
Bayern Monaco e Arjen Robben campioni d’Europa con un anno di ritardo. A Wembley i bavaresi si sono presi quella coppa che avevano dimostrato di meritare già lo scorso anno nella finale dell’Allianz Arena. Hanno aspettato una stagione intera ma la vendetta del Bayern Monaco e di Arjen Robben è arrivata. A farne le spese però non c’è il Chelsea ma il Borussia Dortmund. A Wembley l’olandese, che un anno fa aveva contribuito in modo decisivo a regalare il titolo di campione d’Europa al Chelsea, con un gol a un minuto dalla fine si è preso la soddisfazione di regalare al Bayern l’Uefa Champions League 2013: la quinta Coppa Campioni della storia del club bavarese che aggancia così il Liverpool alle spalle di Milan (7) e Real Madrid (9). Il 2-1 sul Borussia cancella anche la tradizione che aveva visto il Bayern sconfitto in rimonta sul finire di gara in ben tre finali di Coppa Campioni: contro il Porto nel 1987, contro il Manchester United nel 1999 e contro il Chelsea un anno fa.
La prima finale tutta tedesca della storia della Champions arriva 30 anni esatti dopo il successo dell’Amburgo nella finale di Atene sulla Juventus di Platini e Boniek, quella del fatidico gol di Magath. A Wembley si affrontano le due squadre che negli ultimi quattro anni hanno trasformato la Bundesliga in affare privato e ora sono passate a contendersi l’Europa. A Wembley si affrontano le due squadre più forti del Vecchio continente, capaci di ridicolizzare in semifinale Barcellona e Real Madrid, rispettivamente prima e seconda del campionato spagnolo.
Il Borussia di Klopp quest’anno non ha mai vinto nei quattro confronti stagionali coi bavaresi (due pareggi in campionato e due sconfitte nella Supercoppa tedesca e nella Coppa di Germania) ma si è sempre trattato di partite equilibrate. Il Bayern, in virtù di un campionato vinto con 25 punti di vantaggio sul Dortmund, parte favorito ma nella squadra di Klopp c’è la consapevolezza di poter tenere testa ad avversari di cui si sa tutto, battuti più volte negli ultimi anni.
Il Borussia conferma di essere squadra coraggiosa pressando alto il Bayern a ridosso dell’area di rigore bavarese. La squadra di Klopp, spinta dai cori incessanti della marea giallonera in tribuna, cerca di vincere l’evidente emozione correndo a perdifiato. Nessuno in Europa può permettersi di affrontare il Bayern a viso aperto così. Il Barcellona ci ha provato e sappiamo tutti come è andata. Blaszczykowski al 9′ su azione di rimessa, dal vertice destro dell’area bavarese, spara alta la prima vera conclusione in porta della partita. Al 13′ Lewandowski dai venti metri impegna Neuer che alza sopra la traversa, ma il portiere bavarese deve superarsi un minuto più tardi per deviare in angolo una girata ravvicinata di Blaszczykowski che lo colpisce sullo stinco. Al 19′ è Reus (il giocatore che tatticamente sta creando più difficoltà) a costringere Neuer a una nuova deviazione in angolo con un tiro potente ma centrale dalla distanza. Al 21′ è Bender a chiamare ancora in causa Neuer che blocca a terra la conclusione da una decina di metri del centrocampista avversario. Il Bayern fatica a tenere palla sotto il pressing del Borussia che sembra deciso a sparare subito tutte le cartucce. Ma alla prima occasione il Bayern rischia di colpire: al 26′ è Mandzukić che di testa va vicino al gol per i bavaresi, evitato da un ottimo riflesso di Weidenfeller che devia sopra la traversa. Sull’angolo conseguente è Javi Martinez a anticipare ancora di testa la retroguardia giallonera e mandare di pochissimo alto. Al 30′ rapido contrattacco del Bayern che manda Robben indisturbato verso Weidenfeller: il tentativo di lob dell’olandese centra il petto del portiere del Borussia in uscita. La partita sta cambiando direzione. Il ritmo del Borussia è calato e, come sempre, il Bayern conquista campo e l’inerzia della gara. E’ quello che qui più volte abbiamo definito l’effetto marea del Bayern: quando capisci che qualcosa sta cambiando l’acqua è già arrivata ai piedi. Al 35′ Neuer è bravissimo a salvare in uscita su Lewandowski al limite dell’area piccola. Al 37′ altro corner bavarese che coglie di sorpresa la retroguardia avversaria, stavolta è Muller a girare di testa fuori da pochi passi. Al 43′ Weidenfeller imita il collega uscendo su Robben che lo colpisce in pieno volto.
