Aperta dal 6-0 del Gomel in casa del Vikingur e dallo 0-0 tra Shkëndija e Portadown dei due anticipi di martedì scorso, l’andata del Primo turno preliminare di Europa League 2012-13 registra più equilibrio e meno goleade del solito: ben dieci pareggi e undici successi con un solo gol di scarto.
Naturalmente c’è anche chi ha giocato al tiro al bersaglio come tradizione. Nell’8-0 degli svedesi dell’Elfsborg sui maltesi del Floriana, da registrare la tripletta del 22enne Niklas Hult. Centrocampista difensivo più abituato a recuperare palloni che a concludere a rete, Hult si è divertito non poco contro i modesti maltesi, penalizzati dall’espulsione al 26′ di Tyrone Farrugia. La doppietta di Bachana Tskhadadze nella prima mezz’ora spiana la strada al 5-0 dell’Inter Baki in casa degli estoni del Trans. Tre gol di Muarem Bajrami (due su rigore) nel 4-0 del Renova sui sammarinesi della Libertas. A Sarajevo i maltesi dell’Hibernians accarezzano il sogno del colpaccio dopo aver rimontato con Jean Paul Farrugia e Soares il gol di Suljic al 2′; ma il pareggio di Torlak nei minuti di recupero del primo tempo e l’espulsione di Soares in avvio di ripresa mettono fine alle speranze ospiti che subiscono le reti di Karamatić (su rigore), Hadžić e Tatomirović che fissano il 5-2 per i bosniaci. Doppiette per Schilder e Plet nel 6-0 del Twente di Steve McClaren contro gli andorrani dell’UE Santa Coloma. Luci e ombre per il calcio lussemburghese dopo l’euforia per il 7-0 di martedì scorso messo a segno nel preliminare di Champions dal Dudelange contro il Tre Penne: sconfitti 2-0 in Albania il Grevenmacher e 3-0 in Slovenia lo Jeunesse Esch; vince facile invece il Differdange, che supera 3-0 il Runavik. Tre reti a zero anche per i norvegesi del Rosenborg in Irlanda del Nord contro i Crusaders.
Un nome mitico come quello dell’Honved Budapest è costretto a fare i conti con la realtà di un presente gramo, che lo costringe ad affrontare trasferte come quella di Flamurtari in Albania, dove c’è voluto un gol di Vernes in apertura di ripresa per avere la meglio di avversari mediocri. Mediocri ma non così inferiori: la differenza tra i padroni di casa e gli eredi della squadra che fu di Puskas, ora allenata dall’italiano Marco Rossi, è stata davvero minima. Più che di crisi, nel caso dell’Honved e del calcio ungherese, si può parlare di declino irreversibile. ECL EUROPA
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