Dei tre olandesi del Milan è sempre stato il primo. Il primo ad arrivare, il primo ad entrare nel cuore dei tifosi, il primo ad uscirne. Ruud Gullit, non ha più le treccine e da diversi anni fa l’allenatore. Anche in questo campo ha preceduto i compagni Marco Van Basten e Frank Rijkaard.
Ma il primo alla partenza non sempre lo è al traguardo. Una costante nella carriera dell’ex numero 10 rossonero, diventato allenatore-giocatore del Chelsea quando Van Basten ancora sperava di poter scendere nuovamente in campo e Rijkaard faceva da chioccia nell’Ajax di Litmanen. Adesso tutto il trio olandese del Milan si è spostato dal campo alla panchina. Van Basten è il ct di un’Olanda che sta rifiorendo sotto la sua guida. Rijkaard è l’allenatore del Barcellona neo campione di Spagna e da parecchi mesi “squadra più spettacolare d’Europa”. Gullit, invece, da due giorni è nuovamente disoccupato.
Lo scorso agosto, smesse le cuffie da telecronista, era rientrato nel calcio “attivo” alla guida del Feyenoord, sua ex squadra. Il ritorno del figliol prodigo, deciso a riscattare la parentesi inglese, iniziata a Londra col Chelsea e conclusa a Newcastle, dove si era presentato promettendo un “calcio sexy” per poi finire esonerato per aver messo in panchina sua maestà Alan Shearer. Scelta coraggiosa, ma forse sarebbe più corretto dire folle, visti gli scarsi risultati raccolti sino a quel momento. Se Gullit cercava di dare una scossa è rimasto fulminato.
Ma il riposo sabbatico gli è servito. E’ tornato più carico e sereno. E il Feyenoord tanto-gioco-tanti-gol di inizio stagione ne aveva beneficiato. Ma il gioco offensivo, Zeman insegna, paga sino a quando ci sono entusiasmo e forma fisica. Quando una delle due componenti cala, anche i risultati vanno di pari passo: fuori dalla coppa Uefa, quarto posto finale in campionato. Risultati giudicati dal management del Feyenoord “non soddisfacenti”. «La verità è che sono stato lasciato solo. La dirigenza non mi ha appoggiato e così è tutto più difficile. Per questo preferisco chiudere adesso e togliere il disturbo». Anche stavolta ha giocato d’anticipo. LECHAMPIONS EUROPA
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