Michael Laudrup
Michael Laudrup
Michael Laudrup

Dopo Danimarca, Spagna e Russia per Michael Laudrup è arrivata l’ora di allenare nella Premier League inglese. Il 48enne tecnico danese arriva allo Swansea City dopo le esperienze alla guida di Broendby, Getafe, Spartak Mosca e Maiorca, dove aveva dato le dimissioni dopo che il club maiorchino aveva licenziato il suo vice Erik Larsen.
Laudrup è stato preferito a Gus Poyet, Marcel Desailly e Ian Holloway per sostituire Brendan Rodgers, passato al Liverpool dopo due stagioni fenomenali alla guida del club gallese. Il neo tecnico dei reds in appena due anni ha fatto faville, portando lo Swansea in Premier nel 2011 e all’11° posto finale in questa stagione. Ma ancor più degli ottimi risultati la gestione Rodgers lascia in eredità un calcio spettacolare, rapido, tecnico. Decisamente moderno per gli standard della Premier League. Una filosofia di gioco spettacolare che lo Swansea, sotto la guida del presidente Jenkins, ha portato avanti negli ultimi anni affidando la guida tecnica a giovani allenatori come Roberto Martinez, Paulo Sousa e Brendan Rodgers. Scelte che hanno garantito, nonostante gli avvicendamenti, una crescita costante a un club che solo dieci anni fa era a un passo dalla bancarotta. La continuità tecnico-tattica perseguita da Jenkins nella scelta degli allenatori, è una strategia che può trovare qualche analogia con quella praticata in Italia dall’Udinese, che dopo l’esperienza con Zaccheroni ha sempre cercato allenatori che schierassero la difesa a tre.
La scelta di Laudrup però va oltre la semplice coerenza tattica. Allo Swansea sanno bene che Laudrup oltre a garantire bel calcio garantirà maggior visibilità internazionale all’unico club gallese in Premier League. Chi altri può vantare un tecnico che da calciatore ha vinto campionati in Italia (Juventus), Spagna (Barcellona e Real Madrid), Olanda (Ajax). Aver giocato e vinto con le squadre che rappresentano il gotha del calcio europeo è un elemento fondamentale per attrarre nuovi giocatori. “Sono tante le qualità di Michael che ci hanno fatto decidere di dare a lui la panchina. E’ il tipo di allenatore che volevamo. Ha esperienza, carisma, idee chiare che coincidono con le nostre: ama le squadre che preferiscono giocare il pallone anziché speculare e vuol vincere giocando bene”. ECL EUROPA

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