


Un gol ciascuno basta a Adelaide e Bunyodkor per raggiungere i quarti dell’AFC Champions League 2012. L’Adelaide United tiene alta la bandiera del calcio australiano eliminando il Nagoya Grampus grazie al gol realizzato da John McKain al 41′. Un gol dove l’impaccio dei difensori giapponesi, incapaci di intervenire su un pallone di Vidosic, fa la fortuna di McKain che può mettere in rete da distanza ravvicinata. Una segnatura rocambolesca ma decisiva, che rappresenta una bella rivincita per l’ex capitano, costretto a passare la fascia durante il campionato a Galekovic, che pochi minuti prima aveva negato il gol ai nipponici con una parata strepitosa. Al 33′ la girata di testa del connazionale Josh Kennedy (unico aussie nella rosa del Nagoya) è indirizzata nell’angolo, il gol sembra sicuro ma Galekovic riesce con un guizzo a deviare la palla con la punta delle dita: una parata che vale un gol. E il gol di McKain è il premio dovuto. Nella ripresa il portiere-capitano dell’Adelaide salva ancora la sua porta con un gran intervento al 63′ su Takahiro Masukawa, mentre Van Dijk all’87’ si vede negare il raddoppio dalla traversa, che respinge la sua conclusione dalla distanza. Per l’Adelaide si tratta della quinta partita su sette nel torneo in cui non prende gol. Ci sono le premesse per ripetere o migliorare l’exploit del 2008 (finale persa con il Gamba Osaka).
Un rigore di Hayrulla Karimov al 53′ consente al Bunyodkor di andare a vincere sul campo del Seongnam campione d’Asia 2010. Rigore ineccepibile, trasformato con un rasoterra alla destra di Kang-Jin Ha: il portiere coreano intuisce l’angolo ma non ci arriva. La vittoria viene messa in cassaforte da Nesterov che si produce in una serie di parate che impedisce ai coreani di salvare l’imbattibilità casalinga in coppa, che durava da otto anni: l’ultima sconfitta nella finale persa con l’Al Ittihad nel 2004. Quello del Bunyodkor è un successo sorprendente ma non troppo: gli uzbeki sono l’unica squadra nella storia della Champions asiatica ad aver superato la fase a gironi per cinque stagioni consecutive. Per il club di Tashkent i tempi di Zico, Scolari, Rivaldo sono lontani, ma essere sopravvissuti al rischio bancarotta e aver mantenuto la competitività ad alti livelli è un grande merito di Kasimov e dei suoi ragazzi. ECL ASIA
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