Prosegue a Lilla negli ottavi di Europa League la disastrosa stagione dei reds, mentre i belgi espugnano Atene.

Dopo la penosa esibizione in campionato contro il Wigan il Liverpool riesce a perdere con lo stesso punteggio contro la modesta formazione francese. Per i transalpini il gol partita arriva all’84’ grazie a una punizione (voleva essere un cross) del giovane talento Eden Hazard che sorprende Reina e, lo dirà a fine gara, anche se stesso. Per i reds le possibilità di ribaltare il risultato ad Anfield ci sono tutte ma prestazioni come questa sono indicative di un’esperienza che ha fatto il suo tempo: quella di Rafa Benitez. Impensabile immaginare nella prossima stagione il Liverpool ancora nelle sue mani. L’Amburgo tiene vive le sparanze di raggiungere la finale di Europa League che si giocherà nel terreno amico della Aol Arena, dove ha superato 3-1 l’Anderlecht. Tra i belgi era attesa la conferma del 16enne fenomeno Romelu Lukaku e invece è stata la serata dei veterani Van Nistelrooy e Jarolim che dopo il vantaggio di Mathijsen (gol numero 400 nelle coppe europee per l’Amburgo) hanno rimpinguato il bottino per la squadra di Labbadia. La segnatura di Legear allo scadere del primo tempo tiene vive le speranze belghe di ribaltare il risultato al ritorno.
L’impresa in trasferta è riuscita invece all’altra squadra belga ancora in gara: lo Standard Liegi ha espugnato Atene superando 3-1 il Panathinaikos. La squadra allenata da Domenico D’Onofrio è riuscita ad affondare i greci, senza concedersi le pause regalate nel turno precedente dalla Roma e che avevano permesso a Cissè e compagni di passare il turno con un doppio successo per 3-2 a dispetto di prestazioni ben lontane dalla perfezione. Sopra 2-0 dopo un quarto d’ora grazie ai gol di Witsel all’8′ e di Jovanovic al 16′, gli ospiti hanno saputo controllare la confusa reazione dei padroni di casa che al 48′ portava all’a1-2 di Vintra. Al 74′ De Camargo metteva a segno la terza rete belga, azzerando le speranze della formazione allenata da Nioplias di strappare almeno un pari.
Oltre un’ora in dieci uomini per lo Sporting Lisbona al Vicente Calderon dopo l’espulsione di Grimi al 31′. Ma i portoghesi hanno messo insieme una grande prestazione difensiva che ha sterilizzato la manovra dell’Atletico Madrid, quasi mai in grado di liberare al tiro i vari Forlan e Simao. I biancoverdi finiscono addirittura in nove dopo l’espulsione allo scadere di Abel. A Lisbona è facile prevedere una partita ugualmente equilibrata, tra due squadre che danno il meglio di sé quando sono chiamate a difendere.
Il Wolfsburg strappa l’1-1 a Kazan grazie a Misimovic che al 67′ piazza all’incrocio con la classe che gli è consueta, pareggiando il vantaggio di Noboa siglato al 29′. Un gol gioiello che punisce pesantemente i campioni di Russia, incapaci di mettere a frutto le tante occasioni create.

Pareggi per 1-1 a Lisbona tra Benfica e Olympique Marsiglia e a Valencia tra gli andalusi e il Werder Brema. Allo stadio Da Luz i padroni di casa sbloccano il risultato solo a quarto d’ora dal termine con Maxi Pereira ma al 90′ vengono raggiunti sul pari da Ben Arfa. Andamento opposto al Mestalla dove gli ospiti passano in vantaggio con un rigore trasformato da Frings al 24′. I padroni di casa, in dieci da due minuti prima per l’espulsione di Ever Banega, pareggiano al 57′ con Juan Mata. Nel finale di gara occasioni per entrambe le formazioni che promettono di replicare lo spettacolo al ritorno. ECL