La sorprendente serie di goleade che ha caratterizzato l’andata dei quarti di finale di Europa League ha svuotato di significato gran parte delle gare di ritorno. A meno che non ci si voglia illudere, come nel caso di Tottenham e Inter in Champions League, che i miracoli sono possibili.
E’ quel provano a ripetersi Spartak, Twente e PSV. Dopo il 5-1 subito a Oporto i russi devono vincere 4-0 per passare il turno: difficile immaginare un blackout simile per la squadra allenata dal tecnico André Villas-Boas, astro emergente tra i tecnici europei. Il giovane allenatore portoghese mette in guardia il Porto, con parole di apprezzamento per lo Spartak che, per una volta, non sembrano di circostanza: “All’andata hanno fatto molto bene nella mezzora iniziale, hanno avuto un paio di buone occasioni, poi noi abbiamo preso il controllo. La vera sfortuna per loro è stata prendere i due gol nel finale che gli hanno complicato parecchio questa sfida”. Nessun proclama da parte del tecnico russo Valeri Karpin: “Non devo motivare i miei ragazzi. Che bisogno c’è, quando si è persa l’andata 5-1? Se una squadra ha bisogno di sentire dall’allenatore le motivazioni dopo aver subito una sconfitta del genere è meglio che nemmeno si presenti in campo. E’ naturale che abbiano voglia di riscattarsi e quindi saranno motivatissimi da sé. Inutile parlare di 4-0: lasciamo stare”.
Sconfitti all’andata con lo stesso punteggio, gli olandesi del Twente arrivano alla sfida casalinga col Villareal con spirito leggermente diverso rispetto allo Spartak. Il 4-0 è visto come difficile non impossibile. “Abbiamo pochissime possibilità di qualificarci ed è molto dura pensare di vincere 4-0 col Villarreal, ma dobbiamo provarci e cercare comunque di vincere” è il punto di vista del tecnico belga Michel Preud’homme, che ricorda ai suoi come gli spagnoli in campionato, tre giorni dopo il 5-1 della gara di andata, siano stati umiliati dal Valencia con un fin troppo esplicito 5-0.
Compito appena più possibile quello dell’altra formazione olandese in gara: il Psv, chiamato contro il Benfica a ribaltare il 4-1 di una settimana fa. Per le Aquile di Lisbona l’eventuale sconfitta ad Eindhoven sarebbe la numero 100 nelle coppe europee: difficile però pensare a un crollo della formazione di Angel Jesus, che punta dichiaratamente a Dublino per vendicare un campionato dominato dal Porto, possibile rivale in finale.
Ma l’eventuale Benfica-Porto nella finale di Dublino potrebbe essere preceduto da un altro derby portoghese in semifinale. Infatti la vincente di PSV-Benfica se la vedrà con la vincente di Braga-Dinamo Kiev. Delle quattro partite in programma, l’unica sfida dal pronostico realmente incerto si giocherà in uno degli stadi più caratteristici del mondo: il Municipal di Braga, ricavato nella cava del monte Castro. Ma dopo il calcio d’inizio saranno in pochi a prestare attenzione all’opera progettata dall’architetto Eduardo Souto de Moura. A Kiev la squadra allenata da Domingos Paciencia, che nel turno precedente aveva eliminato il Liverpool, aveva strappato l’1-1. Punteggio ottenuto anche grazie alle parate dell’ottimo Artur e all’espulsione di Shevchenko che ha costretto la Dinamo a giocare in inferiorità numerica l’ultima mezzora. Il tecnico ospite Yuri Semin prova mettere pressione sui rivali: “Loro sono i favoriti ma noi siamo preparati: non abbiamo nessun infortunato, ci mancherà solo Sheva per squalifica”. ECL
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