Mohammed Barakat (Al Ahly)
Mohammed Barakat (Al Ahly)

Un minuto di silenzio e poi tutti di corsa ad allenarsi. Dopo tre settimane di stop completo, i giocatori dell’Al Ahly si ritrovati al campo d’allenamento per la prima volta dalla tragedia di Port Said. La seduta è stata diretta con il lutto al braccio dal tecnico portoghese Manuel Jose, ritornato sui suoi passi dopo aver annunciato l’addio al club nelle ore successive alla tragedia.
L’allenatore, così come i giocatori più rappresentativi, Mohammed Abutreika, Mohammed Barakat, Emad Meteab e Sherif Ekramy, avevano posto come condizione irrinunciabile, per riprendere il proprio posto, che i colpevoli delle violenze venissero individuati e puniti.
Chi è rimasto su quelle posizioni è il 35enne centrocampista Barakat, che ha confermato il ritiro dal calcio giocato. Un duro colpo per la società, cui sta cercando di porre rimedio il direttore del club Sayed Abdul Hafiz: “Stamo facendo il possibile per fargli cambiare idea ma lui ha davvero sofferto parecchio per quel che è accaduto a Port Said. Continuo a considerare la sua scelta influenzata dall’emotività e per questo spero possa ravvedersi. Il club sta facendo quel che deve per convincerlo: Mohammed per l’Al Ahly non è solo un buon giocatore è un simbolo. Speriamo di riuscire a fargli cambiare idea”. Effettivamente con Barakat in squadra, dal 2004 il club del Cairo ha conquistato sette campionati e tre Champions League, arrivando alla quota record di sei successi complessivi.
Col campionato egiziano sospeso e senza certezze su una sua prossima ripresa, all’Al Ahly resta come unico impegno quella nella Caf Champions League 2012, che vede i biancorossi già qualificati ai Sedicesimi di finale. ECL AFRICA

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