Sono Gareth Bale e Raul gli uomini copertina della terza giornata della fase a gironi dell’Uefa Champions League 2010-11. Nel girone A l’Inter gioca da campione d’Europa per un tempo nel quale ridicolizza il Tottenham, privo dello squalificato Van der Vaart e in dieci uomini dopo sette minuti per l’espulsione del portiere Gomes. Il 4-0 diventa 4-3 nella ripresa per merito di Gareth Bale che sulla fascia sinistra per tre volte squarcia la difesa interista, asfaltando Maicon, Cordoba e Zanetti, per poi battere Julio Cesar sempre sullo stesso palo. “Non vogliamo venderlo” si è affrettato a dire il suo manager Harry Redknapp, dando così il via al mercato che vedrà protagonista l’ex giovanissima star del Southampton, dove aveva esordito a 16 anni. Il gallese è già nel mirino delle big d’Europa, con l’Inter in pole position. La dimostrazione di forza e classe individuale di Bale è stata così abbagliante da oscurare i primi magnifici 45 minuti giocati dall’Inter, che hanno confermato la vena realizzativa di Eto’o (doppietta) e l’attuale superiorità dei nerazzurri sulle rivali del gruppo e, forse, dell’intero torneo. Nessun problema potrà certo arrivare da Twente e Werder Brema: 1-1 a Enschede con gol di Janssen al 75′ per i padroni di casa e pari del’ex Arnautovic cinque minuti più tardi.

Nel girone B il Lione, trascinato da Gourcuff e Bastos, supera il Benfica 2-0 con gol di Jimmy Briand e Lisandro. I francesi, che conservano la testa del gruppo a punteggio pieno, hanno benficiato della superiorità numerica seguita all’espulsione di Nicolás Gaitán al 43′. Ottima la prova di Gourcuff e Bastos.Segue a quota sei lo Schalke che supera 3-1 l’Hapoel, fornendo finalmente una prova convincente in cui la novità è che tra le firme dei gol non c’è quella di Jan Klaas Huntelaar ma di Raul Gonzales Blanco: lo spagnolo sigla una doppietta che porta a 70 il numero di gol nelle coppe europee, di cui ben 69 in Coppa Campioni staccando così Gerd Muller e con il solo Filippo Inzaghi ancora in condizione di insidiarne il primato.

Nel girone C una prodezza balistica di Nani al 7′ basta al Manchester United per chiudere la pratica Bursaspor e mantenere la testa del gruppo con 7 punti. Servirà molto più impegno per risolvere il problema Rooney e ancora di più per placare la rivolta anti-Glazer: il debito del club è noto e i tifosi vogliono che gli americani si facciano da parte: lo United sembra avviato a seguire le orme del Liverpool anche qui. Ma al momento tiene banco soprattutto la grana-Rooney. Wayne ha dichiarato esplicitamente che vuole andarsene e non intende rinnovare il contratto: “Non mi hanno dato garanzie sul rafforzamento della squadra”. Ferguson ha ammesso di non capire il perché: “Non ho idea di cosa parli e perché lo faccia. In ogni caso è una situazione che va risolta al più presto, in un modo o in un altro”. A gennaio Rooney partirà: Guardiola e Mourinho hanno fatto sapere che lo accoglierebbero a braccia aperte, più prudenti ma ugualmente interessati Mancini e Ancelotti. In pole c’è il Real Madrid che ha in Benzema una contropartita tecnica (parziale) che piace molto a Ferguson: già ai tempi del Lione aveva ammesso di intravedere nel nazionale francese qualità tecniche simili a quelle di Eric Cantona. A Ibrox Park i Rangers passano in vantaggio con Edu al 34′ ma poi al 46′ regalano il pari al Valencia con un’autorete dello stesso Edu. Gli uomini di Walter Smith possono recriminare ben poco: nella ripresa McGregor e la sua difesa si superano per arginare la superiorità degli andalusi e l’1-1 finale è un premio alla caparbietà scozzese.

Nel girone D il Barcellona supera 2-0 il Copenhagen ma i danesi si sono rivelati un osso durissimo. La doppietta del solito, strepitoso, Leo Messi e il palo colpito da Dani Alves non ingannino: i blaugrana hanno tremato più volte contro la squadra di Solbakken. Il giovane allenatore norvegese conferma di non essere un tecnico dal grande avvenire ma già, sin d’ora, dall’eccellente presente: ha capito come mettere in difficoltà la difesa catalana e c’è riuscito più volte grazie ai tagli del duo d’attacco formato da César Santin e Dame N’Doye. Se il primo ha sulla coscienza almeno due errori marchiani, il secondo può lamentare una traversa che fa il paio col geniale tentativo da metacampo di William Kvist nella lista delle palle-gol ospiti. “Non possiamo recriminare: abbiamo perso ma imparato qualcosa di nuovo anche da questo match” è il commento del tecnico del Copenhagen, rinfrancato anche dallo 0-0 di Atene tra Panathinaikos e Rubin Kazan, che chiudono il girone rispettivamente con uno e due punti. ECL

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