

Le Coppe africane si disinguevano in passato per essere spesso un’oasi di distrazione dai problemi che affliggevano popolazioni spesso alle prese con guerre o regimi dittatoriali. Ma quegli stadi, un tempo luoghi di divertimento, stanno diventando sempre più di frequente tribune dove sfogare tensioni o sollevare proteste. E così molte partite vengono cancellate, altre giocate in sede neutra e/o in gara unica, altre ancora interrotte da incidenti e invasioni di campo.

All’ex stadio 7 novembre di Rades – da poco ribattezzato “14 gennaio” (data della recente rivoluzione che ha portato alla cacciata di Ben Ali) – i tifosi del Club Africain hanno invaso il terreno di gioco a nove minuti dal termine del ritorno dell’ottavo di finale contro i sudanesi dell’Al Hilal, vincitori all’andata per 1-0 con gol di Edward Sadomba. E proprio lo stesso attaccante dello Zimbabwe a portare in vantaggio gli ospiti al 18′: un gol che blinda il passaggio del turno per i sudanesi. I padroni di casa trovano il pari al 71′ con Khaled Melliti. Perse le speranze di vedere il Club Africain segnare due reti nei minuti finali, i tifosi tunisini prendono d’assalto il terreno di gioco cercando di aggredire terna arbitrale e avversari. La gara viene sopsesa a sette minuti dal termine.
Strana metamorfosi. Nel turno precedente il Club Africain era stato, suo malgrado, vittima della violenza altrui: allo stadio Internazionale del Cairo i giocatori tunisini erano stati costretti ad abbandonare il campo da gioco prima della fine della sfida contro lo Zamalek, a causa dell’invasione dei tifosi egiziani. Per lo Zamalek la Caf ha stabilito che le prossime quattro gare casalinghe in campo internazionale verranno disputate a porte chiuse. Probabile che il Club Africain venga condannato in egual misura.
Grazie a un rigore trasformato all’89’ da Brahim Bedbouda, passano il turno anche gli algerini del Mouloudia, vincitori 3-2 sugli angolani dell’Interclube. Successo sofferto ma importante che ripropone il Mouloudia, vincitore della Coppa Campioni d’Africa nel 1976, al massimo livello nelle coppe.
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La guerra civile in Costa d’Avorio aveva costretto la Caf a far disputare la sfida tra gli ivoriani dell’Asec Mimosas e i marocchini del Raja Club in gara unica, in casa del club di Casablanca. Sfida prestigiosa, tra due squadre che hanno in bacheca ben quattro coppe campioni: tre il Raja, una l’Asec. Sebbene in trasferta, l’Asec tiene bene il campo e trova il vantaggio al 57′ con Bakayoko, ma al 90′ viene raggiunto sull’1-1 dai padroni di casa, grazie al penalty trasformato da Mohsine Moutouali. Pari che manda le squadre ai rigori dove il Raja supera nuovamente gli ospiti. Sfida in gara unica anche per i nigeriani dell’Enyimba che superano i libici dell’Al Ittihad 1-0 grazie al gol di Barnabas al 78′. Stesso punteggio per un’altra pluricampione d’Africa: l’Al Ahly che, dopo lo 0-0 dell’andata, elimina lo Zesco United con un gol di Barakat al 67′. Ai quarti ovviamente l’Esperance: forti del 5-0 dell’andata, i tunisini si limitano a vincere 1-0 con gol di Toindouba al 40′ in casa del Les Jaarafs.
Dopo il posticipo legato alla partecipazione di ben quattro giocatori del Cotonsport alla Coppa d’Africa under 20, il Cotonsport di Garoua si aggiudica 4-1 la gara di andata dell’ottavo di finale con gli algerini dell’Entente Setif. Tra una settimana il ritorno in Algeria, che completerà il quadro delle otto squadre che si affronteranno nei quarti, giocati – come tradizione della Caf Champions League – con due gironi all’italiana. Le otto eliminate approdano invece nei quarti di Confederation Cup. Il sorteggio dei quarti di entrambe le coppe verrà effettuato il prossimo 15 maggio. ECL AFRICA
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