Solo le papere di Karius, il suo pianto e l’isolamento di compagni, che lo lasciano da solo mentre si dispera e chiede scusa ai tifosi, potevano far passare in secondo piano l’infortunio di Salah, la rovesciata di Bale e il terzo successo di fila del Real Madrid in Champions League, il 13mo in una competizione ormai cosa sua.
La prestazione grottesca di Karius diventa un dramma sportivo: quello di un portiere dai limiti evidenti a tutti tranne al suo allenatore, Jurgen Klopp, che ne ha preteso l’acquisto e gli ha dato la maglia da titolare. Un disatro di cui beneficiano Zidane e il Real Madrid che continuano a laurearsi campioni d’Europa senza convincere mai.
Il momento chiave della finale arriva al minuto 29: su una palla a mezz’aria Sergio Ramos aggancia e trascina giù Salah, con la maestria che gli è abituale. Un placcaggio in piena regola mascherato da strattonamento reciproco. Film visto e rivisto. Risultato: neanche un giallo per il capitano del Real e Momo Salah costretto ad abbandonare il campo per l’infortunio alla spalla e lasciare spazio a Adam Lallana, ormai l’ombra del giocatore brillante ammirato a Southampton. E’ lo spartiacque di una gara che diventa un monologo del Real. Ma che nella prima mezz’ora aveva visto il Liverpool fare la partita e rendersi pericoloso in almeno tre occasioni. La più nitida al 23′ capita sui piedi di Alexander-Arnold, che dal limite dell’area con un violento diagonale dentro l’area impegna l’ottimo Navas nell’intervento più difficile della partita.
Ma con l’uscita dell’egiziano solo i tifosi inglesi sembrano crederci ancora, non i giocatori in campo. Pochi minuti e uno strappo mette fuorigioco Carvajal. Entra Nacho e la differenza non si vede: il Real prosegue a macinare gioco. E solo il guardalinee salva i reds al 41′ quando annulla il tap-in vincente di Benzema, per un fuorigioco millimetrico.
Al 2′ della ripresa Isco a porta vuota colpisce la traversa. Ma è Karius al 51′ a ritagliarsi un posto nella storia del Liverpool e della Champions League 2018 per il gol più stupido mai visto a questi livelli: con la palla in mano, il portiere tedesco dei reds cerca di servire una palla bassa verso la destra, senza considerare l’unico giocatore nei paraggi, Karim Benzema, a un metro di distanza dall’estremo difensore, che ha gioco facile ad appoggiare nella porta vuota.
Al 54′ Mané trova un guizzo in mischia e tira fuori dalla fossa i reds, regalando un insperato 1-1 al Liverpool. Al 60′ Isco impegna Karius in una deviazione laterale e lascia il posto a Gareth Bale, che impiega tre minuti per mettere la firma sulla finale con una rovesciata memorabile. Al 69′ il palo respinge la conclusione dalla distanza di Mané. All’84’ Loris Karius giustifica chi, sin dal suo acquisto, lo riteneva indegno di indossare la maglia e il numero che furono di Ray Clemence, con la seconda papera della serata, facendosi scivolare tra le mani un tiro centrale di Bale, scagliato da circa 30 metri. Ridicolo. Portiere che faticherebbe a trovare posto in Prima categoria e si è ritrovato, grazie a Klopp – che lo ha scovato dal nulla in Germania e lo ha imposto a tutti, preferendolo a Simon Mignolet – a giocare nel Liverpool e nella finale di Champions. Non gli ricapiterà. Né si rivedranno mai a questi livelli errori dilettanteschi di questo tipo. Klopp perde sempre le finali: otto su undici, mentre Zizou ne ha vinte otto su otto. Numeri netti che non mentono. E spiegano tutto. O quasi. Invisibile o quasi in campo, Cristiano Ronaldo si prende la scena nel dopogara con un messaggio che lascia presagire un addio: “E’ stato bello giocare a Madrid”. LECHAMPIONS EUROPA
UEFA Champions League 2017-18 – Finale / Kiev, NSK Olimpijs’kyj
Real Madrid-Liverpool 3-1
REAL: Navas, Sergio Ramos, Marcelo, Daniel Carvajal (37′ Nacho), Varane, Modric, Kroos, Casemiro, Isco (61′ Bale), Ronaldo, Benzema (89′ Asensio). All. Zidane
LIVERPOO: Karius, Lovren, van Dijk, Robertson, Alexander-Arnold, Milner 83′ Can), Wijnaldum, Henderson, Firmino, Salah (30′ Lallana), Mané. All. Klopp
Arbitro: Milorad Mazic (Serbia)
Reti: Benzema 51′, Bale 64′ 83′; Mané 55′
Ammoniti: Mané