Diego Simeone, tecnico dell'Atletico Madrid
Diego Simeone, tecnico dell'Atletico Madrid
Diego Simeone, tecnico dell’Atletico Madrid

Sarà un mercoledì da Leoni quello che attende la Vecchia Signora nel catino dell’Atletico Madrid. Messa da parte per qualche giorno la Serie A, i bianconeri si concentreranno esclusivamente sui madrileni, e il match di Champions sarà l’occasione per capire quali sono le reali potenzialità europee della formazione di Allegri.

I vice-campioni d’Europa, sconfitti all’esordio dall’Olympiakos, non nascondono la voglia di riscatto né la necessità di cominciare a far punti. In una serata di Champions le motivazioni non mancano mai, ma il Cholo sa che la partita con la Juve, pesa più di una normale “seconda giornata”. Dopo il sorteggio si pensava a un testa a testa tra campioni di Italia e di Spagna per la vetta del girone, ma il ko in casa dell’Olympiakos ha modificato il copione e la paura di finire in Europa League (il Malmoe non è all’altezza delle altre tre) ha già iniziato a prender corpo.
In caso di insuccesso le possibilità di qualificazione dei Rojiblancos agli ottavi diminuirebbero in maniera esponenziale. I Campioni di Spagna possono però contare su un alleato importante, quel Vicente Calderon dove hanno fatto piangere 17 delle ultime 19 avversarie (ultima sconfitta con il Rubin Kazan nel febbraio 2013). Il Milan ne sa qualcosa, negli ottavi della scorsa Champions League incassò un pesante 4-1, venendo poi eliminato. Campo ostico, trasferta difficile, ma gli ultimi risultati dell’Atletico lasciano spazio a qualche dubbio sulla condizione fisica degli Indios. L’inaspettata sconfitta con i greci è stato il campanello d’allarme, il pari interno con il Celta Vigo è suonato come una conferma. Sarà vera crisi o solo un piccolo calo di tensione dopo aver espugnato il Santiago Bernabeu nel terzo derby madrileno della stagione? Il test con la Juve toglierà parecchi dubbi. In un senso o nell’altro.

La Vecchia signora ha convinto fin dal primo giorno della nuova stagione: solo vittorie accompagnate da una difesa di ferro (soprattutto in Campionato). Manovra fluida e raggiungimento del risultato senza spingere costantemente sull’acceleratore (come accadeva nell’era Conte). Una squadra matura in tutti i sensi. La prima in Ucl, dopo qualche affanno nei primi 45′, ha confermato che anche fuori dai confini nazionali c’è possibilità di fare bene: il ritorno al gol di Tevez, un centrocampo che oltre ai soliti Pogba, Vidal, Marchisio e Pirlo può contare su solide “alternative” e una difesa che regge l’urto. In Spagna, a Bilbao, la Juventus colse nel 1977 il primo titolo continentale (coppa Uefa), ma le statistiche rivelano che la Juventus ha spesso faticato in terra spagnola: il bilancio parla di 3 vittorie, 4 pareggi e 14 sconfitte. Però gli unici confronti diretti con l’Atletico Madrid risalgono agli anni ’60 (Coppa delle Fiere 1963-64 e 1964-65), e in entrambi i casi (ottavi e semifinali) furono i bianconeri ad accedere al turno successivo.

Tanti gli spunti che ci propone questa partita: dall’ex Toro Alessio Cerci che proverà a far felici in modo indiretto i suoi vecchi tifosi, ad un vero e proprio ex come Tiago criticato spesso a Torino ma che a Madrid è divenuto inamovibile nello scacchiere di Simeone. Gli schieramenti tattici dovrebbero essere i soliti: 4-4-2 per il Cholo e 3-5-2 per Max Allegri. La sfida si deciderà in mezzo al campo, dove la coppia Gabi-Tiago cercherà di tenere a bada Pogba, Vidal e Marchisio. I Campioni d’Italia rischiano di soffrire sulla fasce, dove l’Atletico avrà superiorità numerica: Lichtsteiner ed Asamoah (o Evra) dovranno ricevere aiuto per non andare in difficoltà contro le azioni combinate di Siqueira-Koke e Juanfran-Raul Garcia. Il resto sarà battaglia tra attacchi – Tevez-Llorente da una parte e Mandzukic-Griezmann dall’alto – e difese -Barzagli, Bonucci, Chiellini  contro l’accoppiata Godin-Miranda. Tante sfide nella sfida che saranno decisive nell’economia del risultato finale. LECHAMPIONS EUROPA

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