Due immagini restano negli occhi dopo i quarti di finale del Mondiale per club 2011: la rovesciata con cui il brasiliano Leandro Domingues ha sbloccato il risultato per il Kashiwa contro il Monterrey e i funambolismi di Youssef Msakni nella sfortunata esibizione dell’Esperance Tunisi contro i campioni d’Asia dell’Al Sadd. Se la girata al volo di Leandro è stata una fiammata di pochi attimi, i guizzi di Msakni hanno regalato almeno mezz’ora di fuochi d’artificio. Mettere in crisi la difesa dell’Al Sadd, spesso ridicolizzarla, non è bastato al 21enne attaccante tunisino per far passare il turno all’Esperance ma è stato sufficiente per imporsi a livello mondiale.
La Fifa Club World Cup è un’occasione unica per i giocatori delle confederazioni meno importanti di mettersi in mostra e attrarre l’interesse dei maggiori club europei. E il quarto di finale tra Esperance e Al Sadd ha consacrato in mondovisione l’enorme potenziale di Youssef Msakni: uno dei giocatori più promettenti del continente africano. Testa alta, dribbling fulminante, capace di saltare l’uomo sia a destra che a sinistra, tiro secco dalla media distanza. Il suo punto di riferimento dichiarato è Leo Messi, ma per movenze e giocate ricorda più Cristiano Ronaldo.
Per alcuni è lui la risposta africana a Neymar: di certo si gioca questo titolo col marocchino Adel Taarabt. Sul futuro di Msakni il centravanti camerunense dell’Esperance Yannick N’Djeng è netto: “Ha le qualità per diventare il campione che la Tunisia non ha mai visto: il miglior giocatore della storia”. LECHAMPIONS
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