Il Fußballklub Austria Vienna è la cenerentola del Gruppo G di questa Fase a gironi della Champions League 2013/14. La squadra più titolata del calcio austriaco ha ottenuto per la prima volta un posto tra le 32 squadre superando nei playoffs la Dinamo Zagabria nonostante il ko interno nella gara di ritorno.
Difficile immaginare l’Austria Vienna negli ottavi o anche in Europa League, quando le rivali nel gruppo si chiamano Porto, Atlético Madrid e Zenit San Pietroburgo. Benché sia quasi impossibile pronosticare il passaggio del turno dei campioni d’Austria 2012/13, si può azzardare che le maggiori chances di risultati favorevoli passano per le gare che avranno luogo al Prater (intitolato a Horst Happel, stadio preferito per la fase finale di Champions al piccolo Franz Horr Stadion).
Nonostante le prospettive da cenerentola, la presenza dell’Austria Vienna arricchisce il prestigio della manifestazione. Per molti vecchi appassionati sarà emozionante rivedere i colori viola e bianco delle magliette indossate dai ragazzi allenati dal croato Nenad Bjelica in alcuni degli stadi più prestigiosi del Vecchio Continente: il Dragão di Oporto, il Vicente Calderón di Madrid e il Petrovskij di San Pietroburgo (a due passi dalla leggendaria Prospettiva Nevskij). Dal punto di vista della sua storia sportiva, l’Austria Vienna ha davvero poco da invidiare alle scomode compagne di girone. Negli anni Trenta vinse due volte la Mitropa Cup, una delle prime competizioni internazionali per club. Di quella squadra il giocatore simbolo era Matthias Sindelar, conosciuto come “Cartavelina” o “Mozart del pallone”. Memorabile il 3 aprile 1938 quando l’asso dell’Austria Vienna, dopo aver segnato l’1-0 nel corso della “partita della riunificazione” tra le Nazionali austriaca e tedesca, alzò il pugno chiuso dinnanzi alla tribuna che ospitava al gran completo l’élite nazista dell’epoca.
Il miglior risultato dei biancoviola nella vecchia Coppa Campioni resta la sfortunata doppia semifinale disputata nella stagione 1978-79 contro gli svedesi del Malmoe. L’11 aprile del 1979 il match di andata, giocato a Vienna, terminò a reti inviolate. Mentre quello di ritorno, due settimane dopo, fu deciso da una rete di Hansson al 47’. Gli svedesi vennero poi puniti dal Nottingham Forest nella finale di Madrid da un gol dell’ex doriano Trevor Francis, che mise così la firma sulla prima delle due coppe Campioni consecutive vinte dai ragazzi di Brian Clough. LECHAMPIONS EUROPA
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