A 64 anni è scomparso Giulio Zignoli, cinque mesi esatti dopo aver festeggiato il quarantennale dello scudetto del Cagliari coi vecchi compagni di allora. Non sarà più così. Quella festa resterà unica. E per questo ancora più preziosa. Giulio ZignoliLa cerimonia tenuta all’Hotel Setar di Quartu – non organizzata dal Cagliari calcio ma da Gigi Piras, altro ex rossoblu – si era rivelata un tributo semplice, garbato, senza carrambate né effetti speciali, voluto da amici e tifosi affezionati, a una squadra entrata nella storia. Nel vedere quegli ex compagni di squadra insieme, nell’ascoltarli, potevi cogliere, anche a quarant’anni di distanza, quella chimica unica che aveva saputo combinare fuoriclasse assoluti e manovali del pallone, ragazzi contenti di stare insieme, anche nel tempo libero. Una favola? Il Cagliari tricolore quello era.
Nella due giorni di Quartu mancava solo Manlio Scopigno, l’allenatore, i giocatori c’erano tutti. Tutti quelli schierati durante il campionato 1969-70. Sedici. In ottima forma, chi più chi meno. Tra i più, stessi modi, stesso aspetto, c’era proprio Zignoli: “Gioco spesso a calcetto, scarso come sempre”. Nessuno poteva immaginare in quei momenti che nel giro di cinque mesi non ci sarebbe stato più: i campioni d’Italia del 1970 si erano dati appuntamento tra dieci anni per rivedersi e festeggiare il cinquantenario. Nel rientrare a Milano con Bobo Gori, accetta di accompagnarlo negli studi di Sky Sport 24 dove l’ex centravanti è stato invitato per un’intervista celebrativa dello scudetto rossoblu. Tappa conclusiva di una tre giorni nostalgica, divertente, emozionante. Negli studi televisivi Zignoli non viene riconosciuto dall’intervistatrice né da altri: trattato alla stregua di un anonimo accompagnatore, non viene fatto sedere davanti alle telecamere ma dietro. Durante l’intervista a Gori viene fuori la gaffe, ma colpisce l’espressione di Zignoli: nessuna offesa per non essere stato subito riconosciuto, piuttosto imbarazzo per esserlo stato dopo.
Cagliari 69-70: quarto in basso da sinistraSulla fascia sinistra del Cagliari, Zignoli garantiva dinamismo, sovrapposizioni ma anche copertura a Gigi Riva, che da quella zona del campo partiva per accentrarsi e concludere a rete. Zignoli in Sardegna ha giocato solo due stagioni: 1968-69 e 1969-70, le migliori della storia rossoblu. Fresco di promozione in serie A col Bari, nella stagione 1968-69 era stato mandato dal Milan, proprietario del suo cartellino, nell’Isola a fare ulteriore gavetta. I rossoblu filano come un treno, sembrano destinati allo scudetto ma alla fine è “solo” secondo posto dietro la Fiorentina. Per Zignoli poco spazio: appena una presenza. A fine torneo dai Viola campioni d’Italia arriva a Cagliari il terzino sinistro Eraldo Mancin. A sorpresa, gli spiragli per Zignoli anziché chiudersi si spalancano: con 25 presenze è lui il numero 3 titolare nell’anno dello scudetto. Prestazioni convincenti che spingono il Milan a chiudere la stagione dei prestiti e a dar finalmente fiducia a quel fluidificante, mandato per un triennio a spasso per l’Italia.
Giulio Zignoli nel MilanA Milano arrivano altri titoli: una coppa delle coppe e due coppe italia. Ma i rossoneri in quegli anni collezionano soprattutto una serie di piazzamenti e di beffe da far invidia a Raymond Poulidor: tre secondi posti consecutivi in campionato tra il 1971 e il 1973 (tra cui quello della Fatal Verona); la finale di Coppa Italia 70-71 persa col Torino; la semifinale della prima edizione della coppa Uefa (71-72), perduta di misura contro il Tottenham Hotspur che poi vincerà il trofeo in finale sul Wolverhampton; le sconfitte nella stagione 1972-73 nella Supercoppa europea contro l’Ajax di Cruyff e nella finale di Coppa delle Coppe col Magdeburgo. Delusioni in serie che nell’estate 1974 aprono le porte a una rivoluzione: sulla panchina rossonera arriva Gustavo Giagnoni, partono diversi giocatori tra cui Zignoli e anche Rivera viene offerto al Torino in cambio di Claudio Sala. Cambiamenti che avranno l’unico effetto di smembrare una grande squadra che ha vinto molto meno di quanto meritasse, e indirizzare verso un mesto epilogo la carriera di Zignoli che a soli 31 anni dà l’addio al calcio. 6970

Giulio Zignoli
Nato a Verona il 19 aprile 1946
Morto a Cantù il 12 settembre 2010
Ruolo
Terzino sinistro
Squadre
1966-67 Teramo
1967-68 Bari
1968-70 Cagliari
1970-74 Milan
1974-75 Varese
1975-76 Milan
1976-77 Seregno
Titoli
1 Campionato italiano (1969-70)
2 Coppa Italia (1971-72, 1972-73)
1 Coppa delle Coppe (1972-73)
 
 
 
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