Aldo Biscardi

Un giornalista sportivo diventato personaggio e poi genere. Un mese prima di compiere 87 anni si è spento Aldo Biscardi, ideatore del Processo del lunedì.
Portare in televisione il bar dello sport sotto casa è stata una sua intuizione. In un Paese che si è sempre compiaciuto di avere tanti commissari tecnici quanti cittadini c’è da meravigliarsi che prima non ci avesse pensato nessun’altro. Aldo Biscardi è stato l’inventore della trasmissione che ha dato il via allo sconfinamento del calcio oltre la barriera naturale della domenica sera. Era il 1980 e il Processo del lunedì ha rappresentato una rivoluzione, più per la sua collocazione che per la formula, comunque efficace perché alla portata di chiunque. Lo schema del processo: tema del giorno, accusa, difesa e una giuria chiamata a pronunciare un verdetto. Tutto lineare e comprensibile per chiunque senza bisogno di particolare attenzione né di spiegazioni.
Biscardi prima di chiunque altro ha capito che il calcio parlato, in termini televisivi, valeva quello giocato e non poteva finire il giorno della partita. E così il Processo si è portato appresso l’Appello del martedì e la cassazione quotidiana assicurata da tv locali e satellitari, con opinionisti pronti a emettere sentenze definitive a qualunque ora su qualunque argomento su qualunque canale. Ma la differenza più evidente tra il padre fondatore e gli emuli sta nell’ironia: sempre presente con Biscardi, talvolta involontariamente, quasi mai con i commentatori attuali, troppo competitivi e intenti a prendersi sul serio per poter pensare di ridere di sé o di non essere troppo diversi dagli ospiti del Processo.
A dispetto del nome dato alla trasmissione, Biscardi non aveva la pretesa di dispensare alcun giudizio universale quanto di dare uno spazio a chi pensava di poterlo fare. Mettere assieme ex calciatori, giornalisti dotati di ironia e altri completamente sprovvisti era la miscela ideale per una trasmissione divertente a prescindere. Tra gli spettatori fedeli c’era chi non seguiva le partite, ma guardava il Processo per distrarsi con ospiti diventati presto personaggi e, in alcuni casi, vere e proprie macchiette.
La trasmissione a cui associamo il nome di Aldo Biscardi non è stata l’unica intuizione dove ha precorso i tempi. L’introduzione della moviola nei campi da calcio è stata una crociata cominciata quando ancora non se ne parlava nemmeno nel rugby o nel tennis. Considerata impossibile o incompatibile, la moviola in campo veniva trattata come la solita “sparata” di Biscardi. L’introduzione della Var (“Video assistant referee”) nel campionato italiano 2017-18 gli ha reso giustizia. Regalando nuove polemiche e materiale per altri processi. Ma non sarà più lui a celebrarli. LECHAMPIONS EUROPA

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