La Liga de Quito ospita l’Estudiantes per la gara di andata della Recopa 2010. Una coppa da album dei ricordi.
Il regolamento di quella che è la Supercoppa sudamericana conferma la predilezione della Conmebol per i contorsionismi e le complicazioni inutili. Tipo assegnare il titolo sulla base dei punti (!) accumulati nella doppia sfida. Come si trattasse di un campionato di appena due gare: subentrano solo come criteri residuali la differenza gol e la regola dei gol in trasferta, e solo in caso di ulteriore parità si potranno calciare i rigori. Non bastasse un regolamento così cervellotico e privo di senso, la Recopa viene penalizzata anche da un calendario assurdo: anziché aprire la stagione come accade nel resto del mondo, in Sud America la doppia sfida tra le vincitrici della Libertadores e della Coppa Sudamericana arriva con un anno di ritardo, quando si è già fatto in tempo a eleggere nuovi campioni. Infatti la gara di andata vien collocata esattamente una settimana dopo la finale della Libertadores dell’anno successivo: così l’Estudiantes stasera scende in campo come campione del Sud America, dopo aver già ceduto questo titolo all’Internacional Porto Alegre. Come insegnano i campionati sudamericani: quel che in Europa sembra follia, in questa parte del globo è accettato come naturale.
Resta il fatto che vedere l’Estudiantes, eliminato nei quarti della Libertadores, scendere in campo in come “campione del Sud America 2009”, una settimana dopo che questo titolo è stato assegnato per il 2010 all’Internacional è una coincidenza temporale che fa sembrare la Recopa un anacronismo. Una competizione istituzionalmente fuori tempo massimo, chiamata a celebrare squadre spesso in difficoltà o peggio ancora in declino. Come l’eterno Juan Sebastian Veron, capitano della formazione argentina, che ha animato la vigilia attaccando le scelte di Diego Maradona al Mondiale: “Mi diceva devi essere il nostro Xavi e poi mi teneva fuori. Chiedeva a Messi di prendere palla cinquanta metri più indietro rispetto alle sue abitudini e si vedeva che Leo era in difficoltà. Così come Mascherano, lasciato solo a centrocampo da Maxi e Di Maria che essendo delle ali rimanevano larghi e questo lo metteva spesso da solo contro tre centrocampisti avversari. Il nuovo ct deve essere scelto per meriti e competenza non perché un eroe del ’78 o dell’86”. Posizione netta che gli ha già procurato parecchie critiche in patria. La Recopa è l’occasione per l’ex doriano di confermare la sua sapienza calcistica, dote mancata in Sud Africa all’Albiceleste. La gara di andata si gioca stasera alle 20.15 (ora locale) a Quito: la tradizione prevede che i primi novanta minuti si disputino in casa dei detentori della Sudamericana. Dopo il successo dello scorso anno la Liga punta alla seconda Recopa consecutiva: accoppiata riuscita solo a San Paolo (1993-94) e Boca Juniors (2005-06). ECL
I siti ufficiali delle due finaliste
LDU Quito
http://www.ldu.com.ec
Estudiantes
http://www.clubestudianteslp.com.ar
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