Hasse Jeppson (Napoli)E’ morto all’età di 87 anni Hasse Jeppson, ex punta della nazionale svedese e del Napoli di Achille Lauro nella prima metà degli anni Cinquanta. Il nome di Jeppson è indissolubilmente legato a quello dell’allora presidente partenopeo, che nel 1952 versò ben 105 milioni all’Atalanta per acquistare il centravanti svedese. Una cifra enorme: Jeppson diventa il primo calciatore a superare il muro dei 100 milioni. Un primato che lo consegna alla storia del calcio italiano. Quel contratto è diventato una pietra di paragone da richiamare in occasione degli acquisti più importanti del nostro calcio: dai 16 miliardi spesi dal Napoli per Maradona nel 1984, ai 50 spesi dall’Inter per Ronaldo nel 1997, ai 110 versati dalla Lazio per Crespo nel 2000.
Con i 105 milioni spesi per Jeppson, Lauro sperava di portare finalmente lo scudetto a Napoli. Finiti al sesto posto nel campionato 1951-52, i partenopei pensavano di poter colmare il gap dalla vetta con l’arrivo del bomber svedese, uno che aveva segnato ovunque: vinta la classifica cannonieri in patria (con la maglia dello Djungarden); viaggiato alla media di quasi un gol a partita nel campionato inglese (con la maglia del Charlton Athletic) e realizzato 22 reti con l’Atalanta nella prima stagione nella serie A italiana.
A Napoli Jeppson va ad aggiungersi a giocatori di qualità come Amadei e Vitali, e a due centrocampisti che sarebbero poi diventati grandi allenatori come Scopigno e Pesaola. Lo svedese diventa il capocannoniere della squadra: arriva in doppia cifra (14 gol) e trascina i biancoazzurri al quarto posto. L’anno dopo si conferma miglior goleador biancoazzurro, arrivando a quota 20 gol, ma la squadra anziché raggiungere la vetta compie un passo indietro finendo al quinto posto. Un regresso che prosegue: nel 1954-55 il Napoli finisce sesto, mentre dieci reti bastano a Jeppson per confermarsi capocannoniere del club per la terza stagione di fila. Nel 1955-56 Jeppson per la prima volta non raggiunge la doppia cifra: soli 8 gol, con il brasiliano Luis Vinicio che ne segna 16. E’ un’annata disastrosa per il Napoli, costretto a esonerare durante il campionato Monzeglio e sostituirlo con l’allenatore-giocatore Amadei; sarà soprattutto grazie alle reti di Vinicio che il club campano riesce ad evitare la retrocessione e chiudere il campionato al 14° posto. A 32 anni Jeppson saluta Napoli e passa al Torino, dove  ottiene un settimo posto finale in campionato e la soddisfazione di siglare una doppietta nel 4-1 inflitto alla Juventus nel derby di ritorno. A fine torneo la decisione di chiudere col calcio giocato, anche per avere più tempo per il suo primo amore: la racchetta.
Sino all’arrivo in Italia Jeppson era riuscito a far proseguire in parallelo la carriera tennistica con quella calcistica. Pur di non compromettere la possibilità di giocare nei tornei di tennis (dove il via libera al professionismo arrivò solo nel 1968), aveva chiesto e ottenuto di giocare col Charlton come dilettante. Arrivato in serie A questo non era più possibile e nell’aprile 1953, per partecipare a un torneo organizzato dal tennis club Napoli, fu costretto a farlo sotto false generalità. Venne eliminato al secondo turno, dopo aver superato all’esordio il secondo miglior giocatore tedesco. Il “Petisso” Pesaola ha ricordato così l’ex compagno di squadra: “Hasse come calciatore era il tipico ariete dal grande fisico e dal grande colpo di testa, davvero molto bravo. Quanti cross per lui, praticamente giocavo in sua funzione. Da persona molto intelligente riuscì a trovarsi bene a Napoli nonostante fosse un nordico. Oggi è un giorno triste per me, eravamo grandi amici”. ECL EUROPA

Hans Jeppson
Nato a Kungsbacka il 10 maggio 1925
Morto a Roma il 22 febbraio 2013
Ruolo
Centravanti
Squadre
Orgryte (1946)
Djurgården (1947-51)
Charlton (1951)
Atalanta (1951-52)
Napoli  (1952-1956)
Torino (1956-1957)
Nazionale
Svezia (12 presenze, 9 gol)
Titoli
Terzo posto Mondiali di calcio 1950

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