Come per le competizioni internazionali, anche per i premi individuali il Sud America ha seguito l’esempio europeo. E così nel 1971 – sulla scorta del successo del Pallone d’Oro ideato da France Football quasi vent’anni prima – il quotidiano venezuelano El Mundo istituiva ufficialmente il premio per il miglior giocatore del Sud America. Primo vincitore del Balón de Oro fu il brasiliano Tostao. Nel 1986 il quotidiano uruguayano El País istituì il suo premio chiamandolo Rey del Fútbol de América. Una duplicazione che decretò praticamente la fine dell’originale: El Mundo infatti continuò ad eleggere il suo Pallone d’oro sino al 1992, per poi prendere atto che la scelta della Conmebol di considerare come unico trofeo ufficiale quello ideato da El País, aveva condannato il proprio all’inutilità e al disinteresse generale. Durante quella coesistenza durata sette anni, El Mundo assegnò il premio per ben quattro volte a Diego Armando Maradona (1986, 1989, 1990 e 1992), una a Carlos Valderrama (1987), Ruben Paz (1988) e Gabriel Batistuta (1991). E se Ruben Paz e Valderrama furono capaci di mettere d’accordo entrambe le giurie, il fatto di giocare in Europa penalizzò Maradona e Batistuta, ineleggibili per i criteri adottati da El País. Una scelta che ha impedito di vedere nell’albo d’oro di questo trofeo campioni del calibro di Ronaldo o Messi, impegnati da giovanissimi nel Vecchio continente. LECHAMPIONS AMERICA
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