Non solo remuntada. Lezione di calcio. Il Barcellona restituisce al Milan il 4-0 subìto nel 1994 nella finale di Atene, eliminando i rossoneri dall’Uefa Champions League 2012-13. Dopo il 2-0 dell’andata e la pessima esibizione del Barca i rossoneri avevano ottime ragioni per sperare nel passaggio ai quarti, ma la brutta copia del Barcellona è rimasta a Milano. Al Camp Nou i blaugrana cancellano le due settimane peggiori dell’ultimo quinquennio (la brutta prova di San Siro è stata accompagnata da due sconfitte col Real) con un 4-0 memorabile. Ci si poteva immaginare un Barcellona più determinato della versione apatica vista nei primi novanta minuti di questa sfida, ma forse nessuno poteva immaginarlo così brillante e efficace. Decisiva la scelta di tenere fuori Puyol, giocare con una difesa a tre, spingendo Dani Alves praticamente sulla linea degli attaccanti: lo scorso anno Guardiola in più di un’occasione aveva azzardato il 3-3-4 e stavolta Vilanova (rientrerà dagli Usa a fine mese) lo ha riproposto, mettendo il terzino brasiliano e Pedro larghi sulle fasce con Messi e Villa ad alternarsi in posizione centrale. Ma le tattiche funzionano se hai i giocatori, e aver il migliore del mondo aiuta.
Dopo cinque minuti il Barcellona sblocca il risultato con una triangolazione centrale tra Xavi e Messi che “libera” (si fa per dire) l’argentino al tiro: in mezzo a cinque (sì, cinque!) giocatori rossoneri, l’argentino calcia dal limite una sorta di rigore in movimento che si infila sotto l’incrocio alla destra di Abbiati. Bellissimo. Perfetto. Così perfetto da farlo sembrare la conclusione scontata e il bersaglio agevole. Agevole solo per un fuoriclasse di questa grandezza. Non è il solo: Iniesta (immarcabile per lunghi tratti) al 13′ spedisce un missile dal limite sotto l’incrocio dei pali ma Abbiati si supera deviando la palla sulla traversa. Splendida parata. Quattro minuti più tardi il portiere rossonero si mostra nuovamente pronto su un bel diagonale a mezza altezza di Xavi, deviato in angolo con la punta delle dita. Al 38′ l’azione che decide la partita: Mascherano a metacampo controlla maldestramente di testa un rilancio della difesa rossonera, lasciando cinquanta metri di campo a Niang che s’invola in perfetta solitudine verso Valdes, entrato in area il francesino piazza nell’angolo basso alla destra del portiere catalano ma il palo respinge il diagonale. Un minuto dopo arriva il 2-0: palla persa da Ambrosini sulla trequarti rossonera, Iniesta serve Messi che dal limite stoppa e piazza nell’angolo basso alla sinistra di Abbiati. Il Milan in questa partita non c’è mai entrato, la palla non la vede mai e quando la tocca la perde. E l’uno-due Niang-Messi è un colpo da ko, perché toglie ai rossoneri pure le speranze di rubacchiare il gol-qualificazione. Al 55′ arriva il 3-0: Xavi serve David Villa libero sulla destra, l’ex punta del Valencia evita la scivolata di Constant e piazza di piatto mancino sul palo più lontano. Allegri prova a salvare il salvabile sostituendo Ambrosini e Niang con Muntari e Robinho. Troppo poco, troppo tardi: non sarebbero bastati 11 cambi per salvare questo Milan. Al 78′ un fuorigioco millimetrico di Alexis Sanchez nega il quarto gol ai padroni di casa. Tre minuti più tardi Robinho si fa respingere un tiro da distanza ravvicinata. Seppur surclassati ai rossoneri basterebbe un gol per passare il turno. La rete la trova invece ancora il Barcellona, in contropiede al 92′, con Jordi Alba servito alla perfezione da Sanchez. Il 4-0 sul Milan restituisce all’Europa il Barcellona di due stagioni fa: facili dominatori nella Liga, i blaugrana post-Guardiola non avevano finora impressionato in Champions, stavolta sì. Eccome.
Ai quarti anche il Galatasaray che va a vincere 3-2 in casa dello Schalke. La squadra turca aveva utilizzato il mercato di gennaio con l’obiettivo di rafforzarsi in chiave Champions: gli arrivi di due giocatori esperti come Sneijder e Drogba aveva suscitato entusiasmo tra i tifosi e parecchie perplessità tra gli addetti ai lavori. Il successo ottenuto a Gelsenkirchen con l’apporto determinante delle due star garantisce unanimità di giudizio: questo Galatasaray può creare problemi a chiunque. Aver perso in casa col Genclerbirligi nell’ultimo turno di campionato ha dato ancor maggior determinazione ai turchi. Ispirati finalmente da un ottimo Sneijder, i giallorossi hanno saputo rispondere già nel primo tempo al vantaggio dei padroni di casa firmato da Neustadter: Altintop (gran gol) e il solito Burak Yilmaz capovolgono il risultato a favore del Galatasaray. Nella ripresa lo Schalke trova con Bastos il 2-2, punteggio che però premia ancora i turchi. Gli ospiti si chiudono in difesa, con Drogba ammirevole nell’aiutare Felipe Melo e compagni. Al 95′, con lo Schalke tutto nella metacampo turca, è Umut a siglare in contropiede il 3-2 finale. Terim può coccolarsi lo stremato Drogba e sognare. ECL EUROPA
UEFA Champions League 2012-13 – Ritorno ottavi di finale / Barcellona, Camp Nou
BARCELLONA-MILAN 4-0 (2-0)
Barcellona: Valdes; Pique, Mascherano (77′ Puyol), Piqué, Jordi Alba; Busquets, Xavi, Iniesta; Dani Alves, Villa (75′ Sanchez), Messi, Pedro (84′ Adriano). Allenatore: Jordi Roura
Milan: Abbiati; Abate, Mexes, Zapata, Constant; Montolivo, Ambrosini (60′ Muntari), Flamini (74′ Bojan); Boateng, Niang (60′ Robinho), El Shaarawy. Allenatore: Allegri
Arbitro: Kassai (Ungheria)
Reti: Messi 5’, 40’, Villa 55’, Jordi Alba 92′
Ammoniti: Pedro; Boateng, Flamini, Mexes
UEFA Champions League 2012-13 – Ritorno ottavi di finale / Gelsenkirchen, Veltins-Arena
SCHALKE-GALATASARAY 2-3 (1-2)
Schalke: Hildebrand, Uchida, Howedes, Matip, Kolasinac, Hoger (Meyer 86′), Neustadter (Fuchs 46′), Farfan, Draxler, Michel Bastos, Pukki (Obasi Ogbuke 85′). Allenatore: Keller
Galatasaray: Muslera, Eboue, Kaya (Zan 78′), Nounkeu, Riera, Felipe Melo, Altintop, Sneijder (Amrabat 70′), Inan, Drogba, Burak Yilmaz (Bulut 86′). Allenatore: Terim
Arbitro: Eriksson (Svezia)
Reti: Neustadter 17′, Michel Bastos 63′; Altintop 37′, Yilmaz 42′, Bulut 95′
Ammoniti: Hoger, Kolasinac; Drogba.
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