Roberto: partita perfetta contro il Benfica

Doveva essere la serata dei portieri. A Torino si affrontavano Casillas e Buffon: per anni si sono contesi la palma di miglior portiere al mondo, ma le ultime settimane hanno evidenziato che il tempo passa pure per i capitani di Real e Juve, autori di prestazioni da sei, sei e mezzo. A meritare un dieci in pagella sono Roberto Jimenez e Bernd Leno, estremi difensori di Olympiakos e Bayer Leverkusen, protagonisti della classifica partita perfetta: capaci di tenere la porta inviolata nonostante quantità industriali di palle gol per gli avversari.

Roberto: partita perfetta contro il Benfica
Roberto: partita perfetta contro il Benfica

I tifosi dell’Olympiakos hanno potuto ammirare la miglior prestazione individuale della 4a giornata della fase a gironi dell’Uefa Champions League 2013-14. Passati in vantaggio al 13′ grazie a Manolas, i greci sono stati messi alle corde per il resto della gara da un ottimo Benfica. I portoghesi hanno dominato per circa 80 minuti e prodotto una quantità di occasioni da rete impressionante: Cardozo e compagni avrebbero potuto vincere di goleada ma si sono scontrati con la giornata di grazia di un ex, il portiere spagnolo Roberto Jimenez (al Benfica nella stagione 2010-11). I nove-interventi-nove di Roberto, di cui almeno sei prodigiosi, gli sono valsi il ringraziamento del suo tecnico attuale Michel (“E’ stato un santo”) e i complimenti del suo ex allenatore Jorge Jesus (“Ha dimostrato che è un portiere di valore e ora i nostri tifosi capiranno perché lo avevo voluto tre anni fa”). La prestazione di Roberto garantisce all’Olympiakos il secondo posto nel girone C e tre punti in classifica più del Benfica. Per i lusitani il sogno di poter raggiungere la finale, che quest’anno si giocherà nel loro stadio, rischia di essere già svanito.
L’Anderlecht conquista il primo punto nel torneo strappando l’1-1 al Parco dei Principi contro un Psg forse poco motivato ma di certo sorpreso dall’orgoglio dei belgi, determinati a cancellare lo 0-5 subìto due settimane fa a Bruxelles. Nessuna quaterna per Ibrahimovic stavolta: per lo svedese solo il gol dell’1-1 che risponde dopo due minuti al vantaggio ospite, siglato da Demy De Zeeuw al 68′. Il pari cambia poco per il Psg, già sicuro della qualificazione, mentre dà morale all’Anderlecht, capace di portare a casa un risultato positivo nonostante l’handicap dell’inferiorità numerica negli otto minuti finali (espulsione di Kljestan).

Sergio Aguero (Manchester City)
Aguero: miglior bomber di sempre per il City nelle coppe europee

Tutto deciso nel girone D con Bayern e Manchester City che si qualificano agli ottavi con due giornate d’anticipo. In casa del Viktoria Plzen i bavaresi controllano la gara ma per sbloccare il risultato Guardiola deve mandare in campo al 59′ Mario Mandzukic che trova il gol-partita sei minuti più tardi. Prima della sfida coi cechi Guardiola aveva fatto sapere che è sua intenzione modificare il progetto tattico attuato finora, non chiarendo se le perplessità fossero sul 4-1-4-1, sui movimenti o sugli uomini: “Ne parlerò prima coi miei giocatori, ma dobbiamo cambiare se vogliamo dominare le partite che controlliamo”. Di sicuro questo Bayern, come del resto accadeva al Barcellona, non ha problemi a gestire il pallone né a concludere contro squadre che giocano a viso aperto. Contro difese chiuse è frequente la sensazione di sterilità o di assenza di un piano B. In verità solo il perfezionismo di Guardiola e del club bavarese spinge i campioni d’Europa a volersi migliorare. Un tripletta di Negredo e una doppietta di Aguero (arrivato a 9 gol in Champions, miglior marcatore di sempre nella storia del City nelle coppe europee) firmano il 5-2 con cui il Manchester City liquida il Cska Mosca e passa agli ottavi. Risultato che segna un primo punto a favore della gestione Pellegrini su Roberto Mancini (sempre eliminato nella fase a gironi). Anche se il tecnico italiano non ha mai avuto la fortuna di un girone così abbordabile – il più agevole assieme al gruppo E.

Giochi aperti nel girone B: dopo il 2-2 a Torino con la Juventus, solo la matematica impedisce di assegnare già al Real Madrid una qualificazione scontata. Sei punti di vantaggio a due giornate dalla fine mettono la squadra di Ancelotti al sicuro. Tutto da decidere per la seconda piazza: col Copenhagen che ritorna in corsa dopo l’1-0 su un Galatasaray inaffidabile in difesa e impreciso in avanti. Danesi e turchi a quota 4, precedono di un punto la Juventus. Nonostante l’ultimo posto in classifica i bianconeri restano i più attrezzati per il passaggio del turno: superare il Copenhagen a Torino non sarà un problema e le frequenti amnesie del Galatasaray (che in Danimarca ha forse gettato al vento definitivamente la qualificazione) dovrebbero indurre ottimismo nell’ambiente bianconero.

Nessun gol e un punto per tutti nel girone A. A San Sebastian fa tutto il Manchester United: diverte con Shinji Kagawa, sbaglia gol fatti con Chicharito Hernandez, colpisce due pali con Robin Van Persie (uno su rigore, con l’arbitro italiano Rizzoli che abbocca alla sceneggiata di Ashley Young), resta in dieci allo scadere per l’espulsione di Fellaini e regala al Real Sociedad il primo punto nel torneo. Zero a zero anche a Donetsk, con lo Shakhtar che per la seconda partita di seguito non riesce a segnare contro il Bayer Leverkusen. Ma stavolta la squadra di Lucescu ha poco da rimproverarsi: la prestazione di Bernd Leno, titolare della nazionale under 21 tedesca, fa il paio con quella di Roberto Jimenez, per quantità (10 parate decisive) e qualità (eccellente su Ferreyra, Srna e Luiz Adriano). E dove non è arrivato Leno ci ha pensato il palo (su cross di Srna) a salvare i tedeschi, che conservano il secondo posto e i due punti di vantaggio sullo Shakhtar. ECL EUROPA

©LECHAMPIONS.it. Tutti i diritti riservati/All rights reserved.