Com’era prevedibile anche il programma della seconda giornata della Champions League asiatica ha preso atto del terremoto e dello tsunami che hanno devastato il Giappone. Solo in parte però. Le variazioni sono state ridotte al minimo: non sono state esentate tutte le squadre giapponesi ma solo due, quelle impegnate in casa. Difficile comprendere con quale animo possano scendere in campo le altre. Sensibilità e buon gusto avrebbero dovuto guidare la Federazione asiatica verso un doveroso stop, se non dell’intera competizione almeno delle partite che coinvolgevano le quattro squadre giapponesi.
E invece, dopo aver annullato tutte le partite del campionato giapponese di calcio previste nello scorso weekend e aver annunciato la sospensione della J-League 1 e 2 per l’intero mese di marzo, è arrivata la decisione di non far disputare solo le due sfide di Champions League in programma a Nagoya e Kashima; mentre restano confermate le trasferte di Gamba Osaka e Cerezo Osaka, che saranno impegnate in Cina contro il Tianjin Teda di Arie Haan e il Shandong Luneng di Branko Ivanković.
Impegni affrontati con spirito diverso. Akira Nishino, tecnico del Gamba, avverte la reponsabilità del momento: “Non andremo in Cina a giocare come Gamba ma come rapprensentanti del Giappone: la nostra missione è dimostrare la forza del nostro popolo e del nostro Paese”. Più critiche le parole del difensore del Cerezo Osaka Teruyuki Moniwa: “Vista la situazione del nostro Paese, non sono sicuro che questo sia il momento giusto per giocare a pallone. Comunque cercheremo di fare del nostro meglio per dare qualche speranza in più alle vittime del disastro”.
Curiosamente l’ultimo match di campionato – la partita inaugurale della J-League 2011 – disputato dalle due squadre di Osaka prima del terremoto è stato il derby dello scorso 5 marzo, vinto dal Gamba 2-1; partita che metteva di fronte le due formazioni dopo le vittorie nella prima giornata di Champions League. Successi che, nel caso del 5-1 del Gamba sul Melbourne Victory, hanno lasciato il segno sugli avversari. La debacle all’esordio è costata infatti la panchina a Ernie Merrick, da sei stagioni alla guida dei Victory, con cui aveva vinto due campionati australiani: al suo posto il tecnico delle giovanili Mehmed Durakovic. Altro esonero clamoroso quello del brasiliano Caio Junior, sostituito dall’Al Gharafa con lo svizzero Bruno Metsu dopo il 3-2 subito dall’Al Rayyan nella prima giornata.
Come detto, non si giocherà a Nagoya e Kashima. I Nagoya Grampus, allenati da Dragan Stojkovic, avrebbero dovuto ospitare l’Al Ain al Toyota stadium in un confronto tra due formazioni animate dalla voglia di riscattare le sconfitte all’esordio. Partita attesa soprattutto dai giocatori allenati dall’ex numero dieci di Verona, Marsiglia e Stella Rossa, desiderosi di vendicare il netto e sorprendente 2-0 subito in Cina per mano del Hangzhou Greentown.
L’altra sfida rinviata è quella del gruppo H, che al momento vede le quattro squadre a quota uno, tra i Kashima Antlers e gli australiani del Syndey. ECL ASIA
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