

Tanti trasferimenti, pochi cambiamenti. Con la chiusura della campagna trasferimenti 2011-12 si vede come i rapporti di forza tra le grandi squadre impegnate nelle competizioni europee non siano stati stravolti. In Champions League la squadra da battere era e resta il Barcellona. Con gli innesti di Cesc Fabregas e Alexis Sanchez, i campioni d’Europa si sono garantiti due rinforzi che consentono di ridimensionare l’impatto delle campagne rafforzamento di Real Madrid, Manchester United e City.
Non è forse casuale che il colpo principale del mercato sia stato messo a segno da una squadra che mira a entrare nelle competizioni continentali come l’Anzhi Makhachkala: i russi prima hanno riportato a casa Yuri Zhirkov (dieci milioni al Chelsea per l’esterno sinistro della nazionale russa) e poi coperto d’oro Samuel Eto’o (tre anni di contratto a 20 milioni a stagione). Ma per coltivare vere ambizioni europee l’Anzhi dovrà far meglio in patria di Zenit, Rubin Kazan, Spartak, Cska e Dinamo Mosca. Ci vorrà del tempo per mettersele tutte alle spalle.
Come per l’Anzhi, la voglia di elite del calcio europeo (vale a dire: Champions League), ha spinto i proprietari di Paris Saint Germain, Atletico Madrid e Sporting Lisbona a una campagna acquisti da fantacalcio: tutte e tre si confronteranno in Europa League. Nella top 10 non entra nessuna squadra italiana: il divario che separa la serie A dal meglio del continente è destinato ad aumentare. ECL EUROPA
BARCELLONA
“Per restare al vertice dopo tante vittorie è necessario cambiare qualcosa. Bisogna dare stimoli a chi resta introducendo delle novità”. Così Pep Guardiola due anni fa aveva giustificato lo scambio tra Samuel Eto’o (più 50 milioni di euro: follia!) e Zlatan Ibrahimovic. Quest’anno i volti nuovi sono quelli di Cesc Fabregas (dopo un inseguimento durato due stagioni) e di Alexis Sanchez (dopo una trattativa con l’Udinese durata tre mesi). Innesti importanti. Ma la vera scossa potrebbe arrivare da novità tattiche: alternare l’ormai collaudato 4-3-3 col 3-5-2 (applicato dal Dream team di Cruyff) o col più aggressivo 3-3-4 (Messi e Fabregas al centro con Pedro e Sanchez larghi sulle fasce, formano un quartetto d’attacco che ha il compito di iniziare il pressing a ridosso dell’area avversaria). Già nella leggenda come una delle squadre migliori della storia del calcio, questo Barca ora punta ad aprire un ciclo, confermandosi campione in Champions League. L’ultima squadra capace del bis fu il Milan di Sacchi, ma si trattava della vecchia Coppa Campioni: col nuovo formato nessuno è riuscito nell’impresa.
Voto alla squadra: 9,5
Voto al mercato: 8
MANCHESTER UNITED
L’abilità di Alex Ferguson di fare acquisti mirati e lanciare in prima squadra tanti giovani dà sempre l’impressione di campagne acquisti fatte al risparmio. E invece anche stavolta i red devils chiudono con 45 milioni di passivo. Al ritiro dal calcio di Van der Sar e Scholes, al passaggio al Sunderland di John O’Shea, al ridotto minutaggio di Ryan Giggs, si è risposto con l’arrivo di David De Gea tra i pali, Phil Jones in difesa e Ashley Young in avanti sulle fasce. Ad avere l’impatto maggiore saranno i babies Cleverly, Smalling e Wellbeck, che hanno già fatto vedere di essere pronti sin da oggi per un ruolo di primo piano nel “nuovo” United.
Voto alla squadra: 8,5
Voto al mercato: 6
REAL MADRID
Trenta milioni di euro per aver Fabio Coentrao, dieci ciascuno per Nuri Sahin e Rapahel Varane. In più Hamit Altintop a parametro zero: il turco ha qualità ed è affidabile. A gennaio, dopo il Mondiale per club, dal Santos dovrebbe arrivare Neymar, che andrà a rinforzare l’attacco, il reparto che ne ha meno bisogno. L’impressione è che il Real sia migliorato parecchio e i vari Ozil e Di Maria beneficiano dell’anno già trascorso al Bernabeu sotto la guida di Mourinho. Le merengues hanno allungato sulle rivali in patria e in Europa, ma il gap dal Barcellona non sembra ridotto.
