«Abbiamo fatto qualcosa di grande. Adesso siamo parte della storia del calcio europeo. Abbiamo vinto combattendo e dando spettacolo, come deve accadere in una semifinale di Coppa Uefa». 

Shakhtar: a Istanbul da favoritiMircea Lucescu ha tutte le ragioni per celebrare l’ultima (penultima?) impresa del suo Shakhtar. Secondi in campionato a ben 12 punti dalla Dinamo, i ragazzi del tecnico rumeno hanno ripetuto il successo ottenuto in campionato a novembre nella sfida di andata 2-1 (il ritorno si giocherà nell’ultima giornata col titolo ormai già assegnato). L’1-1 di una settimana fa dava una posizione di vantaggio allo Shakhtar, che veniva incrementato dopo appena 17 minuti grazie a Jadson, che all’11’ era già andato vicino al gol. Il brasiliano si fa perdonare l’errore precedente, punendo – con la collaborazione di Luiz Fabiano – un pasticcio di Betao.
La Dinamo, dopo aver barcollato parecchio, si riprende e inizia a giocare come sa. Gli uomini di Semin manovrano meglio la palla, si muovono di più e l’inerzia della gara cambia con la squadra di casa preoccupata essenzialmente di non offrire spazi e tenere vicine le linee di difesa e centrocampo.
E’ già pronta la celebrazione dell’ennesima magia del mago Lucescu, quando in apertura di ripresa Bangoura mette a segno il gol del pareggio per la Dinamo. Azione splendida: Betao mette in moto Milevskiy che serve Aliyev, assist per Ismael Bangoura che entra in area e scavalca Pyatov con classe e freddezza. Uno a uno, proprio come all’andata. Tutto azzerato, tutto da rifare.
Lo Shakhtar ha il merito di riuscire a cambiare registro e riprende ad attaccare come nel primo quarto d’ora di gara. La Dinamo controlla e i supplementari sembrano una certezza. Ma all’88’ Ilsinho, che da alcuni minuti chiedeva il cambio per crampi («L’ho lasciato dentro perché pensavo non avesse ancora detto l’ultima parola» dirà Lucescu nel post-gara), trova spazio per bucare a destra la difesa della Dinamo stranamente larga e molle: superati El Kaddouri e Yussuf Ayila, piazza nell’angolo opposto a quello di tiro. Lucescu ringrazia concedendogli finalmente il cambio. Via alla festa. Lo Shakhtar diventa così la prima squadra ucraina a raggiungere la finale di Coppa Uefa. Va a Istanbul con gli auguri amari ma sinceri di Semin: «Noi abbiamo commesso due errori e loro nessuno. Per questo abbiamo perso e loro vinto. Vanno avanti perciò con merito e gli auguro il meglio per la finale».
Le bandiere arancioni sventolano nello stadio e continueranno a farlo nelle strade per tutta la notte. Uno spettacolo cromatico che ricorda la rivoluzione colorata del 2004. Ma stavolta in piazza c’è solo gioia. ECL

Coppa Uefa 2008-09 – Semifinale ritorno – Donetsk, RSC Olympiyskiy Stadium

SHAKHTAR DONETSK-DINAMO KIEV 2-1 (1-0)

Shakhtar Donetsk: Pyatov, Srna, Ischenko, Chigrinsky, Rat, Ilsinho (Lewandowski dal 90′), Hubschman, Gai (Willian dal 70′), Fernandinho, Jadson, Luiz Adriano (Gladkyy dal 70′). Allenatore: Mircea Lucescu
Dinamo Kiev: Bogush, Betao, Sablic, Yussuf, El Kaddouri, Eremenko (Correa dal 75′), Vukojevic, Ninkovic, Bangoura, Aliev, Milevskiy. Allenatore: Yuri Semin

Arbitro: Olegario Benquerenca (Portogallo)

Reti: Jadson al 17′, Bangoura al 47′, Ilsinho all’88’
Ammoniti: El Kaddouri, Bangoura, Aliev, Vukojevic; Hubschman, Gladkyy