La Scarpa d’oro è sempre stato il trofeo individuale più affascinante a livello europeo ma paradossalmente anche uno di quelli tecnicamente meno significativi. La mancanza di omogeneità tra i livelli dei vari campionati continentali faceva sì che il premio di miglior cannoniere europeo finisse spesso nelle mani di bomber che avevano la fortuna di affrontare difese mediocri o inesistenti.
Gli sporadici successi di fuoriclasse assoluti come Eusebio, Gerd Muller, Ian Rush o Marco Van Basten, hanno aiutato parecchio la causa dei sostenitori della manifestazione ma le frequenti vittorie di centravanti assolutamente incapaci di segnare al di fuori del campionato amico ne hanno determinato la sospensione per cinque anni, dal 1991 al 1996.
La pausa ha consentito di far ripartire il trofeo su basi diverse: una volta acclarato il diverso peso specifico delle segnature a seconda del campionato, si è deciso di attribuire coefficienti di difficoltà diversi ai vari campionati. Il correttivo ha permesso così anche ai cannonieri di campionati storicamente a basso numero di segnature come quello italiano di concorrere per la vittoria. LECHAMPIONS EUROPA
* L’attaccante rumeno della Dinamo Bucarest Rodion Cămătaru fu squalificato dopo la scoperta di alcune partite truccate, dove aveva potuto segnare 18 reti in 6 gare, consentendogli di arrivare a quota 44.
** Dall’edizione 1996-97 la Scarpa d’oro viene assegnata sulla base dei punti determinati dalla moltiplicazione dei gol segnati e del coefficiente di difficoltà attribuito a quel campionato. Nella classifica vengono quindi riportati prima i gol e poi i punti.
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