Voto alla squadra: 8,5
Voto al mercato: 7
MANCHESTER CITY
Difficile fare di più. Roberto Mancini si è liberato delle riserve più ingombranti (Santa Cruz, Bellamy, Wright-Phillips, Adebayor) e ha confermato il blocco di giocatori che ha riportato i Citizens in Coppa Campioni dopo 43 anni. A Hart, Barry, Silva, Johnson e Yaya Toure ne ha aggiunti altri di massima qualità in ogni settore del campo. In difesa sono arrivati Stefan Savic e Gael Clichy; a centrocampo il senza contratto Owen Hargreaves, che lo United ha scaricato dopo mille infortuni e appena 27 presenze in quattro anni (un colpo da maestro se il giocatore dovesse riproporsi sui livelli ammirati a Monaco di Baviera o con la nazionale inglese sotto la guida di Sven Goran Eriksson); in avanti Sami Nasri (che aiuterà David Silva nel garantire movimento e imprevedibilità all’attacco) e Aguero. Il Kun avrebbe dovuto sostituire Carlos Tevez (che alla fine è rimasto ma ha perso fascia di capitano e posto da titolare) per far coppia con un Edin Dzeko finalmente ambientato. Dopo i sei mesi di squalifica per doping il City ritroverà in difesa Kolo Toure: centrale più rapido e completo dei titolari Kompany e Lescott. Impossibile per questa squadra non centrare qualche titolo questa stagione.
Voto alla squadra: 8
Voto al mercato: 9
BAYERN MONACO
Monaco di Baviera ospiterà la prossima finale di Champions League e questo giustifica i 45 milioni di euro investiti dal Bayern per migliorare la rosa a disposizione di Jupp Heynckes. L’arrivo del portiere della nazionale tedesca Manuel Neuer risolve con alcuni anni di ritardo il problema dell’eredità di Oliver Khan; Rafinha e Jerome Boateng puntellano la difesa, il reparto che più aveva bisogno di cure. Le partenze di Kraft, Altintop e Klose (tutti a fine contratto) riducono il numero di alternative a disposizione di Heynckes ma contribuiscono ad agevolarne la gestione della rosa.
Voto alla squadra: 7,5
Voto al mercato: 8
ATLETICO MADRID
L’Atletico Madrid ha chiuso la campagna trasferimenti con un attivo di circa 15 milioni di euro. Nonostante le partenze di Aguero (al City per 45 milioni di euro), De Gea (allo United per 20 ), Forlan (all’Inter per 6), Elias (allo Sporting Lisbona per 9) e Ujfalusi (al Galatasaray per 2,5), la squadra non sembra più debole. In panchina Quique Sachez Flores è stato sostituito dan Gregorio Manzano (che aveva guidato i Colchoneros al settimo posto nella stagione 2003-04). L’ex tecnico del Siviglia è chiamato a gestire un nuovo corso che si annuncia promettente grazie al ritorno di Salvio dal prestito al Benfica e agli arrivi di Arda Turan, Silvio e soprattutto del centravanti colombiano Falcao e dell’ex juventino Diego. In Europa League l’Atletico se la vedrà con Udinese, Rennes e il Celtic (riammesso al posto dello squalificato Sion). Unico dubbio l’eredità di De Gea: il 19enne belga Thibaut Courtois (in prestito dal Chelsea) ha impiegato appena tre partite per rubare il posto di titolare al 21enne Joel Robles, ormai numero uno solo sulla maglia.
