Era la partita più attesa della serata. Borussia Dortmund-Arsenal metteva di fronte due possibili finaliste dell’Uefa Champions League 2014-15 e soprattutto due tra le squadre col calcio più spettacolare d’Europa. La partita non ha tradito, il Borussia neppure ma l’Arsenal sì. Perché di fronte a un Borussia costretto a cambiare tre uomini prima della gara, la squadra di Wenger non ha saputo opporre una valida resistenza al dinamismo, fatto di pressing, incursioni e passaggi in velocità, dei padroni di casa. Una prestazione eccellente quella dei gialloneri di Klopp che hanno trovato il 2-0 grazie al primo gol tedesco di Ciro Immobile allo scadere del primo tempo e al raddoppio di Pierre-Emerick Aubameyang in avvio di ripresa. L’ex punta del Torino ha impiegato un po’ di tempo per sbloccarsi ma a giudicare dal peso e dalla qualità della segnatura è valsa la pena attendere: l’azzurro prende palla nella trequarti tedesca e si lancia in contropiede solitario, poi “scortato” dalla difesa inglese sino al limite dell’area e qui Immobile è bravo a superare in diagonale Szczesny. Il portiere polacco, ottimo in almeno un paio di occasioni, qui si fa sorprendere in modo banale, andando a coprire il palo già coperto. Un gol che punisce l’Arsenal, che paga a caro prezzo alcuni errori di Welbeck che avrebbero potuto dare un’altra piega alla partita. L’impressione è che l’Arsenal sia ancora alle prese con problemi di aggiustamento ma possa presto decollare; mentre la partenza di Lewandowski, prima ancora degli arrivi di Immobile e Kagawa, ha rivitalizzato il Borussia, responsabilizzando gli altri giocatori e restituendo agli appassionati l’entusiasmante squadra capace di raggiungere la finale di Champions nel 2013. Nell’altro match del girone D va vicino al successo esterno l’Anderlecht. Il gol di Praet al 52′ sembrava assicurare i tre punti ai belgi, bravi a mettere in luce tutte le carenze del Galatasaray di Cesare Prandelli, salvato dall’1-1 di Burak Yilmaz al 91′. Un pari che premia oltremisura una squadra deludente e spesso confusa.
La serata ha riservato risultati scontati come la goleada del Real Madrid al Basilea: 5-1 e tutte le stelle madrilene a segno. Da segnalare le prestazioni di Luka Modric e Gareth Bale: assist a ripetezione da parte del croato, mentre il gallese ha segnato e fatto a fette la difesa svizzera. In gol anche il solito Cristiano Ronaldo e il meno solito James Rodriguez, alla prima segnatura con la camiseta blanca. Ad Anfield, nell’altra sfida del girone B, il programma proponeva il ritorno in Champions dopo 5 anni di assenza del Liverpool e l’esordio assoluto del Ludogorets nella massima competizione continentale. Tanta eccitazione ha prodotto una partita noiosa per almeno 82 minuti, nei quali i bulgari hanno dimostrato di non essere nè comparse né cenerentole, mostrando un calcio ordinato, nessun complesso né emozioni particolari. Al contrario i reds hanno confermato i problemi che stanno caratterizzando questo avvio di stagione: difficoltà a liberare le punte al tiro; schemi non fluidi; squadra spesso sbilanciata e difesa mal posizionata; circolazione della palla più lenta e scontata rispetto al finale della scorsa stagione. Il 2-1 inglese porta le firme di Mario Balotelli e Steven Gerrard. L’italiano, uno dei più attivi, sblocca il risultato all’82’ superando Borjan di precisione, pochi istanti dopo che il palo aveva negato agli ospiti il gol del vantaggio su conclusione di Bezjak. Nessun aiuto dai legni della porta invece per il portiere canadese del Ludogorets, messo sotto contratto venerdì scorso, e catapultato in porta a causa delle assenze dello squalificato Stoyanov e dell’infortunato Cvorovic. Il gol di Balotelli manda in visibilio Anfield ma è punizione troppo severa per gli ospiti che riescono a trovare il meritato pari al 91′ con Dani Abalo. La partita sembra chiudersi sul risultato più giusto quando invece Borjan non controlla un retropassaggio e butta giù Manquillo al limite dell’area, regala ai padroni di casa un rigore con un fallo assolutamente inutile. Dal dischetto Gerrard spiazza il portiere ospite e firma il 2-1. I tre punti non devono ingannare: Rodgers deve lavorare parecchio, il Liverpool è un cantiere aperto e la quadratura del cerchio non pare vicina.
Nel girone A parte bene la Juventus: dopo aver faticato parecchio contro il Malmoe, i bianconeri ritrovano i gol di Tevez (a secco 5 anni in Europa) e il successo in Champions. Simeone in tribuna (squalificato) è costretto ad ammirare un Olympiacos che gioca a specchio col suo Atletico e supera il club campione di Spagna con le sue stesse armi, pressing e contropiede. Il 3-2 greco rappresenta anche l’incoronazione tattica per Michel Gonzales: l’ex centrocampista del Real sulla panchina greca sta facendo benissimo e risultati come questo possono spianargli la strada verso le big d’Europa. Nessuna ombra invece sul 2-0 ottenuto dallo Zenit in Portogallo in casa del Benfica: 11a vittoria consecutiva per la squadra di Villas Boas e prima sconfitta interna dopo 52 partite per i lusitani. La vittoria russa matura nei primi venti minuti: al 4′ gran gol di Hulk (ex Porto), al 18′ espulsione del portiere di casa Artur, al 22′ raddoppio di Witsel (ex Benfica). Un ko duro e inatteso per l’ottima squadra di Jorge Jesus, reduce dal 5-0 esterno in campionato sul campo del Vitoria Setubal.
Assieme ai russi in vetta al girone C c’è il Monaco. La squadra del Principato approfitta degli errori in avanti del Bayer Leverkusen per strappare il successo con Joao Moutinho al 61′. Un gol che restituisce un po’ di tranquillità in casa monegasca dopo il deludente avvio in campionato per la squadra di Jardim, ridimensionata enormemente dal mercato estivo che ha visto le partenze dei gioielli colombiani Radamel Falcao e James Rodriguez. LECHAMPIONS EUROPA
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