L’ex allenatore più pagato al mondo che riparte dalla serie D inglese? Quando si parla di Sven Goran Eriksson tutto può accadere.
“Ho iniziato la mia carriera da allenatore alla guida di un piccolo club nelle serie minori svedesi e siamo riusciti a protarlo nella massima serie. Non penso ci potesse essere una sfida più eccitante per me che riprovarci ma questa volta con il club più antico del mondo, dove a un passato orgoglioso possiamo aggiungere nuovi successi”.
Eriksson insomma soprende ancora. Dopo essersi rilanciato alla guida del Manchester City, nessuno dava credito alle possibilità che accettasse di uscire dal giro che conta – quello dei grandi club europei – per guidare la nazionale messicana. Neanche il tempo di mettere in dubbio la notizia, che lo svedese veniva presentato come ct. Scelta soprendente e infelice, conclusa l’aprile scorso con un esonero.
Adesso la decisione di ripartire come “director of football” del Notts County assieme all’amico di sempre Tord Grip (per lui anche un’esperienza in Italia alla guida del Campobasso). Non deve soprendere il matrimonio col Notts County: Eriksson ha sempre avuto un occhio di riguardo per i magnati legati al mondo del pallone. Amico di Roman Abramovich, Sergio Cragnotti, Thaskin Shinawatra (almeno per un anno), era riuscito a diventare ct della nazionale inglese con un ingaggio di quasi 14 milioni di sterline a stagione. Molto più di quello che i suoi assi meglio retribuiti (da David Beckham a Michael Owen) ottenevano dai propri club. Adesso, dopo l’acquisto del Notts County da parte del consorzio arabo Munto Finance, il suo nome è stato il primo ad essere accostato al ruolo di manager della squadra calcistica più vecchia del mondo, quella da cui la Juventus aveva preso i colori bianconeri. “La mia speranza è di riuscire a dare ai tifosi di questo club qualcosa da ricordare, qualcosa di cui essere orgogliosi, in linea con la tradizione del Notts County”. L’arrivo di Eriksson consentirà al club di attrarre giocatori di livello superiore e di iniziare la scalata verso la Premier League, che la nuova proprietà dice di voler raggiungere “entro dieci anni”. Ma pare che il tempo accordato al tecnico svedese sia esattamente la metà. ECL