E’ rimasta vacante solo un anno la maglia numero 10 vestita fino al 13 maggio 2012 da Alessandro Del Piero. Era il giorno di Juventus-Atalanta ma soprattutto dell’addio tra Pinturicchio e la Vecchia Signora. Qualche settimana fa ci aveva timidamente provato anche il nuovo idolo dei tifosi Arturo Vidal a chidere quel numero, per poi fare subito retromarcia. Troppo pesante quella maglia, irraggiungibile (per chissà quanto tempo) Alex e l’amore dei tifosi bianconeri per lui.
Ci voleva dunque un top player, un ‘duro’, uno abituato ai grandi palcoscenici e con il necessario coraggio: Carlos Tevez, uno che al Boca Juniors aveva il “diez” di Maradona.
Il neo juventino, acquistato dal Manchester City per 12 milioni di euro, a Torino guadagnerà 5,5 milioni a stagione per i prossimi tre anni e sulle spalle porterà un numero che da solo vale più di qualunque investitura ufficiale: è lui la stella di prima grandezza che la Juventus cercava per ritrovare un posto nell’elite del calcio mondiale. Gli eterni Buffon e Pirlo non bastavano più, alla Juventus mancava il giocatore che all’apice della carriera preferisse i bianconeri ad altri club della levatura del Real Madrid, con Tevez è arrivato quel giocatore. Un arrivo che aiuta l’intera serie A a risollevare una reputazione in caduta libera da anni.
L’attaccante argentino, che prima di accasarsi ai Citizens in Inghilterra ha giocato anche con il Manchester United e prima ancora con il West Ham, è la punta che occupava il primo posto nella lista di Antonio Conte e che il tecnico leccese preferiva anche a Gonzalo Higuain, corteggiato dall’ad Marotta ma che per via dell’eccessivo costo di cartellino e ingaggio finirà probabilmente all’Arsenal. Con Higuain la Juve avrebbe preso un ottimo centravanti, con Tevez prende un attaccante adattabile a più moduli di gioco, capace di fare reparto avanzato da solo, con grandi doti tecniche, rapidità di esecuzione, esperienza internazionale e carisma. L’Apache era seguito anche dal Milan e dal nuovo Real Madrid di Carlo Ancelotti, brava la dirigenza juventina (“Ci voleva questo entusiasmo, Tevez è davvero un gran colpo” ha detto Marotta) a bruciare tutti con la repentina missione di martedi a Londra.
Tevez, esploso in Sud America nella stagione 2005-06 con il Corinthians (25 gol in 38 partite) ma cresciuto con la maglia del Boca Juniors del quale è anche grandissimo tifoso, è arrivato in Italia mercoledi. Dopo essere stato accolto a Malpensa da tanti tifosi bianconeri si è trasferito a Torino dove nella sede della Juventus ha conosciuto il presidente Andrea Agnelli e salutato i suoi nuovi fans mostrando la sua nuova e pesantissima maglia. Venerdi visite mediche e presentazione poi arrivederci al prossimo 12 luglio nel ritiro estivo di Chatillon. Magari insieme a Jovetic, altro grande obiettivo del mercato bianconero, ma prima di puntare la viola la Juve deve vendere: in partenza due tra Matri, Quagliarella e Vucinic (o uno se si decide di sacrificare Marchisio). Attaccanti con un ottimo mercato ma che a Torino rischiano ormai di faticare a vedere il campo anche per la presenza di Llorente, acquistato a parametro zero dall’Atletico Bilbao. Imminente invece l’ufficialità dell’acquisto dal Torino del difensore Ogbonna che anticiperà l’arrivo di un esterno: il sogno si chiama Zuniga. ECL EUROPA
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