
La sfida tra Anderlecht-Ajax è uno degli appuntamenti più affascinanti dell’andata dei sedicesimi di finale di Europa League. In realtà il fascino è legato esclusivamente al passato delle due squadre più famose e vincenti di Belgio e Olanda, rispettivamente con 30 e 29 campionati vinti. Il presente non è roseo per entrambe. I belgi, con l’acquisita consapevolezza dell’addio a fine stagione di Romelu Lukaku, hanno perso le speranze di rinverdire i fasti della squadra capace di vincere e stabilire primati insuperati nella Coppa delle Coppe, grazie ai gol di Rob Rensenbrink. La squadra di Jacobs punta sulle reti di quello che ormai tutti chiamano il nuovo Drogba per superare l’Ajax e tenere viva la tradizione che vuole l’Anderlecht mai sconfitta da una squadra olandese: nei dieci precedenti il record parla di otto vittorie per i viola e due pareggi. Impresa non impossibile viste le difficoltà fronteggiate da Frank De Boer, che nel mercato di gennaio ha visto partire direzione Liverpool anche Luis Suarez, di gran lunga il miglior giocatore della rosa olandese.
L’attaccante uruguaiano non è utilizzabile in Coppa e questo complica i piani di Kenny Dalglish per la sua prima partita da tecnico del Liverpool nelle coppe europee. Infatti nei sei anni della prima parentesi, tra il 1985 e il 1991 quando i reds vinsero tre campionati, la squadra non poteva prendere parte alle competizioni per il bando deciso dall’Uefa dopo la tragedia della finale di Coppa Campioni contro la Juventus all’Heysel. “Non ho mai avuto rimpianti per non aver potuto allenare nelle coppe europee in quegli anni: era giusto dare una punizione per quel che era accaduto a Bruxelles. Io adesso ho una seconda chance e posso finalmente guidare la mia squadra anche in Europa, ma chi è morto quel giorno all’Heysel non ha più avuto alcuna chance. Come posso avere rimpianti per me?” sono le parole che denotano, ancora oggi, la sensibilità e il rispetto del tecnico dei reds per le vittime di quel maledetto 29 maggio 1985. La sfida di Praga contro lo Sparta potrebbe vedere nel Liverpool l’esordio di Raheem Sterling, che a 16 anni e 71 giorni diventerebbe l’esordiente più giovane della storia del club di Anfield. Tra i convocati inglesi si rivede Joe Cole.
Siviglia-Porto è un confronto che mette di fronte due squadre che hanno ambizioni e esperienza per puntare al successo finale. La stagione degli spagnoli è stata costellata di problemi, delusioni e rendimenti al di sotto delle attese da parte dei giocatori simbolo (Luis Fabiano e Kanoutè su tutti). Il Porto invece arriva a questo appuntamento con l’entusiasmo garantito dai successi inanellati sotto la guida del giovane tecnico André Villas-Boas, ex assistente di Jose Mourinho, imbattutto nelle otto uscite europee di questa stagione. I portoghesi possono anche vantare in Falcao l’attuale capocannoniere di Europa League, con 7 reti. ECL
Il programma dell’andata dei sedicesimi di finale
Aris-Manchester City 0-0
17.02.2011
Rubin-Twente
Metalist-Leverkusen
Napoli-Villarreal
Anderlecht-Ajax
Lech-Braga
Beşiktaş-Dynamo Kiev
BATE-PSG
Benfica-Stoccarda
Rangers-Sporting
Sparta Praga-Liverpool
Basel-Spartak Mosca
Young Boys-Zenit
Siviglia-Porto
Lille-PSV
PAOK-CSKA Mosca
©LECHAMPIONS.it. Tutti i diritti riservati/All rights reserved.