Nel giorno del suo compleanno l’ex punta di Milan e Chelsea ritorna sul campo dei blaugrana, dove aveva firmato tre gol nel 4-0 della Dinamo sul Barca.
Barcellona-Dinamo Kiev non è ancora una classica ma è una sfida che ha una sua tradizione. Le due squadre si sono affrontate otto volte: quattro vittorie ciascuna, due in casa, due in trasferta. Il successo più memorabile è certamente il 4-0 ottenuto dagli ucraini al Camp Nou il 5 novembre 1997, con la tripletta che lanciava Andriy Shevchenko nel firmamento internazionale. A quasi dodici anni di distanza Sheva, che oggi compie 33 anni, è tornato a Kiev con l’obiettivo di arrestare il suo declino personale e guidare la Dinamo verso gli ottavi di Champions. In campionato gli ucraini, imbattuti dal maggio scorso, hanno vinto l’ultima partita 2-0 contro lo Zorya Luhansk, stesso punteggio con cui il Barca ha liquidato il Malaga (con Ibrahimovic a segno per la quinta partita di fila). Nonostante le assenze (Henry da una parte e Mikhalik e El Kaddouri dall’altra) al Camp Nou si affrontano due squadre in forma, come confermato dall’allenatore della Dinamo Valeri Gazzaev: “Noi siamo pronti. Non so se il Barcellona ci sottovaluti o meno, di certo vedrà come abbiamo preparato la sfida”. Guardiola è consapevole che contro i campioni d’Europa tutti danno il massimo e per questo è fondamentale affrontare ogni avversario con la massima concentrazione: “Se nessuno ha mai vinto la Champions League due volte di fila ci sarà un motivo. Per confermarci dobbiamo impegnarci anche più dello scorso anno”. L’Inter in trasferta a Kazan cercherà di approfittare del calo di forma dei russi (sconfitti all’esordio in Coppa e nell’ultimo turno in campionato, dopo otto risultati utili) per rilanciare le proprie quotazioni, ultimamente un po’ in ribasso.

Il girone G sulla carta era uno dei più equilibrati. La serata di oggi può essere decisiva invece per capire se il primo e posto e l’ultimo sono già assegnati rispettivamente al Siviglia e all’Unirea Urziceni. Il pareggio strappato dai Rangers a Stoccarda nella prima gara ha confermato che la differenza di valori tra le altre due non è enorme. Ma oggi ad Ibrox arriva il Siviglia, avversario molto difficile e col morale alle stelle dopo il successo nella Liga per 4-0 a Bilbao contro l’Athletic. Gli scozzesi invece, seppur imbattuti da 20 gare, in campionato non vanno a mille e dopo sei partite sono già staccati di quattro punti dal Celtic. Il manager Walter Smith ha le idee chiare su cosa deve fare la sua squadra: “Se vogliamo raggiungere gli ottavi o almeno il passaggio all’Europa League dobbiamo ottenere il massimo dalle partite in casa. Sappiamo bene il valore del Siviglia però in casa dobbiamo sempre carcare di vincere. In campionato staimo faticando ma in Coppa abbiamo fatto bene: la miglior partita finora è stata quella di Stoccarda, quindi sappiamo che possiamo ripeterci su quei livelli”. Gli spagnoli dal canto loro sono in condizioni ottimali e arrivano a Glasgow con l’ambizione di definire le gerarchie del girone, dopo aver già superato in casa all’esordio i rumeni dell’Unirea Urziceni. La squadra di Jimenez punta la primo posto e non ne fa mistero. Lo Stoccarda invece va in Romania per cercare di recuperare punti dopo l’inatteso 1-1 interno contro i Rangers. La partita si disputa nello stadio dello Steaua Bucarest, dove i tedeschi troveranno un avversario ostico e ambizioso. L’Unirea Urziceni allenata da Petrescu infatti non gioca per il pari: “Loro sono i favoriti ma noi vogliamo essere la prima squadra rumena a vincere in Champions League. Per crescere dobbiamo farlo”. Ora o mai più: lo Stoccarda, che dovrà rinunciare all’infortunato Hleb, in campionato ha conquistato appena otto punti in sette partite.

