Più che l’inizio del Mondiale per club 2015 sembra il prolungamento della Champions asiatica. Dopo aver superato i campioni d’Oceania dell’Auckland City nel preliminare, il Sanfrecce Hiroshima – presente in qualità di campione uscente del paese ospitante – si è ripetuto eliminando anche il Mazembe. Nella sfida di Osaka i nipponici hanno demolito i campioni d’Africa con un sorprendente 3-0, che vale la semifinale col River Plate. Contro i campioni del Sud America difficilmente basterà il fattore campo a salvare il Sanfrecce, ma i campioni del Giappone si sono rivelati squadra quadrata, molto equilibrata e pronta a sfruttare le occasioni quando si presentano. Di certo dopo gli scalpi di Auckland e Mazembe non potranno più contare sul fattore sorpresa: il River sa di non potersi permettere distrazioni, quelle che sono costate care ai congolesi campioni d’Africa. Dopo aver fatto la partita per quasi tutta la prima frazione, il Mazembe rallenta in chiusura di tempo e subisce il gol dei padroni di casa allo scadere, grazie a Tsukasa Shiotani pronto a girare in rete un calcio d’angolo di  Chajima. Gol che viene replicato al 56’, quando è Chiba a raddoppiare su un altro corner di Chajima. Il 2-0 chiude una partita mai davvero iniziata per il Mazembe, che riesce a concedere anche il 3-0 al neoentrato Asano. Grande festa sugli spalti per il Sanfrecce che vola in semifinale dove affronterà il River Plate, mentre il Mazembe dovrà accontentarsi della finalina per il quinto posto con i messicani dell’America beffati in rimonta dal Guangzhou Evergrande Taobao nella prima sfida della giornata.

I cinesi, vincitori della Champions asiatica 2015, sono arrivati a dieci minuti dall’eliminazione, per mano di un Club America che per oltre un’ora ha mostrato le cose migliori. I messicani sbloccano il risultato al 55’ con Oribe Peralta che interviene di testa da distanza ravvicinata su un bel cross dell’ottimo Dario Benedetto. L’1-0 dei campioni Concacaf sembra affondare i campioni d’Asia di Felipe Scolari, che faticano a bucare la retroguardia avversaria nonostante le quattro stelle verdeoro: Ricardo Goulart, Elkeson, l’ex milanista Robinho e l’ex centrocampista del Tottenham Paulinho. Dopo l’1-1 trovato dal sostituto Zheng Long all’80’, è proprio l’ex Spurs, il giocatore con le caratteristiche meno offensive del quartetto brasiliano, quello che firmerà il 2-1 vittoria in pieno recupero, mettendo dentro di testa un corner di Yu Hanchao. Successo in extremis che vale la semifinale col Barcellona, il tipo di sfida che l’ambiziosissimo Guangzhou aspettava per entrare a far parte del firmamento mondiale. LECHAMPIONS

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