Nella ripresa la gara è più aperta. Al 60′ una triangolazione sulla sinistra tra Ribery e Robben manda sul fondo l’olandese che aggira Weidenfeller e pesca Mandzukic a un metro dalla linea di porta: il centravanti del Bayern deve solo appoggiare in rete per sbloccare il risultato. Il Borussia accusa il colpo. Ma sette minuti più tardi Dante su una palla vagante va fuori tempo e anziché centrare il pallone colpisce in pieno petto Reus: Rizzoli non ha esitazioni nel concedere il rigore che rimette in pista la squadra di Klopp. Dal dischetto Gundogan trasforma con grande freddezza spiazzando Neuer: uno a uno. Al 72′ in contropiede Muller ha l’occasione del 2-1: salta Weidenfeller e piazza nella porta sguarnita un rasoterra che sembra destinato in rete, con Robben sul palo più lontano pronto a dargli l’ultimo tocco, ma Subotic in scivolata salva e anticipa l’olandese. Un prodigio difensivo che vale un gol e Klopp lo celebra come una segnatura.
Per restare in ambito di prodigi al 74′ Lewandowski ne regala uno dei suoi centrando la porta con una girata da oltre trenta metri, ma il tiro era partito un attimo dopo il fischio di Rizzoli. Al 76′ Alaba dai 25 metri con un bella conclusione a mezza altezza impegna Weidenfeller in una deviazione in angolo. Ancora più difficile la deviazione dell’estremo difensore del Borussia sulla cannonata dal limite di Schweinsteiger all’87’. All’89’ il Bayern cancella una sequenza tremenda di finali di Coppa Campioni perdute nei minuti finali (l’ultima un anno fa) con Arjen Robben che grazie a un rimpallo favorevole su assist di Ribery si ritrova solo davanti a Weidenfeller e lo supera con un leggero tocco che sigla il 2-1 che vale la quinta Coppa dei Campioni per il Bayern. Per il Borussia è la fine: i miracoli (vedi Malaga) non si ripetono e la rete di Robben mette al tappeto l’armata giallonera. L’olandese vendica così l’errore dal dischetto che un anno fa nei supplementari aveva impedito al Bayern di vincere la finale col Chelsea. Dopo il successo in campionato e questo in Champions a Heynckes (quarto allenatore della storia in grado di vincere il trofeo con due club diversi) manca solo la conquista della coppa di Germania per completare un grande slam che chiude in modo trionfale una stagione finora perfetta. Il 68enne allenatore del Bayern è il primo artefice di questo capolavoro: a Pep Guardiola lascia in eredità una squadra messa meglio di quella che l’ex tecnico del Barcellona aveva messo nelle mani di Tito Vilanova. La sfida per il tecnico catalano è mantenere i risultati di Heynckes, con un calcio ancora più spettacolare e aprire il ciclo che ripeta i risultati della generazione dei Sepp Maier, Gerd Muller e Franz Beckenbauer. La Supercoppa europea contro il Chelsea (di Mourinho?) e il Mondiale per club in Marocco (dove troverà le già qualificate Monterrey e Auckland City) i prossimi traguardi internazionali del nuovo corso bavarese. LECHAMPIONS EUROPA
UEFA Champions League 2012-13 – Finale / Londra, Wembley stadium
BORUSSIA DORTMUND-BAYERN MONACO 1-2 (0-0)
Borussia Dortmund: Weidenfeller, Piszczek, Subotic, Hummels, Schmelzer; Gundogan, Bender (Sahin 92′); Blaszczykowski (Schieber 91′), Reus, Grosskreutz; Lewandowski. Allenatore: Jurgen Klopp
Bayern Monaco: Neuer, Lahm, Boateng, Dante, Alaba; Martinez, Schweinsteiger; Muller, Robben, Ribery (Luiz Gustavo 91′); Mandzukic (Gomez 94′). Allenatore: Jupp Heynckes
Arbitro: Rizzoli (Italia)
Reti: Gundogan 68′ rig; Mandzukic 60′, Robben 89′
Ammoniti: Grosskreutz; Dante, Ribery
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