Il ritorno dei New York Cosmos, la ripresa delle attività della North American Soccer League, hanno messo in moto una catena di eventi che sembra riportare il calendario del calcio statunitense indietro di quasi 30 anni.
Anche se ad indossarle non ci sono più Pelè, Beckenbauer, Carlos Alberto, Chinaglia, Oscar, rivedere le casacche bianche e verdi dei Cosmos in azione riporta alla mente quei giorni, gli stadi (inizialmente) pieni, le speranze che il “soccer” fosse finalmente sul punto di decollare. La Nasl, il pallone bianco con le stelle rosse sui pentagoni azzurri, le divise colorate coi nomi sulle spalle rappresentavano un sogno per le comunità europea e sudamericana trapiantate negli Usa e anche per chi, al di qua dell’oceano, era affascinato da quel calcio così diverso da quello europeo. Non è un caso che la scomparsa della Nasl, circondata in Usa dal disinteresse generale, fosse stata vissuta con rimpianto e come una grande occasione perduta sia in Europa che tra gli immigrati. Non bastavano Nfl, Nba, Nhl e Mlb a fare ombra alla Nasl, negli ultimi ci si è aggiunta pure la Major Soccer League.
In apparenza l’unico spazio riservato alla Nasl e ai suoi protagonisti è quello della memoria. E invece la Lega che portò Pelè e Cruyff negli Stati Uniti riparte, senza fanfare e con un numero di squadre ristretto: appena otto. Tra queste spiccano i nomi dei Puerto Rico Islanders (una delle protagoniste della Concacaf Champions League negli ultimi anni) e di due cavalli di ritorno come i Fort Lauderdale Strikers (in cui militarono George Best, Teofilo Cubillas, Gordon Banks, Jan Van Beveren e Gerd Muller) e i Tampa Bay Rowdies (che vinsero il titolo nel 1975 e raggiunsero la finale nel 1978 e nel 1979). Saranno nuovamente in campo il prossimo aprile per la stagione 2012. ECL AMERICA
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