Con solo quattro partite ancora da disputare, il tabellone dei sedicesimi di finale della CAF Champions League è ormai quasi completo. Il che è già un successo, vista la situazione di instabilità politica che ha colpito il Nord Africa, che solo sino a poche settimane fa era la parte più stabile del continente. La domanda di democrazia e libertà che sta unendo le popolazioni di Tunisia, Egitto, Libia e, in parte, Algeria, sembra stravolgere tutto tranne il calendario di un torneo abituato a convivere coi conflitti.
La Coppa Campioni africana è una competizione che ha del miracoloso, perché da anni riesce comunque a imporsi anche in Paesi flagellati da dittature militari, guerre civili, povertà. In un continente dilaniato da guerre e repressioni, le coppe internazionali rappresentano un estemporaneo momento di unione e di tregua. Non è un caso che la prima partita ufficiale del dopo-Mubarak ospitata in Egitto sia stata proprio una sfida di Champions League. Circondati da un servizio d’ordine in assetto da guerra, ma al quale è stata tributata un’ovazione da parte dei tifosi locali, pronti anche a esibire striscioni con messaggi di solidarietà a favore della popolazione libica. In questo contesto è maturato l’1-0 dello Zamalek sull’Ulinzi Stars, firmato dal gol di Shikabala al 58′. Una qualificazione già ipotecata all’andata dagli egiziani, grazie al 4-0 ottenuto in trasferta a Nairobi. Lo Zamalek affronterà nei sedicesimi la vincente della sfida tra la squadra delle forze armate ruanesi, l’Armée Patriotique Rwandaise, e i tunisini del Club Africaine, che hanno pareggiato 2-2 la gara di andata e disputeranno il ritorno il prossimo 4 marzo, assieme alle altre tre sfide Les Astres Douala-US Bitam (andata 0-0), Djoliba-East End Lions (andata 2-0) e Cotonsport-Vital’O (andata 2-2) che completeranno il programma dei preliminari.
Il 10-1 subito a Casablanca per mano del Raja (tripletta di Hassan Tair) è stato sufficiente a spingere il Tourbillon a ritirarsi dalla competizione, rinuncia che la squadra del Ciad pagherà con una pesante sanzione. Già decisa dalla Caf la punizione che colpirà i Township Rollers, che hanno cercato di giustificare con non meglio precisati “problemi economici” la scelta di non affrontare la sfida con gli angolani del Deportivo Interclube: per loro 3 anni di esclusione dalle competizioni internazionali.
Il confronto più equilibrato e combattuto è stato certamente quello tra il Motor Action dello Zimbabwe e il Cnaps Sports del Madagascar. Due squadre capaci di stravolgere il fattore campo, andando entrambe a vincere in trasferta nel finale di gara: all’andata ad Harare il Cnaps aveva segnato l’unico gol della gara al 90′ con Yvan Rajoarimanana; nel return-match di Antananarivo è stato Kudakwashe Musharu a trovare il gol per gli ospiti a dieci minuti dal termine dei regolamentari. I giocatori dello Zimbabwe hanno completato la rimonta andando a vincere 4-3 la lotteria dei rigori. Eliminati anche i campioni del Ghana dell’Aduana Stars, ai quali, per ribaltare il 3-0 subito a Casablanca contro il Wydad, non è bastato il penalty trasformato da Bernard Dong Bortey al 35′.
Tra le formazioni più blasonate passano invece il turno i nigeriani dell’Enyimba (complessivo 3-0 sul Saint Michel de Ouenzè) e del Kano Pillars (2-1 all’andata e 1-0 al ritorno sui liberiani del Mighty Barrolle); gli ivoriani dell’ASEC Mimosas (7-0 all’andata e 2-0 al ritorno sul Cansado); i sudafricani del Supersport (vincitori all’andata 2-0 sul Matlama, e sconfitti 2-1 nella gara di ritorno in Lesotho). ECL
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