E’ fatta. Ma che fatica. L’Internacional Porto Alegre ha dovuto davvero aspettare il triplice fischio per poter festeggiare il primo successo di una squadra brasiliana nella Copa Sudamericana.
Merito di un grande Estudiantes che dopo la prova deludente dell’andata ha giocato con molta intelligenza, ispirato da un grande Juan Sebastian Veron, arrivando a segnare al 65′ con Alayes il gol che annullava lo 0-1 dell’andata. L’Internacional ha avuto il merito di non andare nel panico ma a quel punto se c’era da puntare due soldi l’opzione più sicura sembrava quella argentina. Ancora di più quando allo scadere dei regolamentari Agenor si faceva espellere, lasciando i suoi compagni in inferiorità numerica, esperienza già vissuta nella gara di andata. Evidentemente l’Internacional dà il meglio di sé in dieci, perché proprio nei supplementari i padroni di casa hanno messo alle corde l’Estudiantes, cercando di ottenere il pareggio quando una condotta più accorta avrebbe consigliato di difendere lo 0-1 in vista dei rigori. Il coraggio viene premiato al 114′ quando Nilmar mette dentro da pochi passi una deviazione di Iberbia sul palo. Gol che trasformava in gioia la tensione accumulata dai tifosi di casa e, viceversa, scatenava la rabbia dei giocatori ospiti verso il direttore di gara uruguaiano Jorge Larrionda, che non si faceva pregare per mostrare il cartellino rosso a Braña e Boselli.
Un epilogo non degno di una finale spettacolare, che ha opposto due squadre mai dome e due campioni come l’eterno Veron e il redivivo D’Alessandro. Il giovane argentino sembra aver ritrovato la sua dimensione proprio in Brasile, dopo averla perduta in Europa. Le esperienze al Wolfsburg, al Portsmouth e al Real Saragozza non sono state positive, così come il ritorno in patria al San Lorenzo. Tutte squadre troppo deboli per un attaccante nato e cresciuto nel River Plate. Nell’Internacional Andres ha ritrovato una formazione equilibrata, capace di attaccare con criterio e di non snaturare il suo talento in nome di presunti accorgimenti tattici. A 27 anni è ancora in tempo ad evitare di seguire Denilson nella classifica delle più grandi promesse non mantenute del calcio sudamericano. LECHAMPIONS AMERICA

Coppa Sudamericana 2008 – Finale di ritorno / Stadio Beira-Rio – Porto Alegre

Internacional – Estudiantes La Plata 1-1 dts (0-0; 0-1)

Estudiantes: Mariano Andújar, Agustín Alayes, Leandro Desábato, Christian Cellay, Marcos Angeleri, Raúl Iberbia (dal 62′ Enzo Pérez), Rodrigo Braña, Juan Sebastián Verón (dal 97′ Iván Moreno Fabianesi), Leandro Benítez, Gastón Fernández (dal 70′ José Luis Calderón), Mauro Boselli. All. Leonardo Astrada.
Internacional: Lauro, Bolívar, Danny, Álvaro, Marcão, Edinho, Magrão (dal 106′ Sandro), Andrezinho (dal 63′ Gustavo Nery), Alex (dal 79′ Taison), Andrés D’Alessandro, Nilmar. All. Adenor Leonardo Bacchi ‘Tite’.

Arbitro: Jorge Larrionda (Uruguay)
Marcatori: Alayes al 65′; Nilmar al 114′

Coppa Sudamericana 2008 – Il tabellone (dai quarti di finale in poi)

Quarti di finale

Internacional-Boca Juniors 2–0 2–1
Estudiantes-Botafogo 2–0 2–2
Palmeiras-Argentinos Juniors 0–1 0–2
River Plate-Guadalajara 1–2 2–2

Semifinali

Guadalajara-Internacional 0-2 0-4
Argentinos Juniors-Estudiantes 1-1 0-1

Finale

Estudiantes-Internacional 0-1 1-1 (dts)

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