
La vittoria della tradizione sulla gloria recente.
Solo così si può spiegare il successo dell’Independiente sulla Liga de Quito. Confronto affascinante: da un lato la squadra sudamericana che ha vinto più competizioni internazionali, dall’altro quella che ha segnato l’ultimo biennio vincendo tutte le competizioni continentali: Libertadores, Sudamericana e Recopa. Il bis degli equadoregni nella Sudamericana 2010 era dato quasi per scontato, a maggior ragione dopo l’incredibile eliminazione in semifinale del Palmeiras per mano del Goias.
L’Independiente attuale non può essere certo paragonato a quello guidato da Ricardo Bochini negli anni Settanta: quart’ultimi in campionato e da quindici anni a secco di successi internazionali. L’ultimo trofeo conquistato è la Recopa, vinta nel 1995 superando i connazionali del Velez.
Il 3-2 della gara di andata ha condizionato la Liga de Quito più di quanto ci si potesse aspettare. Il ricordo dei tre gol di vantaggio sperperati nella ripresa, ha consigliato maggior prudenza ai detentori del trofeo, che si sono presentati ad Avellaneda con l’obiettivo di difendere il gol di vantaggio e colpire in contropiede. Scelta logica, viste le difficoltà dell’Indipendiente a creare gioco e occasioni da rete ma che ha finito per rivelarsi suicida. Non dover lottare per conquistare campo ha dato fiducia e forza ai padroni di casa, che pur confermando i limiti attuali, si sono dimostrati determinati nel cercare il gol qualificazione. Tiri da fuori, spioventi, uno contro uno: tutto tranne giocate fluide. E così, in modo un po’ casuale e confuso, è arrivato il gol dell’1-0 al 26′ grazie a un bel colpo di testa di Facundo Parra, che ha sorpreso Cevallos quasi dalla linea di fondo. Allo scadere del primo tempo il pareggio ospite grazie a Salgueiro, che dal limite dell’area supera Navarro alla sinistra del portiere, con una bella conclusione di collo mancino a mezza altezza. Gran gol. Il pari ottenuto prima dell’ingresso negli spogliatoi tranquillizza la Liga ma non spegne l’Independiente, che segna subito dopo il ritorno in campo, grazie a Hernan Fredes che sfrutta un madornale errore della difesa equadoriana che al limite dell’area regala letteralmente la palla al centrocampista di casa. Errore che la squadra di Antonio Mohamed ha saputo punire e difendere sino all’ultimo, anche grazie all’aiuto dei legni della porta di Navarro, che in due occasioni hanno respinto le conclusioni ospiti.
A vincere non è stata la squadra migliore ma di certo quella più coraggiosa: è il fascino dell’eliminazione diretta, vince chi lo vuole di più. L’Independiente ha fatto pochi calcoli, ha dato tutto quando era sotto 3-0 nella gara di andata, e negli ultimi 45 minuti quando ha dovuto reggere all’assalto della Liga. Il prossimo primo dicembre finale di andata in casa del Goias, una settimana dopo gara di ritorno ad Avellaneda. ECL
Coppa Sudamericana 2010 – Semifinale ritorno / Avellaneda, Stadio Libertadores de América
INDEPENDIENTE-LDU QUITO 2-1 (1-1)
Independiente: Navarro, Mareque, Tuzzio, Galeano, J. Velázquez, Battion (M. Velázquez 83′), Fredes, Cabrera, Silvera, Parra (Matheu 91′), Gómez (Godoy 60′). Allenatore: Antonio Mohamed
LDU Quito: Cevallos, Guagua, De la Cruz, N. Reasco (Gamez 75′), N. Araujo, D. Calderon, Urrutia (Bolanos 61′), W. Araujo (W. Calderon 79′), Salgueiro, Barcos, Chila. Allenatore: Edgardo Bauza
Arbitro: Enrique Osses (Cile)
Reti: Parra 26′, Fredes 46′; Salgueiro 45′
Ammoniti: Silvera, Parra; Barcos
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