Voto alla squadra: 7
Voto al mercato: 7
ARSENAL
Se a fine stagione l’Arsenal solleverà qualche trofeo dovrà inviare un messaggio di ringraziamento all’Old Trafford per l’8-2 subito in campionato contro il Manchester United. La lezione impartita dai red devils ai gunners ha spinto Wenger a correre ai ripari, e nell’ultima giornata di mercato l’Arsenal ha messo a segno una serie di operazioni intelligenti che migliora il tasso di esperienza della squadra senza appesantirne i bilanci (attivo di 12 milioni). Dopo aver preso Gervinho (dal Lille per 12 milioni), Alex Oxlade-Chamberlain (dal Southampton per 18) e aver lasciato partire i sempre più demotivati Eboue (al Galatasaray per 5 milioni), Clichy (al City per 9), Nasri (anche lui al City, per 27) e Fabregas (al Barca per 29), Wenger ha portato a casa Pet Mertesacker (difensore centrale), Andre Santos (terzino sinistro), Mikel Arteta (regista), Yossi Benayoun (mezzapunta) e Chu-Young Park (punta). Resta scoperto il ruolo di incontrista (affidato al solo Song), scelta che potrebbe costar cara soprattutto in Europa.
Voto alla squadra: 7
Voto al mercato: 7,5
CHELSEA
Andre Villas Boas segue passo passo il cammino di Jose Mourinho. L’arrivo ai blues dopo l’esperienza al Porto non è il solo elemento comune. Anche il nuovo tecnico del Chelsea dopo essersi presentato con ampie manifestazioni di fiducia nei giovani ereditati dalla precedente gestione, ha subito ottenuto la conferma dei giocatori più esperti già in rosa (Drogba, Ramires, Anelka) e parecchi nuovi acquisti. Risultato? Quasi sessanta milioni di passivo che vanno ad aggiungersi ai 75 spesi lo scorso gennaio per assicurarsi Fernando Torres e David Luiz. Nel mercato estivo spesi 26 milioni per Juan Mata (dal Valencia), 23 per Romelu Lukaku (dall’Anderlecht, gran colpo), 15 per Raul Meireles (dal Liverpool), 10 per Thibaut Courtois (dal Genk e poi girato in prestito all’Atletico Madrid). Spariscono dalla scena Benayoun e Zhirkov, che a Stamford Bridge hanno recitato – per infortuni e scelte tecniche – parti da comprimari.
Voto alla squadra: 7
Voto al mercato: 6
PSG
Ottanta milioni di passivo al termine di un mercato che ha visto la squadra parigina rivoluzionata dalle operazioni del neo direttore tecnico Leonardo. Ritirati Makelele e Coupet, ceduti il portiere Edel (all’Hapoel Tel Aviv) e l’ex romanista Giuly (al Monaco), l’ex tecnico di Milan e Inter ha saccheggiato la serie A italiana per elevare il tasso tecnico del Psg. Una società che ha ambizioni che vanno ben oltre la Ligue 1, che resta però l’obiettivo numero uno di questa stagione. Per dare l’assalto al campionato francese e all’Europa League 2011-12, i parigini hanno reclutato giocatori di primo piano: reduci da stagioni deludenti come Momo Sissoko dalla Juventus e Jeremy Menez dalla Roma; fuoriclasse in fieri come l’ex palermitano Javier Pastore e un buon portiere come l’altro ex rosanero Salvatore Sirigu; l’esperto centrale della nazionale uruguayana Diego Lugano, per assicurare consistenza e leadership alla difesa. Manca all’appello un centravanti di peso, dopo aver fallito l’assalto al romanista Borriello. E sul tecnico Antoine Kombouaré incombe già l’ombra di Carlo Ancelotti.
Voto alla squadra: 6
Voto al mercato: 7
SPORTING LISBONA
Dopo aver guidato il Braga alla scorsa finale di Europa League (persa contro i connazionali del Porto) Domingos Paciência era l’obiettivo numero uno del mercato del neo presidente Luiz Godinho Lopes. Centrato. Il nuovo allenatore si ritrova con una rosa rivoluzionata, rispetto a quella che lo scorso anno aveva ottenuto il terzo posto in campionato alle spalle di Porto e Benfica: 18 nuovi giocatori, tra i quali Valeri Bojinov, Ricky van Wolfswinkel, Elias, Rinaudo, Alberto Rodriguez e Andre Carrillo, Diego Capel, Jeffren, Luis Aguiar, Onyewu. Nonostante gli sforzi, non sono questi i nomi che potranno ribaltare in una stagione le gerarchie del calcio portoghese.
Voto alla squadra: 6
Voto al mercato: 7
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