Quella appena conclusasi verrà ricordata come la stagione più brutta dai tifosi dell’Independiente. Una tra le squadre più importanti e gloriose in Argentina è infatti retrocessa per la prima volta dopo 108 anni di storia. La sconfitta interna subita ad Avellaneda contro il San Lorenzo (1-0, gol di Correa) nell’ultima giornata della Primera Division ha reso matematico il ‘passaggio’ in serie B. Solo i contemporanei ko di Argentinos e San Martin San Juan e una vittoria dei diavoli rossi avrebbero evitato il peggio. Tre combinazioni di difficile realizzazione per salvare in extremis una stagione agonistica inizata male e finita peggio con infruttuosi cambiamenti in panchina e in società.
L’Independiente è stata la penultima squadra a ‘resistere’ nella massima serie, ora resta soltanto il Boca Juniors. Ciò che è successo quest’anno al Diablo, come è soprannominato il club della provincia di Buenos Aires, lo ha vissuto due anni fa dal River Plate, altra grande del calcio argentino. Che insieme al Racing e al Boca Juniors ora si fa beffe dei titolatissimi (16 campionati argentini, 7 coppe Libertadores, 2 coppe intercontinentali e una sudamericana vinta meno di tre anni fa ai danni dei brasiliani del Goias) rivali retrocessi.
Gli sfottò non si sono fatti attendere: gli ultrà del River hanno osservato “un minuto di silenzio per il defunto Independiente”, i tifosi del Racing, ‘concittadini’ del club Rojo, hanno steso una enorme B nel proprio campo distante appena duecento metri da quello dei ‘nemici’. C’era da aspettarselo, gli sfottò dei rivali sono ingrediente di primaria importanza nel calcio argentino.
“Anche il River è retrocesso e ora sta lottando per il titolo” spiegano invano ai tifosi (alcuni in lacrime, alcuni in guerriglia) il presidente Cantero (successore di Comparada) e Brindisi (sostituto di Garnero). Ci vorrà del tempo per digerire la sconfitta delle sconfitte; imperativo ritornare subito nella massima serie come è stato appunto per il River aiutato dai gol dell’ex e mai dimenticato juventino David Trezeguet e dal carisma del suo tecnico, l’ex laziale Almeida.
Per informazione le altre retrocesse sono l’Union e una tra Argentinos Juniors e San Martin che si giocheranno i playout. Dalle stalle alle stelle: il Newell’s Old Boys, che i prossimi 3 e 10 luglio giocherà la semifinale della Libertadores 2013 contro l’Atletico Mineiro di Ronaldinho dopo aver vinto agli ottavi di finale il derby contro il Velez Sarsfield e ai quarti quello contro il Boca Juniors, mercoledi potrebbe laurearsi campione d’Argentina dopo il match di recupero Estudiantes-Lanus. In ogni caso una stagione da ricordare per i ragazzi di Tata Martino. Come quella con opposto umore dell’Independiente che ora deve ricostruire. Velocemente. ECL AMERICA
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