
Dopo due edizioni negli Emirati Arabi, il Mondiale per club torna in Giappone. In quella che è stata la sua casa dal 1980, quando alla vecchia Coppa Intercontinentale è andata ad aggiungersi la Toyota cup (ai vincitori venivano consegnati due trofei), che di fatto ha finito per prenderne il posto. Questo sino alla rivoluzione del 2005, quando la Fifa ha voluto abbandonare la formula della sfida Europa-Sud America, allargando la competizione alle vincitrici delle Coppe Campioni-Champions League di tutte le Confederazioni (con l’aggiunta del campione nazionale della nazione ospitante, quest’anno il Kashiwa Reysol). La scelta di riportare il torneo in Giappone per le edizioni 2011 e 2012 è stata presa dalla Fifa, che non ha invece considerato percorribile l’opzione Australia, come spiegato dal presidente Joseph Blatter: “Troppo lontana e gli impegni dei club europei in particolare non ci hanno consentito di accettare una proposta che altrimenti era davvero eccezionale”. La finale Barcellona-Santos è fin troppo annunciata ma non si vede chi possa impedirla. La sfida Messi-Neymar è un inno al calcio-spettacolo che giustifica da sola l’interesse per l’intero torneo. La presentazione migliore della possibile sfida l’ha data il tecnico dei brasiliani Muricy Ramalho: “In Brasile quando in tv ci sono due, tre partite in contemporanea gli appassionati scelgono quella dove c’è il Santos. Quando ce ne sono tre in Europa io scelgo sempre di vedere il Barcellona”. Non è il solo. LECHAMPIONS
Fifa Club World Cup 2011 – Le 7 squadre
Vincitore Campionato Giappone 2011
KASHIWA REYSOL
Cinque giorni dopo aver vinto il titolo di campione del Giappone il Kashiwa Reysol scenderà in campo contro l’Auckland City nel turno preliminare che tradizionalmente oppone i campioni della nazione ospitante ai vincitori dell’O-League. Una sfida impensabile solo un anno fa, quando il Kashiwa militava nella serie B nipponica. Ottenuta la promozione in J-League 1, la squadra allenata da Nelsinho Batista è stata capace di imporre il suo entusiasmo anche nella serie maggiore, arrivando a vincere la volata a tre con le più esperte e titolate Nagoya Grampus e Gamba Osaka. La punta brasiliana Leandro Domingues è la stella di una formazione che arriva a questa sfida col morale a mille e una condizione ottimale, che ne fanno la naturale favorita nella sfida con l’Auckland City. Ma il Kashiwa, squadra così poco abituata a vincere, potrebbe avere difficoltà a gestire il naturale rilassamento che segue la vittoria al termine di un finale di campionato molto tirato.
Giocatore chiave: Leandro Domingues
Chances di vittoria: 1%
Vincitore OFC Champions League 2010-11
AUCKLAND CITY
Due stagioni fa i neozelandesi furono capaci non solo di superare il turno preliminare, ostacolo per loro insormontabile in tutte le altre edizioni, ma di arrivare addirittura al quinto posto finale, sconfiggendo i campioni d’Africa del Mazembe (che un anno dopo sarebbero giunti in finale). Il sogno della formazione neozelandese è strettamente legato a quello della colonia catalana presente in squadra – il tecnico Ramon Tribulietx, il centrocampista Andreu Guerao, il bomber Manel Exposito (che aveva esordito nel Barca assieme a Leo Messi nel match di Champions League 2003 contro il Porto) – che sperano di poter arrivare a incontrare il Barcellona. Tutto è possibile: il calcio ha regalato imprese ancora più improbabili, ma l’Auckland, seppur campione di Oceania, resta un club formato da dilettanti. Capitan Vicelich e compagni potranno approfittare degli eventuali postumi della sbornia post-successo del Kashiwa, ma difficilmente potranno aver ragione anche del Santos. Tra i kiwis il Barca dovrebbe restare un ricordo per alcuni, un sogno per tutti.
Giocatore chiave: Manel Exposito
Chances di vittoria: 1%
Vincitore CONCACAF Champions League 2010-11
MONTERREY
Il Monterrey ha vinto la Concacaf Champions League superando in finale gli statunitensi del Red Salt Lake, al termine della prima edizione in cui il dominio messicano è stato almeno minacciato. Minacciato, non abbattuto: sesto successo consecutivo per le formazioni del Messico. Sotto l’eccellente guida di Victor Vucetich i Rayados sono diventati una squadra solida, poco spettacolare ma capace di vendere cara la pelle contro qualunque avversario. Buone individualità come il cileno Humberto Suazo (che ha siglato il gol decisivo nella finale di Champions) e l’argentino Neri Cardozo fanno spesso la differenza contro avversarie di rango inferiore, ma contro le squadre più forti è sempre stata la tenacia la chiave dei successi del Monterrey. I messicani affronteranno da favoriti la vincente del turno preliminare, ma hanno poche speranze nella semifinale contro il Santos. Il terzo posto sarebbe un ottimo risultato e anche il più probabile.
