A cent’anni è morto Francisco Varallo. Il più grande bomber della storia del Boca Juniors e l’ultimo superstite dei giocatori scesi in campo nella finale della prima Coppa del mondo. 

Francisco Varallo“E’ il boccone più amaro della mia carriera, non sono mai riuscito a mandarlo giù. Eravamo in vantaggio 2-1 ed eravamo la squadra migliore. Ancora oggi non riesco a capire come possiamo aver perso”, confessava in un’intervista concessa a Fifa.com nel 2005 nell’ambito delle celebrazioni del 75° anniversario della prima finale mondiale.
Nonostante una carriera da grandissimo centravanti, il suo nome è rimasto legato soprattutto a quel Uruguay-Argentina, disputato il 30 giugno 1930 nello stadio Centenario di Montevideo davanti a 93mila spettatori.  Più che l’anticipazione del calcio che verrà, quella partita è il manifesto di cosa era e sarebbe stato per tanti anni ancora il calcio in Sud America. Il direttore di gara, il belga John Langenus, acconsente ad arbitrare la finale solo dopo aver ricevuto l’assicurazione della presenza di una barca pronta a portarlo via nel caso di intemperanze o aggressioni; le due nazionali litigano anche sulla palla da utilizzare, con Langenus che trova il compromesso salva-partita: nel primo tempo si utilizzerà il pallone scelto dall’Argentina, nel secondo quello dell’Uruguay. I primi 45 minuti della finale si chiudono con gli argentini in vantaggio 2-1; nella ripresa l’Uruguay ribalta il risultato con i gol di Cea, Iriarte e Castro che fissano il 4-2 che laurea i padroni di casa Campioni del mondo. Delusione enorme per l’Argentina. Per Varallo ne seguirà presto un’altra: il Gimnasia de La Plata lo cede al Boca Juniors, nonostante la sua contrarietà. Non cambierà più squadra sino al ritiro, che arriva poco prima dei 30 anni per colpa di un banale, ma al tempo incurabile, infortunio al menisco. L’addio al calcio giunge nemmeno dieci anni dopo aver disputato la finale mondiale in Uruguay, di cui era diventato emblema suo malgrado.
Palermo raggiunge Varallo a quota 180Varallo è stato da subito un grandissimo del calcio argentino. Ma è diventato leggenda col tempo. Perché passavano gli anni e pian piano morivano i protagonisti dela prima finale mondiale. E c’era anche un’altra ricorrenza che, decennio dopo decennio, ne accresceva lo status di immortale: il record di segnature con la maglia del Boca Juniors. Cambiavano i bomber – Cherro, Sarlanga, Boyé, Caceres – ma i 180 gol continuavano ad essere una cifra inarrivabile per tutti. Sino al 6 marzo 2008 quando Martin Palermo eguaglia finalmente il primato.
Differenza fondamentale: Varallo i suoi 180 gol (194 se contiamo le coppe nazionali) li aveva segnati in 210 gare, alla stratosferica media di 0.85 a partita. La longevità ha regalato al vecchio campione il privilegio di vedere il suo successore e potersi congratulare con lui e venir celebrato a sua volta. Col rispetto e l’ammirazione dovuti. Una deferenza riemersa il 5 febbraio di quest’anno in occasione del suo centesimo compleanno: quasi una festa nazionale culminata con la consegna della maglia nazionale argentina col il numero 100. ECL

Francisco Varallo
Nato il 5 febbraio 1910
Morto il 30 agosto 2010
Ruolo
Centravanti
Squadre
Gimnasia de La Plata (1928-1931)
Boca Juniors (1931-1940)
Nazionale
Argentina (11 partite, 3 gol)
Titoli
4 campionati argentini (1929, 1931, 1934, 1935)
1 Coppa America (1937)
Vicecampione del mondo (1930)
Miglior goleador del Sud America (1933 / 34 reti)
 Maglia numero 100 per il centenario Varallo

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