Johan Cruyff

“E’ inutile parlare con questi dirigenti. Bisogna fare in modo che se ne vadano: è l’unica possibilità di salvezza per il nostro club”. Ogni volta che Johan Cruyff si riavvicina all’Ajax sono scintille. E’ stato così nel 2008 in occasione della nomina di Marco Van Basten come allenatore: scelta rivelatasi disastrosa dal punto di vista tecnico e umano. Con Van Basten in panchina non sono arrivati né gioco né risultati e appena nominato (su indicazione di Cruyff) il Cigno di Utrecht chiese alla proprietà di confinare l’area di influenza del suo ‘padrino’. Comportamento che sorprese e ferì Cruyff al punto da fargli interrompere immediatamente il contratto che lo legava nuovamente al club di Amsterdam.

Johan Cruyff
Johan Cruyff: 'All'Ajax non c'è più un dirigente che capisca di calcio'

Dopo il pessimo biennio targato Van Basten, capace di azzerare il patrimonio di affetto e credibilità costruito da giocatore e da ct dell’Olanda, è arrivato Martin Jol, che ha provato a ricostruire sulle macerie. Operazione che inizialmente ha dato risultati positivi: secondo in campionato dietro al Twente e vincitore della Coppa d’Olanda. Ma ben presto anche l’ex tecnico del Tottenham si è dovuto arrendere: “Se non compriamo giocatori e teniamo i migliori è impossibile crescere”. Trattenuto Jol a stento in estate, l’Ajax ha dovuto prendere atto delle dimissioni del tecnico a dicembre e provvedere alla sua sostituzione con Frank De Boer. Partito Luis Suarez alla volta di Liverpool durante il mercato di gennaio è rimasto ben poco di cui gioire. Dal campo le poche note liete arrivano dalla conferma di Maarten Stekelenburg come portiere di caratura internazionale; dalla crescita esponenziale del 19enne danese Christian Eriksen, cui è facile pronosticare un avvenire degno dei Van der Vaart e degli Sneijder, che l’hanno preceduto nel ruolo di mezzapunta; dalle promettenti ma ancora troppo discontinue prestazioni degli esterni difensivi Blind e Van der Wiel. Comunque troppo poco per quella che era una scuola capace di sfornare talenti a ripetizione. La recente eliminazione dall’Europa League per mano dello Spartak Mosca e la sconfitta in campionato per 3-2 per mano dell’Ado hanno certificato la crisi a tutti i livelli: tecnico e societario.

Johan Cruyff, che da un mese è rientrato in società col compito di dare consigli alla proprietà, non si è nascosto e assieme a Dennis Bergkamp e Wim Jonk ha incontrato l’amministratore delegato del club Rik van der Boong per indicare cosa fare per invertire la rotta. Parole cadute nel vuoto, per ammissione involontaria dello stesso van der Boong: “Non vogliamo una rivoluzione. E’ molto utile avere il parere di ex calciatori di questo livello ma non possiamo cedere la gestione della società, che spetta solo a noi”. Non sono certo le parole che i tre Lancieri si aspettavano di sentire, come ammesso da Dennis Bergkamp: “Noi vogliamo il meglio per l’Ajax e siamo a disposizione. Ma quel che si può capire è che, al momento, in questo club c’è pochissima competenza e questo è molto strano e deludente”.

Più netto e esplicito, come sempre, il quadro dipinto da Cruyff: “L’Ajax può rivivere i suoi fasti solo se verranno rimpiazzati gli attuali dirigenti. La verità è che non capiscono nulla di calcio. Tutto quel che fanno è solo difendere la propria poltrona. Andrebbero rimpiazzati ma non sarà facile. Dovremo mobilitarci tutti: ex giocatori e tifosi, tutti quelli che vogliono bene all’Ajax e vogliono rivederla giocare un calcio spettacolare e vincente”. ECL

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