E’ l’unico pareggio dei quarti di finale. Ma è un pari che per l’Al Ittihad sa tanto di qualificazione.

Il Pakhtakor non era certo favorito nei confronti di avversari più esperti e abituati a sfide di questo livello. Ma dalla loro i padroni di casa potevano contare sul vantaggio del fattore campo e di una condizione ottimale rispetto all’Al Ittihad, il cui campionato è appena alla terza giornata. Non sorprende perciò che gli uzbeki abbiano aggredito gli avversari sin dal primo minuto, sfruttando l’incapacità di entrare subito nel ritmo gara con la dovuta intensità.
Dopo appena due minuti Andreev impegna Zaid nel primo intervento dell’incontro. Ma quattro minuti più tardi il portiere arabo non può far nulla quando Nikolic lo supera da distanza ravvicinata, sfruttando una dormita della difesa ospite che invece contesta un fuorigioco del serbo. Il gol e le proteste hanno però l’effetto benefico di far entrare l’Al Ittihad in partita.
Dopo aver rischiato di subire il 2-0 gli uomini di Caledron prendono il controllo della gara e nella ripresa arrivano anche le occasioni da gol. La prima al 58′ con un tiro di Hicham Aboucherouane che si stampa sulla traversa. La seconda sempre sui piedi del marocchino, che però da ottima posizione calcia debolmente su Juraev. Il pareggio, meritato, arriva al 72′ in modo rocambolesco: il rinvio di Ismailov colpisce al volto Al Montashari, la palla carambola verso Al Saqri, che leggermente decentrato piazza con potenza sotto la traversa. A fine gara l’allenatore dell’Al Ittihad Calderon reciminerà sul risultato (“Abbiamo dominato e meritavamo di vincere”), dimenticando la palla gol sprecata nei minuti di recupero dal capitano del Pakhtakor Ahmedov. Risultato giusto ma la corsa degli uzbeki rischia di fermarsi ai quarti. ECL