Un risultato, tre verdetti. Il Manchester United supera 2-1 il Chelsea e si qualifica per le semifinali di Champions League. I red devils proseguono così la corsa verso la finale di Wembley, dove nel 1968 diventarono la prima squadra inglese a conquistare la Coppa Campioni (l’anno prima vinsero gli scozzesi del Celtic). Era lo United di Matt Busby e dei tre Palloni d’oro Best, Charlton e Law, questo è meno spettacolare ma non si vede come lo Schalke possa negargli un posto finale.
Il Chelsea ha giocato meglio che a Stamford Bridge ma era palpabile la generale sensazione di superiorità della squadra di casa: sempre in controllo, sempre in grado di colpire. Al 26′, al primo affondo, Rooney dalla destra mette dentro un cross teso sul primo palo che Hernandez di testa mette in rete. Azione bellissima ma il gol è annullato per un fuorigioco di pochi centimetri. Al 43′ uno-due O’Shea e Giggs sulla destra col gallese che mette un rasoterra sul palo più lontano e Hernandez da mezzo metro sigla l’1-0. Nell’intervallo Ancelotti lascia Torres negli spogliatoi e inserisce Drogba; un altro quarto d’ora e anche Anelka deve dare spazio a Kalou. Forse l’ex tecnico del Milan avrebbe fatto meglio a inserire Yossi Benayoun, uno in grado di saltare l’uomo, dare profondità e lanciare i compagni. Al 69′ Ramires viene espulso per somma di ammonizioni: due falli su Nani, tuffatore che fa impallidire Drogba. L’ivoriano non è solo simulazioni ma è un grande bomber e al 76′ riapre la partita con un gol da vero centravanti: controlla un lancio da metacampo di Essien e dal limite batte Van der Sar. Tutto così lineare da sembrare scontato. Per i blues neanche il tempo di esaltarsi o illudersi che lo United ha già firmato il 2-1 con Park, servito alla perfezione da Giggs. Tra i due gol nemmeno un minuto. La stagione del Chelsea finisce qui.
L’eliminazione dalla Champions League mette fine dopo appena due anni all’avventura londinese di Carlo Ancelotti. Il tecnico italiano, dopo la vittoria in campionato e in FA Cup lo scorso anno, aveva iniziato questa stagione con risultati così roboanti in Premiership da spingere molti tifosi di lungo corso che quel Chelsea che aveva superato 6-0 West Bromwich e Wigan era il migliore di sempre. Poi col licenziamento di Ray Wilkins è arrivato un crollo verticale che ha portato alle eliminazioni in coppa di Lega e FA Cup e a bruciare il campionato. All’appello mancava la Champions: è arrivata anche quella. Finire nei primi quattro non basterà a Ancelotti per salvare la panchina. In pole position per la sostituzione Pep Guardiola (nonostante il rinnovo), che dovrebbe essere sostituito sulla panchina blaugrana da Luis Enrique.
Chi ersterà è Fernando Torres. Il centravanti spagnolo e il club sono ostaggi dei 50 milioni versati a gennaio al Liverpool, somma impossibile da recuperare dopo quattro mesi in cui il numero nove non è riuscito a realizzare neanche un gol. Paradossalmente a partire potrebbe essere Didier Drogba, che anche all’Old Trafford si è confermato il miglior attaccante in rosa: al momento l’ivoriano ha certamente più mercato di Anelka e Torres. La sua cessione potrebbe essere la prima pietra su cui verrà costruito il nuovo Chelsea. ECL
UEFA Champions League – Ritorno semifinali / Manchester, Old Trafford
MANCHESTER UNITED-CHELSEA 2-1 (1-0)
Manchester United: Van der Sar; O’Shea, Ferdinand, Vidic, Evra; Park, Carrick, Giggs, Nani (75′ Valencia); Rooney, Hernandez. All. Ferguson
Chelsea: Cech; Ivanovic, Alex (81′ Ferreira), Terry, Cole; Ramires, Essien, Malouda; Anelka (60′ Kalou), Lampard; Torres (46′ Drogba). All. Ancelotti
Arbitro: Benquerenca (Portogallo)
Reti: Hernandez 43′, Park 77′; Drogba 76′
Ammoniti: O’Shea, Evra; Terry, Malouda
Espulso: Ramires (69′)
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