkirchen 6-1: i madrileni hanno liquidato i tedeschi con un 3-1 che per la squadra di casa ha registrato la doppietta del solito Cristiano Ronaldo e un gol del baby Morata (che mette dentro il tiro di Ronaldo respinto dalla traversa e ci sarà un altro palo a dire no al portoghese). Per la squadra di Ancelotti si è trattato un allenamento, anche se il grave infortunio che ha messo fuori gioco dopo 8′ il giovane Jesé ha rovinato in parte la serata ai madrileni. Ma la testa è tutta al campionato e si può capire: la qualificazione non era in dubbio e domenica prossima il Real ospiterà il Barcellona nella sfida che virtualmente può chiudere (a vantaggio dei blancos) la corsa al titolo nella Liga.
Appena più impegnativa la sfida del Chelsea, che all’1-1 di Istanbul ha aggiunto il 2-0 di Londra. Partita senza storia e blues meritatamente avanti. Dal canto suo il Galatasaray – che è davvero poca cosa – non può lamentarsi: la squadra di Mancini esce dal torneo con un turno di ritardo. Sopravvissuti alla fase a gironi i turchi impiegano appena 3′ per subire l’1-0 di Samuel Eto’o, bravo a superare Muslera con un forte diagonale rasoterra. Il raddoppio arriva sul finire di frazione con un gol in mischia di Cahill sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Anche nella ripresa nessun traccia del Galatasaray in avanti: non poteva essere Didier Drogba il giocatore adatto a rovinare la partita numero 100 in Champions di Petr Cech. Neanche una parata per il portiere dei blues, mentre l’ivoriano si è preso gli applausi dei suoi ex tifosi prima e dopo la partita. In mezzo ha fatto vedere ben poco. Anzi, nulla. LECHAMPIONS EUROPA
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