Deco
Deco
Deco appende gli scarpini al chiodo

Per un calciatore è senza dubbio il momento più doloroso. E’ facile pensare che quando prendi la decisione di apprendere gli scarpini al chiodo, nella tua mente passano i momenti più significativi della tua carriera. Dai primi calci nelle piazze o città del paese, alle giovanili, ai primi esordi nel calcio professionistico, al primo contratto, alle prime vittorie che contano, ai primi trofei di squadra e personali. Ieri è giunto il triste momento anche per Anderson Luís de Souza, in arte Deco, che nelle ultime tre stagioni ha giocato in Brasile. Ha reso pubblica la sua decisione il giorno prima del suo compleanno, il 36esimo. «Mi sarebbe piaciuto aiutare molto di più il Fluminense, ma il mio corpo non me lo permette. Mi sono indubbiamente sforzato e molti mi hanno appoggiato affinché io proseguissi fino alla fine dell’anno. Dal punto di vista fisico, io potrei giocare, ma i miei muscoli non lo sopportano più».
Nato a Sao Bernardo do Campo nel 1977, il brasiliano naturalizzato portoghese, è uno dei pochi calciatori ad aver vinto l’Uefa Champions League con due squadre diverse: Porto e Barcellona. Proprio coi lusitani allora allenati da José Mourinho, si è fatto conoscere e apprezzare in Europa dove ha vestito le maglie anche dei blaugrana e del Chelsea. Prima di raggiungere l’Europa, l’esordio è datato 1996 e la maglia è quella del Corinthians. Un anno dopo lo ingaggia il Benfica dove però non riesce a mettersi in mostra e quindi viene mandato in prestito all’Alverca. E’ qui che esplode il suo talento: 32 partite e 13 reti in seconda divisione portoghese nella stagione 1997-98. I presupposti per rientrare con le aquile ci sono tutti ma l’allora tecnico scozzese Graeme Souness non crede in lui e quindi il Benfica lo cede a titolo definitivo al Salgueiros. A Oporto gioca mezza stagione condita da 9 presenze e due gol. Numeri sufficienti per attirare le attenzioni del Porto di José Mourinho che nel 1999 lo ingaggia. Scelta fortunata per i Dragones con cui Deco gioca fino al 2004 collezionando 148 partite e 33 reti. Qui arrivano anche i primi trofei: tre campionati, tre coppe del Portogallo, tre Supercoppe del Portogallo, una coppa Uefa e, come detto, una Champions League dove in finale Deco ha segnato il gol del 2-0 (risultato finale 3-0). Alla fine del torneo il fantasista ha anche ricevuto il premio Uefa Club Football Awards come miglior centrocampista della competizione.
Dopo i successi in Portogallo arriva la prestigiosa chiamata del Barcellona. Altri quattro anni in cui ovviamente sono arrivate nuove vittorie: due campionati, due Supercoppe di Spagna e la Champions League della stagione 2005-06 dove è stato nuovamente nominato miglior centrocampista della competizione. Nel 2008 passa in Premier League e con la maglia del Chelsea gioca fino all’agosto del 2010 vincendo un campionato, due coppe d’Inghilterra e una Community Shield. Deco fa ritorno in Brasile (con la maglia della Nazionale verdeoro 75 presenze e cinque reti) nel 2010 e guida il Fluminense 
alla conquista del titolo nazionale nel 2010 e nel 2012 e di quello Carioca sempre nel 2012. Quest’anno, a causa delle lesioni in serie, ha giocato solo 14 partite e il ‘Flu’ naviga in brutte acque: dopo la sconfitta per 2-1 di domenica scorsa con il San Paolo è al 15esimo con dietro appena 5 squadre. L’assenza del campione già cominciava a sentirsi. ECL AMERICA

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