Zico, allenatore dell'OlympiacosDopo aver sconfitto l’AZ nella gara d’esordio l’Olympiacos di Zico va all’Emirates stadium deciso a sorprendere l’Arsenal, fresco vincitore in campionato del derby londinese con il Fulham. I Gunners sono una delle poche società al mondo a poter vantare un profitto netto nell’ultimo anno pari a quasi 33 milioni di sterline. L’annuncio ha subito dato il via a una serie di speculazioni su possibili operazioni di mercato. Tutte negate da Wenger: “Sento parlare di attaccanti che dovrei comprare. Ma io dispongo già di grandi giocatori in avanti e dobbiamo recuperare Nasri, Walcott e Bendtner. Tutta gente di valore mondiale. Se prendiamo altri dove li dovrei far giocare? Dovrei forse mandare via quelli che ci sono? Non mi sembra sensato spendere tanto per farlo. Io miro a rafforzare la squadra e prendo giocatori che possono essere utili, non guardo certo al nome. Chi conosceva Vermaelen quando l’abbiamo preso quest’estate? Nessuno, ora tutti dicono quanto sia bravo”. La fiducia del tecnico francese nella sua squadra verrà messa alla prova dall’Olympiacos, che è in netta crescita dopo l’esonero di Ketsbaia e l’arrivo di Zico. Il tecnico brasiliano, tre vittorie su tre da quando è arrivato, ha avuto un impatto positivo grazie ad alcuni cambiamenti della formazione titolare, come ad esempio l’inserimento in pianta stabile nella linea difensiva a quattro dell’ex bianconero Olaf Mellberg, che può vantare il primato di essere stato il primo avversario dell’Arsenal ad aver segnato un gol all’Emirates Stadium (19 agosto 2006 con la maglia dell’Aston Villa). Ad Alkmaar l’altra sfida del girone H: quasi un derby tra i campioni d’Olanda dell’AZ e i belgi dello Standard Liegi. Entrambe in difficoltà nei rispettivi campionati e a zero punti dopo la prima partita, dove i belgi hanno sprecato un vantaggio di 2-0 contro l’Arsenal, Az e Standard sono già nella condizione di dover vincere a ogni costo per sperare nel secondo posto. Situazioni speculari come ha ammesso l’allenatore olandese Ronald Koeman: “Lo Standard è un po’ come noi. Un difficile avvio di stagione dopo aver vinto il titolo. Ma resta una squadra solida con attaccanti molto veloci e lo hanno fatto vedere anche contro l’Arsenal. Siamo comunque tranquilli e fiduciosi di poter vincere”. Nonostante il fattore campo favorisca l’AZ, che in Europa ha perso in casa solo una partita su 33, il tecnico rumeno Lazlo Boloni, che dovrà fare a meno dell’infortunato Defour, spera di muovere la classifica: “Dobbiamo fare subito risultato. La squadra sta imparando e ha sempre più coraggio ma per continuare a crescere servono i punti, giocare bene e non farne come contro l’Arsenal non aiuta. E’ una fortuna poterci riscattare subito, anche se non credo che chi dovesse perdere oggi sia già fuori dal discorso qualificazione”.

Nel girone E la Fiorentina ospita al Franchi il Liverpool di Steven Gerrard e Fernando Torres, che dopo un avivo stentato sta riprendendo il ritmo con cui aveva concluso la scorsa stagione. Prandelli, a causa della squalifica di Gilardino, deve puntare sulla coppia Mutu-Jovetic “per giocare la partita dell’anno”. I campioni di Ungheria del Debrecen sono costretti invece a giocare le gare interne al Ferenc Puskás Stadium, vista l’inadeguatezza del loro impianto per gare di questo livello. Un handicap cui l’allenatore Herczeg non vuol dare troppo peso: “E’ più pesante per noi dover fare a meno degli infortunati. In ogni caso è una sensazione bellissima ospitare squadre di questo livello. Il Lione è una squadra molto veloce e perciò dovremo essere bravi a non dargli spazio”. I francesi senza l’ex juventino Boumsong e soprattutto Lisandro Lopez. ECL

Champions League 2009-10 – Fase a gironi / Seconda giornata, 29 settembre 2009

Girone E
Debrecen-Olympique Lione
Fiorentina-Liverpool
Girone F
Rubin-Inter
Barcellona-Dynamo Kiev
Girone G
Rangers-Siviglia
Unirea Urziceni-Stoccarda
Girone H
Arsenal-Olympiacos
AZ-Standard

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