Giocatore chiave: Neri Cardozo
Chances di vittoria: 3%
Vincitore CAF Champions League 2011
ESPERANCE ST
I tunisini arrivano a Tokyo con un’eredità pesante: un anno fa ad Abu Dhabi il Mazembe scriveva una pagina davvero storica eliminando l’Internacional di Porto Alegre, per divenire la prima squadra al di fuori di Europa e Sud America a raggiungere la finale del Mondiale per club. I congolesi non hanno potuto difendere il titolo africano sino in fondo: estromessi dalla competizione dopo essersi qualificati ai quarti, per aver schierato contro i tanzaniani del Simba un giocatore non tesserabile. L’Esperance, che l’anno prima era stato sconfitto nella finale della Caf Champions League proprio dal Mazembe, ha saputo sfruttare l’assenza dei campioni uscenti, superando in finale il Wydad Casablanca. Un successo sofferto al termine di una doppia finale che, per la sua pochezza tecnica, ha fatto il possibile per spegnere gli entusiasmi accesi lo scorso anno. L’Esperance esordirà contro i campioni d’Asia dell’Al Sadd: un match alla portata di Darragi e compagni, che però arrivano a Tokyo dopo aver perso contro il CA Bizertin l’imbattibilità in campionato che durava da quasi un anno. A Tokyo l’Esperance è in bilico tra quinto e quarto posto.
Giocatore chiave: Yannick N’Djeng
Chances di vittoria: 3%
Vincitore AFC Champions League 2011
AL SADD
A inizio stagione era difficile pensare all’Al Sadd come possibile campione d’Asia 2011. Ancora più difficile, se possibile, crederci durante lo svolgimento della finale con i sudcoreani del Jeonbuk. Dominati per larghi tratti, in certi momenti surclassati, i ragazzi di Jorge Fossati hanno ribadito difetti e pregi: da un lato faticano parecchio a tenere le distanze tra reparti, dall’altro possono colpire in ogni momento con le punte africane Mamadou Niang e Kader Keita, ottima combinazione di tecnica e potenza. Certo senza i miracoli del portiere Saqr, il Mondiale per club i qatarioti l’avrebbero visto in tv, di certo vedranno la finale. Sorteggiati dalla parte del Barcellona, anche in caso di successo sull’Esperance gli asiatici non hanno speranze di andare avanti.
Giocatore chiave: Kader Keita
Chances di vittoria: 2%
Vincitore UEFA Champions League 2010-11
BARCELLONA
I blaugrana sono la squadra più forte al mondo. Nessuna discussione. Basta questo a farne automaticamente la grande favorita in ogni torneo. Sotto la guida di Pep Guardiola il Barcellona è riuscito a vincere tutte le competizioni cui ha partecipato (alcune più volte); e soprattutto ha raggiunto un livello di gioco che ha messo questa squadra al livello delle più grandi della storia del calcio: Real di Puskas e Di Stefano, Ajax di Cruyff, Milan di Sacchi. Ma il Mondiale per club è un torneo dalle dinamiche particolari: nel 2009 i blaugrana superarono in finale gli argentini dell’Estudiantes nei supplementari, dopo aver sfiorato la sconfitta. Non può essere in semifinale la buccia di banana per il Barca, ma il successo nell’eventuale finale col Santos non è così scontato: servirà un grande Barcellona per avere la meglio sui bianconeri, avversario ideale per firmare la grande impresa.
Giocatore chiave: Leo Messi
Chances di vittoria: 50%
Vincitore CONMEBOL Coppa Libertadores 2011
SANTOS
I campioni sudamericani del Santos sono attesi alla sfida in finale col Barcellona. “Anche l’Internacional l’anno scorso pensava all’Inter e si è dimenticato dal Mazembe, noi non possiamo fare lo stesso errore”. Con Muricy Ramalho il Santos ha trovato non solo un tecnico vincente, capace di conquistare la Coppa Libertadores appena due mesi dopo il suo arrivo, ma uno degli allenatori più eclettici e preparati del Sud America. Il Santos con Ramalho si è imposta come una delle squadre più atipiche del Brasile: i bianconeri non puntano al possesso di palla, al contrario lasciano l’iniziativa agli avversari per colpirli con le accelerazioni formidabili di Neymar. Ganso è l’unico giocatore in grado di far scalare marcia alla squadra quando serve. Ma a decidere la sfida sarà la capacità della difesa brasiliana di non perdersi appresso ai movimenti di Messi, Xavi, Fabregas, Iniesta e Villa. Sarà dura.
Giocatore chiave: Neymar
Chances di vittoria: 40%
Gianni Serra
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