All’Italia resta solo la Juventus. Oltre alla Fiorentina esce anche il Napoli, mentre Portogallo e Spagna mandano ai quarti dell’Europa League 2013-14 due squadre a testa e restano le nazioni più rappresentate.
L’unica squadra italiana ancora in Europa rimane la Juventus. La migliore: non può essere un caso. Il secondo calcio di punizione decisivo di Andrea Pirlo in cinque giorni dà ai bianconeri ancora un 1-0 esterno. Ma il peso del successo in Europa League sul campo della Fiorentina è ben altro rispetto a quello ottenuto a Marassi sul Genoa in campionato. Perché se il terzo scudetto di fila è ormai certezza, il cammino dei bianconeri verso la finale di Europa League a Torino ha rischiato di interrompersi agli ottavi. L’1-1 della gara di andata e i 70 minuti sullo 0-0 al Franchi qualificavano la squadra di Montella. Cambia tutto nel giro di un minuto: Gonzalo Rodriguez stende Llorente al limite dell’area e prende il secondo cartellino giallo; viola in dieci e Pirlo che spara il siluro che affonda Neto e la Fiorentina. La Fiorentina può recriminare su qualche occasione mancata (Ilicic) ma passa la squadra più forte.
Contro il Porto il Napoli impiega 21 minuti per annullare l’1-0 patito in Portogallo. Un contropiede capolavoro di Gonzalo Higuain, bravissimo nel temporeggiare e poi nel mettere Goran Pandev davanti a Fabiano, sblocca il risultato per i ragazzi di Benitez. I partenopei vanno vicini al raddoppio in più occasioni e il 2-0 sembra una certezza. Al 69’, nella prima vera palla gol portoghese, arriva l’1-1 grazie a un bel taglio del neoentrato Ghilas che sorprende la retroguardia di casa e brucia Reina in uscita. Al 75’ il Porto addirittura raddoppia grazie a Ricardo Quaresima: l’ex interista slalomeggia tra Ghoulam, Behrami e Inler e poi infila sotto l’incrocio. Gran bel gol che mette fine alla campagna europea del Napoli, iniziata al San Paolo in modo entusiasmante col successo in Champions League sul Borussia Dortmund vicecampione d’Europa e conclusa mestamente con l’eliminazione dall’Europa League per mano del Porto. Il 2-2 di Zapata allo scadere salva almeno l’imbattibilità casalinga per gli azzurri.
Dopo il 3-1 ottenuto a Londra e l’1-0 siglato da Garay al 34’ il Benfica era già ai quarti. Ma nel finale di gara il Tottenham ha avuto lo scatto d’orgoglio che troppo spesso è mancato agli Spurs negli ultimi tempi: con due gol in poco più di un minuto, tra 78’ e 79’, Nacer Chadli porta i londinesi a un passo dai supplementari. Al 95’, grazie al rigore di Lima, arriva invece il 2-2 dei portoghesi che restano in corsa per vendicare la sconfitta patita nella finale di un anno fa col Chelsea.
Due a uno in rimonta per il Viktoria Plzen contro il Lione ma a passare il turno sono i transalpini in virtù del 4-1 dell’andata. Dopo le tre reti di una settimana fa il Valencia risparmia il Ludogorets, accontentandosi dell’1-0 di Paco Alcacer. Nessun gol invece tra Anzhi e AZ, con gli olandesi che – grazie all’immeritato 1-0 conquistato nel primo incontro – raggiungono i quarti e tengono viva la speranza di raggiungere la seconda finale continentale della propria storia dopo quella persa nel 1981 contro l’Ipswich Town. Sfida parecchio movimentata a Salisburgo. Al 9’ il Basilea resta in dieci per l’espulsione di Suchy; al 22’ Jonathan Soriano porta in vantaggio il Salisburgo confermando la capacità offensiva degli austriaci, sempre a segno dal dicembre 2012 ad eccezione della partita giocata proprio a Basilea una settimana fa. Poi l’arbitro tedesco Grafe sospende la gara per un quarto d’ora, tempo necessario a far cessare il lancio di oggetti dei tifosi elvetici. Nella ripresa gli ospiti, nonostante lo svantaggio e l’inferiorità numerica, realizzano l’impresa: Streller e Sauro capovolgono risultato e qualificazione, Salisburgo fuori, Basilea ai quarti.
L’ex Arsenal Reyes porta avanti il Siviglia nel derby col Betis, vincitore 2-0 all’andata. Nella ripresa al 75’ Bacca sigla il raddoppio per la squadra di Unai Emery. Il 2-0 sopravvive ai supplementari e si va ai calci di rigore dove il Siviglia, grazie agli errori di N’Diaye e Nono negli ultimi due penalty, infligge la più cocente delle delusioni ai concittadini (già alle prese con una retrocessione certa). LECHAMPIONS EUROPA
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